Profughi ucraini arrivati a Brusio

1
2507

Sono ospitati da ieri in un appartamento della chiesa riformata

“Tra le persone che sono arrivate ieri pomeriggio (21 marzo, ndr.) c’è la sorella di una signora ucraina che già abita in val Poschiavo”, ci ha detto Laura Costa, una delle coordinatrici dell’azione. L’arrivo a Brusio di otto persone, provenienti da Kiev e dalla città di Mariupol, è stato dunque reso possibile grazie ai contatti esistenti in valle. Il gruppo di profughi – due giovani coppie, una madre con due figlie e una signora anziana – ha trovato alloggio in un appartamento messo a disposizione dalla chiesa riformata di Brusio.

“Siccome l’appartamento è vuoto, abbiamo deciso, con il consiglio di chiesa, di dare una mano per aiutare i profughi in fuga dalla guerra”, ha affermato Pietro Misani, presidente ad interim della chiesa riformata di Brusio. “Abbiamo avuto una riunione di consiglio alcuni giorni fa – a proseguito Misani – e ho lanciato la proposta. Ci siamo presi alcuni giorni di riflessione, poi siamo stati tutti dello stesso parere”.

“L’appartamento messo a disposizione dalla chiesa riformata – ha precisato Laura Costa – è stato arredato con materiali recuperati dalla vecchia pensione Apollo, altri messi a disposizione dal centro di raccolta Interventi Umanitari Val Poschiavo e altri ancora offerti da privati”. Al loro arrivo a Brusio, i profughi hanno trovato nell’appartamento una dispensa rifornita. “Abbiamo anche ricevuto del denaro per acquistare alimentari”, ha aggiunto Laura Costa.

Dopo un lunghissimo viaggio a bordo di un furgoncino, i profughi sono stanchi e visibilmente provati. Quattro donne, sfuggite all’assedio di Mariupol, portano con sé l’angoscia vissuta nei giorni trascorsi sotto i bombardamenti. Oggi (22 marzo, ndr.) sono previsti accertamenti medici, parallelamente sono state avviate le pratiche di registrazione presso le autorità comunali.

Da six. Elisa De Monti, Nicol Dorsa, Sofia Pedrussio

Ma perché la comunità riformata di Brusio ha deciso di mettere a disposizione questo appartamento che normalmente viene affittato? “In questo momento – ci ha risposto Pietro Misani – riteniamo più importante aiutare chi è nel bisogno, rinunciando all’affitto. Mettiamo l’aspetto umano davanti a quello finanziario”.

Abbiamo voluto sapere da Laura Costa come proseguirà questa azione. ”Non sappiamo come si svilupperà la situazione – ci ha detto, in conclusione – aspettiamo che ci vengano comunicate le direttive cantonali”.

Alla luce della drammatica situazione in Ucraina è probabile che arriveranno altri profughi anche nella nostra valle.


Elisa De Monti, Nicol Dorsa, Sofia Pedrussio

1 COMMENTO