Il 15 giugno scorso, all’Albergo Altavilla, si è tenuto il kick off della Valposchiavo card. Lo potremmo chiamare un incontro a porte semi-chiuse, perché se è vero che era rivolto ai soli soci dell’Associazione artigiani e commercianti, è altresì vero che anche la stampa è stata invitata a partecipare.
Dopo alcuni mesi di studio su diverse possibilità, è stato ora messo a punto un progetto ben definito. La Valposchiavo card, ispirata tra le altre a una analoga storia di successo di Ilanz, vorrebbe rispondere ad alcune esigenze fondamentali. In sintesi, l’obiettivo è che la carta possa fare da volano all’economia locale, stimolando l’acquisto di beni e servizi all’interno della valle stessa. Come ottenere questo scopo? L’idea è quella di realizzare una carta di debito, che potrà essere caricata di un importo variabile, da utilizzare in proprio o da regalare.
Disponibile in due punti vendita, uno a Brusio e uno a Poschiavo, la carta permetterà di spendere il proprio credito negli esercizi che aderiscono all’iniziativa sostenendone pro quota i costi.
È chiaro che più saranno gli esercenti disponibili e più sarà facile attrarre clienti: un conto è avere a disposizione una carta utilizzabile in dieci esercizi commerciali e altro averne a disposizione una cinquantina.
Accanto a una campagna di lancio della carta e di sensibilizzazione della popolazione e del tessuto produttivo, è quindi ugualmente importante attrarre una base significativa di aderenti nel mondo commerciale e artigianale. I costi per attività sono tutto sommato ridotti, calcolando che si tratta di poche centinaia di franchi per il primo anno (inclusa anche la spesa una tantum per il lancio del prodotto e la messa in campo dell’infrastruttura) e ancora meno per gli anni successivi.
Perché la Valposchiavo Card abbia successo e sia sostenibile, è fondamentale che a sostenerla vi siano, secondo i calcoli del team di ACV guidato dal Presidente Carlo Vassella, almeno una ventina di aderenti, ma a giudicare dall’entusiasmo di alcuni dei presenti si tratta di un obiettivo che potrà essere agevolmente raggiunto e superato.

Il sistema promette di essere semplice, per non incorrere in alcuni dei problemi riscontrati con la lodevole “Moneta Valposchiavo”, apprezzata ma dalla gestione piuttosto macchinosa.
Il pubblico potenziale della carta è vario: si va dalle ditte locali, alcune delle quali già durante la riunione hanno comunicato di avere interesse a dare una card ai propri dipendenti per determinati acquisti correlati al lavoro, agli alberghi, che potrebbero fornirla come omaggio ai clienti affezionati, per giungere agli stessi abitanti della valle, che la potrebbero utilizzare anche come regalo, magari anche per parenti che vivono altrove ma tornano per le vacanze.
Allo studio, inoltre, vi è la possibilità di trasformare la card anche in una carta sconto, per avere una piccola facilitazione nell’acquisto.
Le modalità (e anche la ripartizione degli eventuali costi) sono ancora da precisare e saranno decise dagli aderenti al progetto; tuttavia, è indubbio che potremmo essere alla vigilia di un rinnovamento, non solo tecnologico, e di cambiamenti positivi per molte grandi e piccole realtà locali del mondo del commercio.
Il Bernina continuerà a seguire gli sviluppi del progetto per capirne meglio i dettagli anche nelle prossime settimane.
Penso che il nuovo regolamento sui parcheggi, in vigore dall’anno scorso, non sia proprio d’aiuto per sostenere l’economia locale. Prima c’era una certa tolleranza, se non erro erano 20 minuti, ora questa non c’è più e il tempo di pagamento è stato prolungato fino alle ore 20.00. Promuovere idee nuove lo trovo giusto, penso però, che qui si potrebbe far qualche cosa già da subito.