Geotermico e fotovoltaico per la Residenza Solaria

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Foto di Carlo Vassella

Dopo aver lanciato negli scorsi mesi una serie di articoli sul fotovoltaico in Valposchiavo, realizzati grazie all’aiuto di Carlo Vassella, abbiamo riscontrato un grande interesse dei lettori per questa tipologia di approfondimenti. Volendo idealmente proseguire nel parlare di energie pulite e rinnovabili, Il Bernina ha contattato Reto Cortesi, titolare della A. Cortesi SA, per parlare questa volta di energia termica, analizzando alcune delle recenti progettazioni e installazioni dalla A. Cortesi SA in Valposchiavo. Essendo stato installato in questo caso anche un grosso numero di pannelli fotovoltaici dallo stesso Vassella, torna anche il suo parere di esperto. 

Il complesso residenziale Solaria, situato in zona le Prese sud, nelle immediate vicinanze del campo di ghiaccio è sorto dalle ceneri dell’omonima pensione preesistente grazie alla volontà dei proprietari Marisa e Roberto Zanetti-Paganini.

La direzione lavori, affidata per l’occasione all’immobiliare Rossi & Passini, ha munito il complesso formato da 8 unità abitative di una pompa geotermica, entrata in funzione nell’autunno del 2021 (i lavori erano iniziati nel 2020). La stessa pompa viene, per quanto possibile, alimentata dal sistema di pannelli fotovoltaici installato, andando a costituire uno dei primi grandi complessi in Valle, dotato di questo sistema combinato.

A rispondere alle nostre domande Romano Rossi per l’Immobiliare Rossi & Passini.  

Signor Romano, da dove è nata l’idea di un complesso alimentato da pompa geotermica?
Devo dire che sono sempre stato un fan di questa tecnologia per il recupero di energia. Già nella mia prima costruzione risalente al 2007 avevo utilizzato questo sistema e negli anni mi sono sempre più convinto della bontà dell’energia geotermica.

Che esigenze energetiche avevate? 
Ovviamente ogni unità abitativa aveva bisogno di riscaldamento e acqua calda, in aggiunta sono stati installati dei pannelli fotovoltaici, che servono anche ad alimentare, fra le altre cose, la termopompa. Gli stessi pannelli sono stati predisposti per la ricarica di auto elettriche in modo che in futuro i proprietari (al momento nessuno ne ha esigenza) possano usufruire anche di questa risorsa.

Vi ritenete soddisfatti del risultato ottenuto?
Siamo contentissimi, penso sia la soluzione più pulita e più rinnovabile che avremmo potuto installare, i costi di produzione e di installazione inziale non erano irrisori, ma dividendoli sulle 8 unità abitative, si sono rilevati sostenibili. Abbiamo fatto un ottimo investimento.

Questa soluzione energetica sembra ottimale, avete in mente altro per il futuro?
In realtà non solo abbiamo in mente altro, ma abbiamo anche già cominciato a costruirlo. Siamo infatti in fase realizzativa, in Via da Curtinel a Poschiavo, di ben 8 unità abitative con 18 posteggi sotterranei, dotati di sistema di carica per macchine elettriche. Anche in questo caso, tutto il complesso sarà alimentato da pompa geotermica in combinazione a pannelli fotovoltaici.

La parola a Reto Cortesi

L’impianto geotermico realizzato alla residenza Solaria, composto da 6 sonde di 122 metri di profondità, pompa termica modulante, accumulatori e stazione acqua calda è sicuramente una delle soluzioni migliori per la produzione del calore e acqua calda in un complesso di queste dimensioni ed esigenze. La progettazione e la realizzazione di un impianto simile è stata una bella sfida e un’ottima opportunità, sfruttando l’energia della terra e del sole.

 

La parola a Carlo Vassella

Il complesso residenziale Solaria ha tenuto fede al proprio nome e ha installato un impianto fotovoltaico di ragguardevoli dimensioni, che serve ad approvvigionare di energia elettrica il sistema di riscaldamento e le abitazioni dei residenti.

Nella progettazione di questo complesso la Committenza ha osato credere nelle nuove possibilità di sfruttamento dell’energia prodotta in nuove forme di comunione e ha costituito uno dei primi RCP (Raggruppamento ai fini del Consumo Proprio, secondo la definizione ufficiale). A differenza dei primi progetti in comunione realizzati già nel 2015, dove per la prima volta i consumatori di un complesso plurifamiliare erano abilitati a consumare la corrente prodotta in modo solidale tra tutti gli utenti, nel caso dell’RCP, tutti in consumatori sono raggruppati in un unico utente, verso il distributore di rete. In altre parole il gestore di rete (Azienda Elettrica Comunale) legge un solo contatore in entrata della casa e tratta il complesso come se fosse un unico utente, la fatturazione di ogni singolo utente all’interno dell’RCP avviene in modo privato, attraverso l’amministrazione condominiale, come d’altra parte accade già ora con la fatturazione dei costi di riscaldamento. Questo cambio di paradigma, per quanto riguarda la fatturazione, di primo acchito può destare un po’ di insicurezza, se consideriamo che la fatturazione dell’energia elettrica è sempre stato un compito esclusivamente dei gestori di rete. Tuttavia l’opzione della fatturazione interna privata è interessante anche dal punto di vista economico, specialmente nel caso di molti abbonati, dove si moltiplica il risparmio per l’affitto annuo del contatore. Il conteggio privato è comunque soggetto ai regolamenti emanati dall’ElCom (Commissione federale dell’energia elettrica), che mette dei paletti chiari per i nuovi sistemi di misurazione che devono corrispondere esattamente alle stesse esigenze di precisione come quelli finora messi a disposizione dalle aziende elettriche (ad esempio contatori omologati MID) e in oltre i rapporti tra Gestore di rete – RCP – Abbonati RCP devono essere regolati attraverso dei contratti definiti a norma di legge.

Foto di Carlo Vassella

Il grande vantaggio tecnico della nuova forma di misurazione dei consumi, se fatto sfruttando il pieno potenziale a disposizione, è il controllo e la fatturazione del consumo della corrente fotovoltaica in funzione della simultaneità tra produzione e consumo. In sostanza, ogni utente ha a disposizione un portale con i dati globali della casa per quanto riguarda la produzione fotovoltaica, il consumo totale di tutti gli utenti sommati e il proprio consumo in tempo reale. Ciò permette di eseguire un conteggio dell’energia in tempo reale (con un time step di 15 minuti) e quindi anche di determinare la propria quota di consumo di energia fotovoltaica. Come incentivo a migliorare la propria quota di autoconsumo fotovoltaico può essere fissata una tariffa per l’energia fotovoltaica leggermente inferiore a quella della rete (anche qui l’ElCom prescrive delle regole ben chiare per gli spazi di manovra).

Dalle esperienze emerse nei primi progetti si può denotare un certo entusiasmo da parte degli abbonati RCP ad accettare la sfida di raggiungere una quota interessante di autoconsumo. Come progettista secondo me è importante far passare il messaggio che un alto consumo proprio è determinante per un buon rendimento economico dell’impianto, ma che tuttavia la sfida deve rimanere ludica e positiva.

Il progetto del complesso residenziale Solaria non ha ancora raggiunto l’anno solare di vita, quindi i bilanci definitivi al momento sono prematuri, si può tuttavia affermare che i dati al momento superano le previsioni, quindi la sfida si appresta ad essere molto avvincente!


A cura di Ivan Falcinella, Reto Cortesi e Carlo Vassella 

Ivan Falcinella
Membro della redazione