Dopo aver riportato nelle scorse settimane della brillante prestazione di Matteo Badilatti al Tour UAE 2022, Il Bernina ha contattato il ciclista di casa per la prima intervista dell’anno.
Ciao Matteo, si torna a correre e subito un buon piazzamento alla tua prima uscita del 2022, ti senti in condizione?
In realtà la prima uscita dell’anno sarebbe dovuta essere al Tour dell’Oman, ma, purtroppo, poco prima di partire mi sono ammalato e la mia partecipazione è saltata. Quindi appena mi sono un po’ ripreso abbiamo provato a verificare la mia condizione nel più tranquillo Tour degli Emirati Arabi dove, se non c’è vento, non ci sono ritmi troppo elevati. Nelle prime tappe dell’UAE sono andato con molta cautela perché facevo molta fatica non essendo ancora nel pieno della forma; nelle fasi conclusive sono un po’ rientrato in gara facendo il possibile con le forze che avevo e sentendo che la condizione cresceva sempre di più.
Quindi diciamo che l’UAE è stato solo un banco di prova: la tua condizione è destinata a migliorare ancora?
Sì, diciamo che quando devi confrontarti con uno stop di diversi giorni è sempre difficile capire quando è il momento di rientrare, se anticipi troppo, poi, puoi pentirtene. Correre al caldo negli Emirati Arabi è capitato nel momento giusto per capire in che condizione ero, senza esagerare. Ora che il problema è rientrato posso dedicarmi nel pieno delle forze a trovare la condizione migliore.
Ora ti stai allenando in Valposchiavo o sei all’estero?
Sono a Poschiavo e mi sto allenando qui, principalmente sulla sponda orografica destra della Valtellina per sfruttare le ore di sole. Solo in caso di brutto tempo prolungato dovrò spostarmi, perché non posso permettermi di perdere troppi giorni di allenamento.
Quale sarà la prossima gara a cui parteciperai?
Il prossimo appuntamento ufficiale per me sarà il Giro di Catalogna, che partirà il 21 marzo prossimo. A seguire sarà la volta dei Paesi Baschi.
Sei riuscito a seguire le Olimpiadi? Come ti sono sembrate le atlete valposchiavine?
Il fatto che mi sono ammalato ha avuto come unico aspetto positivo che sono riuscito a guardare un po’ di più le olimpiadi in TV. Ho seguito con interesse le nostre atlete e vorrei complimentarmi con ognuna di loro.
Come ti è sembrata l’evoluzione delle restrizioni anti Covid verso il ciclismo in questa prima uscita del 2022?
Devo confessarti che negli Emirati Arabi le misure sono ancora molto restrittive: controllano sempre, abbiamo fatto il tampone prima di partire, il tampone all’arrivo e al rientro. Le regole sono le solite, ma lì sono molto più severi che da noi, per fortuna tutto è andato bene. Ti saprò dire meglio sulla situazione europea fra qualche gara.
A proposito di situazione europea, che conseguenze ha avuto la guerra in Ucraina nel ciclismo? Tu come la vedi?
La conseguenza è stata che squadre come la Gazprom-RusVelo hanno perso la licenza di partecipare ad ogni tipo di competizione. Personalmente penso che lo sport debba portare un esempio di pace, un messaggio, atto anche a superare queste crisi. Il caso Ucraino era adatto per mandare messaggi forti, giusti o meno non spetta a me dirlo. Mi viene solo da dire che le decisioni andrebbero viste nella maniera più oggettiva possibile, senza farsi prendere troppo dall’euforia del momento prendendo decisioni magari affrettate; in questo modo si rischia di inviare il messaggio sbagliato.