A Magogn, in cerca di “Profumi di spezie”

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L’apertura di un’attività commerciale in un piccolissimo paese come Campascio merita sempre attenzione, ma ancora di più quando si tratta di qualcosa di particolare come una rivendita di spezie indiane. Il coraggio e l’originalità della scelta di Tiziano Iseppi inducono Il Bernina a decidere di visitare in anteprima “Profumi di spezie”, un paio di giorni prima dell’inaugurazione.

Arrivo a Campascio, proveniendo da Poschiavo, quando la nevicata del 15 dicembre è al suo picco: la strada è bianca, i fiocchi scendono larghi e fitti. Non so nemmeno bene dove parcheggiare l’auto e alla fine, con l’autorizzazione della proprietaria, la lascio di fronte ad un’abitazione privata. Non sono sicuro di aver capito bene dove si trovi la contrada Magogn e di conseguenza l’edificio che ospita il negozio e, naturalmente, ho il telefono completamente scarico e non posso richiamare Iseppi. Poco male: sono soltanto pochi minuti in ritardo, proprio per via del fondo stradale, e lo incontro che mi sta aspettando davanti al cortile.

Viene quasi da sorridere: un negozio di spezie, che richiama climi esotici e comunque ben più caldi di quelli alpini, visitato proprio nel giorno di una nevicata.

Entro nell’edificio che era stata la vecchia casa di famiglia: uno stabile storico. Il negozio occupa una piccola sala con il camino, al rustico, mentre alle sue spalle una stüa rivestita in legno fungerà da piccolo magazzino.

Fa un po’ freddo “ma ho in mente di mettere una stufa dove ora si trova il camino, la canna fumaria è ancora utilizzabile”, mi garantisce Tiziano con un largo sorriso.
La prima curiosità è quella di capire da dove venga l’idea. La ragione prima sta in una persona, Gopalakkrishnan Thangaraj, proveniente dall’India. Era venuto a lavorare in Valposchiavo per un progetto in cui la sua azienda era partner della Baxter di Campocologno. È stato qui alcuni mesi, credo cinque o sei, e si era anche ben integrato: era nata un’amicizia con la gente del posto, infatti, lo conoscono in parecchi. Come spesso accade in una piccola comunità, del resto. Nel novembre 2019 ho deciso di andare a trovarlo in India. E così, parlando, lui mi propone di creare un piccolo commercio di spezie”.

L’idea è quindi di due/tre anni fa, ma la sua attuazione ha inevitabilmente risentito del periodo della pandemia.

Iseppi si è poi appassionato alle spezie e, potendo contare sull’appoggio di Gopalakkrishnan in loco, ha potuto procurarsele.
“L’idea finale sarebbe quella di andare dal produttore al consumatore” mi spiega, in modo di avere un prodotto di qualità che remuneri il giusto chi lo produce e costi il giusto al cliente finale.

Tra le spezie miscelate, che si trovano all’ingresso, osservo che il curry è già quasi finito, e dovrà essere reintegrato al più presto, mentre c’è ancora buona disponibilità di Tandoori e degli altri due tipi di Masala, nei grandi vasi di vetro. I colori sono vivaci e i profumi così intensi che, nonostante il raffreddore, riesco a sentirli benissimo anche io.

Sul tavolo, invece, le spezie singole: curcuma, noce moscata, pepe, cannella, anice stellato… Anche se qualcosa ancora manca, come il coriandolo, la mostarda e altre ancora. La disponibilità attuale dipende dall’invio di un pacco assaggio iniziale.

Osservo che l’assaggio di curry sembra andato molto bene, visto che è quasi finito. “Ho degli amici che ne vanno matti, e quando provi questo, poi, quello che compri al supermercato ti sembra che non sappia più di niente. E, comunque, sta per arrivare il pacco nuovo: le spezie sono in viaggio, ma il trasporto resta la parte più complessa… e costosa!”.

Il negozio al momento sarà aperto il martedì e il giovedì dalle 18 alle 19. Soltanto “Due ore alla settimana perché… lavoro al 90% e ho anche un altro progetto in partenza [di cui parleremo presto, ndr]. Comunque, poi, chi ha bisogno può contattarmi e posso aprire anche su appuntamento”.

Appassionati di spezie o no, vale la pena di visitare questa piccola iniziativa, che ha il merito di mettere le spezie indiane, colorate e profumate, in dialogo con l’ambiente storico scandito dai muri in pietra e dalle assi di legno di una casa tradizionale di Campascio. E di fornire una finestra su un altro mondo gastronomico agli abitanti (e perché no, ai ristoratori) della Valposchiavo.

Maurizio Zucchi
Collaboratore esterno