Stagione dopo stagione, le sfide che attendono lo sport invernale, e in particolare lo sci, non accennano a diminuire. Se i problemi portati dal COVID-19 sembrano finalmente essere alle spalle, molti restano gli interrogativi aperti. Il cambiamento climatico, la scarsità idrica, la necessità di uno sport invernale capace di essere compatibile con l’ambiente e le preoccupazioni per l’approvvigionamento energetico sono i problemi principali che attendono i gestori. Abbiamo sentito a riguardo Nicolà Michael, responsabile delle vendite e del marketing per Corvatsch AG, che gestisce anche gli impianti di Diavolezza e Lagalb.
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Buongiorno Nicolà, state preparando la prossima stagione sciistica? Avete già in mente una data di apertura di massima?
La stagione sciistica inizierà per il Diavolezza il 22 ottobre 2022. Ci sarà tuttavia in seguito una interruzione, a partire da venerdì 25 novembre, per lavori di revisione. La stagione vera e propria, quella principale, inizierà quindi il 21 dicembre. Per quanto invece concerne il Lagalb, anche quella stazione aprirà il 21 dicembre 2022 e chiuderà il 16 aprile 2023 con i consueti orari di apertura, che è possibile recuperare sul sito.
Pensate che, dopo due stagioni segnate dal Coronavirus, la prossima possa essere, per impianti e servizi collegati (come i ristoranti) una stagione “normale”?
In seguito all’esperienza maturata negli inverni precedenti, ma specialmente nell’ultima, crediamo di poter affermare che la stagione che si appresta a cominciare sarà finalmente “completamente normale” sul lato Covid.
Siete preoccupati per la situazione energetica? Una penuria di energia potrebbe compromettere la situazione degli impianti a fune? E l’innevamento artificiale, sarà possibile?
Il tema di una possibile carenza di energia elettrica nella prossima stagione invernale a causa della grave siccità, e quindi dei bassi livelli dell’acqua è in fase di elaborazione per le Oberengadiner Bergbahnen da Seilbahnen Schweiz, l’organizzazione ombrello del settore. Si tratta di questioni, quindi, che toccano un livello superiore al nostro.
Si è parlato in Engadina Alta di impianti “CO2 neutrali”. Da parte vostra come vi ponete sul tema?
Anche la SA Corvatsch passerà come carburante al gasolio GTL Fuel, che include già la compensazione della CO2.
Come cambia lo sci con le sfide del cambio climatico, del surriscaldamento e della minore disponibilità di acqua?
Tutto questo dipende in particolar modo dall’evoluzione delle emissioni globali di CO2 e dai vari scenari climatici. I comprensori sciistici del Corvatsch, Diavolezza e Lagalb saranno ancora con ottima probabilità innevati anche tra 80 anni grazie al vantaggio offerto dall’altitudine. Tuttavia, ciò non significa che non sia necessario investire in sistemi di innevamento tecnico. Perché in ogni caso non possiamo prevedere le precipitazioni.