Motta di Miralago 2: si può fare anche meglio!

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Lo scorso giovedì 14 aprile, presso le palestre comunali di Brusio si è tenuta una serata informativa pubblica per illustrare alla popolazione i dettagli tecnici e la tabella di marcia dei prossimi mesi per quanto riguarda il progetto Motta di Miralago. Nello specifico Arturo Plozza ha parlato dell’imminente realizzazione del deposito regionale per gli inerti in zona Miralago II, nelle adiacenze proprio di Motta di Miralago I, che ha sancito l’accantonamento di altre ipotesi di sistemazione tra cui la Val Pedriöl.

Il Bernina, che da anni segue e partecipa ai vari appuntamenti inerenti il progetto Motta di Miralago, questa volta purtroppo non ha potuto essere presente, non avendo ricevuto alcuna comunicazione di invito alla serata. Solo a cose avvenute, nei giorni successivi la Pasqua,  – la serata informativa era giovedì Santo – la redazione è venuta a conoscenza di questo appuntamento, di cui i lettori avrebbero voluto leggere.

Sperando di fare cosa gradita ai nostri lettori, orfani di un resoconto sulla serata informativa, pubblichiamo oggi la presa di posizione della Società Impresari Valposchiavo (SIVP) dopo aver assistito alla serata con alcuni rappresentanti.

La Redazione


Abbiamo partecipato con dei nostri rappresentanti alla serata pubblica di giovedì sera 14.04.2022 a Brusio. Abbiamo così avuto la possibilità di conoscere il progetto. La necessità di una discarica è data specialmente dai materiali di scarto provenienti da estrazione e lavorazione della cava. Malgrado il progetto sia valido dal punto di vista tecnico, siamo convinti che ci siano soluzioni migliori e più sostenibili. Ecco in sintesi i punti critici:

1. Traffico

• Dopo calcestruzzo/sabbia/ghiaia/materiale stradale anche il materiale superfluo da scavo viene concentrato alla Motta da Miralago…  ca. il 75% proviene da nord.
• Aumento dunque del traffico di camion da nord verso sud attraverso i paesi privi di circonvallazione.
• La circonvallazione di Le Prese non è prioritaria ha dichiarato laconicamente settimana scorsa in Gran Consiglio l’On. Cavigelli, ci sono altre priorità. Risulta anche non essere presente in nessun programma a lunga scadenza del Cantone. Dunque rassegniamoci il Cantone ci obbliga a centralizzare la discarica ma non ci farà la circonvallazione.

2. Costi e monopolio

• I costi della tassa in deponia non sono sostenibili per i nostri cittadini e clienti. Se nel 2019 si pagavano CHF. 5.00, al Castelet e CHF. 6.00 a Pedemonte, a partire dal 2020 si è balzati a CHF. 16.00 a Pozzolascio. Il progetto Motta Miralago 2 prevede addirittura una tassa di CHF. 25.00/m3. Presso il deposito a Schanf in Engadina la tassa per materiale di scavo è di CHF. 21.00/m3. Quale paragone il materiale non gelivo per strade estratto e lavorato alla Motta si vende CHF 29.00/m3.
• Volere a tutti i costi limitare a una sola discarica per tutta la Regione crea automaticamente un monopolio e di conseguenza i prezzi salgono. Un privato che costruirà una casetta unifamiliare pagherà per uno scavo di ca. 800 m3 la bellezza di CHF. 20’000.00 solo di tasse di deposito. Nel 2019 ne pagava CHF. 4’000.00.
Con questi prezzi inoltre fioriranno le discariche “alternative”.

3. Impatto ambientale e paesaggistico

• Impatto ambientale molto maggiore perché si causano trasporti superflui da nord verso sud con disturbo per gli abitanti e turisti e inquinamento fonico e atmosferico.
• Impatto paesaggistico: se la grandezza del deposito fosse pensata solo per la parte sud della Valle e per l’esubero della cava Motta da Miralago la discarica sarebbe almeno 1/3 più piccola e sarebbe dunque molto meno visibile. Come progettata di ca. 150’000 m3 sarà chiaramente visibile da nord verso sud per la durata di almeno 20 anni.
• Non dimentichiamo che al ritmo di 20’000 m3 di estrazione all’anno la cava in 15 anni creerà uno spazio per poter depositare 300’000 m3 di materiale da scavo. Nasce dunque la domanda: ma è veramente necessaria la Motta da Miralago 2 così grande?
• Prevedendo una discarica di 50’000 m3 a nord di Poschiavo, come proponiamo noi si ridurrebbe il traffico nord-sud quasi totalmente.

4. Procedura partecipativa e benessere regionale

• La Regione Bernina definisce questa esposizione procedura partecipativa, dando la possibilità di fare osservazioni che si dovrebbe ritenere vengano prese in considerazione. In realtà, come affermato a più riprese dai responsabili regionali e dal pianificatore durante la serata, le possibilità che si possa ancora cambiare qualcosa sono molto limitate. Tutto sembra deciso sia a livello regionale, ma soprattutto a livello cantonale dove i vari uffici hanno già consultato e avvallato il progetto prima di esporlo. In questo modo la partecipazione della popolazione al processo pianificatorio (come prevede la legge federale) non sembra essere data. Questa pianificazione non ha coinvolto nemmeno i gruppi di interesse come per esempio, la Società Impresari Valposchiavo (gli utilizzatori) oppure Valposchiavo Turismo (traffico e paesaggio) che non sono mai stati né contattati né coinvolti.
• Promovimento dell’economia e del benessere di una Valle sono compiti affidati da statuto alla Regione. Questo significa anche creare le basi per una maggiore attrattività della nostra Valle verso l’esterno. I costi della vita ben al di sotto della media svizzera sono sempre stati una prerogativa del nostro territorio. Che sia proprio la Regione Bernina con un suo progetto a far sì che i prezzi di un bene vengano aumentati del 50 % non sembra rispecchiare il compito ricevuto.

Conclusione

Chiediamo alla Regione Bernina di tornare sui propri passi e far presente al Cantone che questa non è la strada giusta, che la nostra Valle non ha (e non avrà) le circonvallazioni e che dunque non siamo disposti a spostare inutilmente materiale da una estremità all’altra della Valle causando disagi agli abitanti, inquinamento e costi maggiori.
Serve perciò ridimensionare il progetto Motta da Miralago 2 e prevedere una discarica a nord.


Società Impresari Valposchiavo

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