Viticoltura, alte temperature e siccità: quali conseguenze per le nostre produzioni?

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Nel Ginevrino, a causa delle alte temperature, si è deciso di anticipare la vendemmia di tre settimane e anche nel Mendrisiotto si parla di vendemmie precoci. Si leggono inoltre notizie di difficoltà dovute al perdurare di una situazione di straordinaria siccità a sud delle Alpi. Ma come si prospetta la vendemmia in Valtellina per i viticoltori valposchiavini? Abbiamo sentito Marco Triacca, della Casa Vinicola “La Perla” e Marcel Zanolari di “La Torre” per qualche opinione a riguardo.

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Come procede la maturazione? In anticipo sui tempi?

MARCO: Si potrebbe pensare ad una maturazione anticipata, visto il gran caldo delle ultime settimane, ma in realtà le temperature troppo alte e la siccità hanno diminuito drasticamente la fotosintesi, ovvero la formazione degli zuccheri. La vite ha quindi reagito utilizzando questi pochi zuccheri prodotti per “salvare” sé stessa, invece di alimentare i suoi grappoli.

MARCEL: Con la maturazione degli ultimi 15 anni siamo circa nella media. Sta di fatto che avendo 115 varietà differenti anche le precoci che inizieremo a raccogliere come al solito, sono nella norma.

Avete avuto problemi di frutti “scottati”?

MARCO: Qualche acino scottato da sole si trova, ma la situazione non è preoccupante. Di regola lasciamo una bella parete fogliare davanti ai grappoli, proprio per proteggerli. Questa pratica agronomica ci ha permesso di limitare i danni da scottature.

MARCEL: Non abbiamo avuto problemi, forse anche dovuto al fatto di defogliare le viti nella zona grappoli già in fioritura, in modo da adattarle già all’inizio della stagione. Vedremmo poi nei sentori durante la vinificazione se abbiamo fatto la scelta giusta

E con la siccità? Avete dovuto irrigare le viti?

MARCO: Per fortuna gran parte del terreno del nostro vigneto ha da sempre una buona disponibilità di acqua nel sottosuolo, anche in periodi siccitosi. La maggior parte delle viti ha circa una quarantina di anni e radici molto lunghe capaci di andare a prendersi l’acqua in profondità. Nelle ultime due settimane di luglio abbiamo irrigato le viti più giovani, che hanno radici meno profonde e che erano in grande sofferenza. Per quanto riguarda le viti più vecchie, abbiamo riscontrato problemi soprattutto in alcune zone dove i terreni sono meno profondi e quindi la siccità si è fatta sentire.

MARCEL: Abbiamo irrigato solo i rimpiazzamenti di viti nuove. Questo ci ha aiutato molto e le perdite sono al minimo

Che tipo di annata prevedete a livello qualitativo e quantitativo?

MARCO: E’ ancora presto per fare previsioni, la stagione è ancora lunga. Negli ultimi giorni finalmente è arrivata un po’ di pioggia e le temperature si sono abbassate un pochino, quindi in teoria le viti possono ancora reagire positivamente. Non ci resta che aspettare e sperare che il mese di agosto ci regali belle giornate di sole e anche temporali abbondanti, ma senza creare danni.

MARCEL: Bella domanda questa. Dipende un po’ anche dall’andamento dei prossimi mesi. Noi già di nostro abbiamo una resa di molto inferiore, ma se non arrivano grandinate o eccessive quantità di acqua in giorni concentrati, siamo molto contenti.
Certo la siccità avrà influenza sul peso dell’uva, ma a livello di gusto penso marcherà i vini in modo positivo. Di fatti ogni annata ha la sua tipicità e particolarità. Da noi i vini cambiano leggermente di anno in anno.

Cosa si può fare per adattarsi a un clima che, comunque, è in cambiamento?

MARCO: Ci si adatta modificando ad esempio alcune pratiche agronomiche in grado di limitare i danni da siccità. Dove possibile si può anche pensare ad installare degli impianti d’irrigazione efficienti da utilizzare in situazioni di emergenza. Quest’anno sarebbero sicuramente serviti. Per questo però servono grandi investimenti. Si potrebbe anche pensare ad altre varietà di uva, più resistenti a queste situazioni, tuttavia sono convinto che il Nebbiolo e le altre varietà autoctone valtellinesi siano le varietà che meglio rappresentano il territorio valtellinese. La risposta migliore dovrebbe però arrivare da tutti noi, salvaguardando prima di tutto la natura e di conseguenza il clima, invece di pensare solo a come adattarsi.  

MARCEL: Noi da anni stiamo adottando una coltivazione che cerca di essere il più possibile in sintonia con l’ambiente.
È un adattamento che però richiede del tempo e non è immediato. Questo riguarda soprattutto la pianta e, cosa importantissima, il terreno dove lei è insediata.
Riuscire a stare al passo con la natura è assai difficile, però se si va nel suo verso, sicuramente si hanno dei vantaggi. Basta pensare all’adattamento degli alberi e delle tipologie di piante nel bosco con l’andamento climatico odierno.
E poi noi, in biodinamica, usiamo dei preparati che danno un aiuto al terreno ad essere più ricettivo agli sbalzi e a drenare e alleviare questi sbalzi importanti di temperatura. Qua si usano prodotti della natura, come equiseto, gusci d’uovo e altro, macinati e amalgamati in un procedimento biodinamico…
Tutto ciò è un prevenire e non un curativo. Tutto dipende dallo stato del terreno in cui si trova. Sicuramente chi ha già un buon equilibrio ha vantaggi. Stessa cosa per il fattore pioggia. Terreni equilibrati riescono ad assorbire e rilasciare quantità enormi d’acqua, dove altri vanno in saturazione e asfissia.

Quali i “pericoli” di qui alla completa maturazione dei frutti?

MARCO: I pericoli maggiori, quando ci si avvicina al periodo di vendemmia, sono ben noti a tutti e quindi per scaramanzia preferisco non elencarli…

MARCEL: Come in frutticoltura, posso immaginare che i grappoli rimangano piccoli e non ben sviluppati: un peso inferiore, gusti marcati da calore, acidità basse…

Pensate che dovrete anticipare anche la vendemmia rispetto al solito?

MARCO: Vedremo cosa ci riserva questo mese di agosto e poi da inizio settembre inizieremo a pensare alla vendemmia. Come già spiegato prima, è presto per fare previsioni. Per ora, partendo dalla potatura in inverno fino alla gestione del verde terminata in questi giorni, abbiamo fatto tutto il possibile per creare le condizioni ideali per una bella vendemmia. Non ci resta che goderci qualche meritato giorno di relax e aspettare fiduciosi!

MARCEL: Secondo me la maturazione è e rimane in norma con le annate precedenti. Perciò la vendemmia rimarrà più o meno nel periodo di tutti questi anni. Se la pianta in natura soffre, di solito trova un rimedio naturale: a volte lascia cadere i propri frutti pur di non morire lei stessa, perciò una soluzione la trova sempre. Certo che se siamo focalizzati solo su un fattore (produzione e rendimento altissimo) questo avrà ripercussioni gravi dal mio punto di vista.
A noi spetta di ritornare un po’ all’ascolto dei cicli produttivi “normali”. Di individuare quote e varietà consoni a una produzione più “sostenibile”. Sicuramente stiamo andando verso delle annate sempre più secche e calde, con sbalzi anomali.
Se per produrre 100 ne dobbiamo investire 150… Questo a lungo termine sarà un disastro.
Dal mio punto di vista un ritorno alle origini sane potrà solo che rendere le cose più facili e meno invasive.

Maurizio Zucchi
Collaboratore esterno