«Rethink Destinations» 24 giugno – 19 ottobre 2023 (Pontresina – Bernina – Valposchiavo)

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La 6a Triennale d’arte contemporanea “Percorsi d’arte – Vias d’art Pontresina” si terrà nell’estate del 2023. Gli organizzatori della mostra di Pontresina Cultura prevedono un altro importante progetto artistico con 32 opere di 20 artisti svizzeri in spazi pubblici. “Altro” può essere inteso anche come un presagio: le installazioni e le performance non avranno spazio espositivo solo a Pontresina quest’anno, ma anche lungo il percorso della Ferrovia retica, patrimonio dell’umanità, tra Punt Muragl e Cavaglia, in un totale di 11 stazioni ferroviarie.

Interagendo con le opere, gli spettatori dovrebbero vedere nuovi spazi e ottenere diverse intuizioni, nuovi punti di vista e panorami. Gli artisti sono stati incoraggiati dal curatore Benno Conrad a combinare la scultura tradizionale con affermazioni di arte contemporanea per contribuire a un obiettivo qualitativo e innovativo. “RETHINK DESTINATIONS” vuole invitarci a fermarci, a riflettere, a riconsiderare, a fare una pausa.
Nomi come “Xylotomie Puntraschigna”, “Cogli l’attimo, o forse no”, “Adaptive Ecosystem Strategy” e “Se Désinscrire I & II” promettono un’esperienza artistica straordinaria, immersa nella natura di una regione montana molto speciale: la casa del Piz Bernina.

“Rolling and Falling” – Performance con Paola Gianoli
Sabato 24 giugno 2023 alle 13.10 in riva al Lago Bianco sotto la stazione ferroviaria Bernina Ospizio
Lo scalo di alaggio come pista di scivolamento per le imbarcazioni diventa un campo di gioco per il movimento, il ritmo e l’energia con rotolamenti e cadute, onde e ampiezza, scivolamento e resistenza.
Con Paola Gianoli – Poschiavo, Anna Bienek – Celerina/Langenthal, Silvia Buol – Basilea

Seguono le informazioni delle opere d’arte distribuite sul territorio della Valposchiavo.

Bernina, Spartiacque – INES MARITA SCHÄRER
“The folds of my ear form a swirl”, Installazione
Il piedistallo color lichene dello spartiacque è la sede di un evento ricorrente che si svolgerà per sei volte, dal 25 al 30 giugno, ogni volta alle 20.00, in luoghi diversi intorno al lago; un evento dal carattere rituale; uno scambio quotidiano e intimo del performer con l’ambiente; con la materia, gli altri corpi (acquatici) e le forme di esistenza. Attraverso la speculazione e l’immaginazione, vengono sollevate domande su come potremmo comprendere, relazionarci, sentire (in modo diverso) il nostro ambiente di vita; come approccio agli attuali conflitti ambientali locali a un livello sensibile e percettivo.

Ospizio Bernina, lungo il sentiero che porta allo spartiacque – SILVIA BUOL
“Inside the Stones”
Il progetto “Tracce nascoste” mostra tracce reali e immaginarie, gioca con l’immaginazione e incoraggia l’osservazione. Pone domande sul paesaggio montano, sulla natura delle pietre e sul mondo invisibile che si cela sotto le superfici. Attraverso la realizzazione visiva e danzata di movimenti e linee nelle montagne e nel ghiaccio, i visitatori sono invitati a muoversi più lentamente, ad allargare lo sguardo e a percepire il paesaggio con sensi diversi. Il progetto “Tracce nascoste” incoraggia a fermarsi, a scoprire, a immergersi nei dettagli di pietre, ghiacciai, venti, tempo, suoni, montagne e laghi – “Ripensare le destinazioni”.

Ospizio Bernina, Stazione – YVO HARTMANN
“Lost memories”, Installazione
Una scheda di memoria trovata sull’Alp Grüm nel 2017 rivela le immagini di un viaggio di persone attraverso la Namibia e il Sudafrica. Dal gran numero di fotografie, tre immagini sono state selezionate e collocate lungo la linea ferroviaria e a Pontresina in modo da entrare in dialogo con l’architettura e il paesaggio. I viaggiatori sono sorpresi dalle foto di mondi lontani.

Ospizio Bernina, Stazione – CATRIN LÜTHI K
“L’incoronazione”, Installazione in 3 parti
All’Ospizio del Bernina, i viaggiatori ricevono un’accoglienza scintillante. Tre interventi artistici realizzati con coperte di salvataggio dorate/argentate sono volutamente legati all’edificio e non intesi come interventi in natura. Le installazioni appese alle facciate degli edifici della stazione si muovono al vento e provocano un leggero crepitio.I fregi dorati funzionano da lontano, il sole e il vento giocano con le pieghe scintillanti e “elevano” gli edifici storici in qualcosa di speciale. La “finestra” argentea e scintillante sulla facciata nord riflette la luce e i colori da vicino e mette in movimento la “nicchia cieca”.

Alp Grüm, Stazione – CORSIN VOGEL
“Guardare sempre più lontano”, Installazione
Nel 1893, 130 anni fa, il ventunenne Marcel Proust percorreva l’Alp Grüm con l’amico Louis de la Salle e lo commentava in un testo pubblicato nel 1896. L’installazione “Guardare sempre più lontano” si riferisce in particolare alla fermata dell’Alp Grüm, al racconto di Proust 15 anni prima dell’esistenza della ferrovia e alla nostra percezione odierna di questo magnifico scenario. Come possiamo vedere oggi un luogo nuovo, descritto da altri occhi? Come è cambiato l’ambiente e cosa vediamo ancora oggi del paesaggio che si presentava nello stesso luogo 130 anni fa? Ripensare la sosta, la fermata, prepara inevitabilmente alla prossima destinazione e la vista in lontananza dall’Alp Grüm apre nuovi viaggi verso le prossime fermate. Fare una sosta – arrivare al nuovo luogo – e tuttavia guardare sempre più lontano…

Alp Grüm, Stazione – BORIS REBETEZ
“Trans Europe Express”, Installazione
Il progetto di scultura Trans Europe Express si riferisce da un lato al leggendario treno TEE, che dal 1957 al 1995 ha viaggiato dal nord al sud dell’Europa, e dall’altro all’album Trans Europe Express del gruppo di musica elettronica d’avanguardia Kraftwerk, registrato nel 1976. La scultura Trans Europe Express vuole essere un richiamo metaforico al movimento meccanico e allo stesso tempo fungere da arredo urbano, in quanto può essere utilizzata anche come panchina pubblica. Il riferimento al TEE è anche un richiamo all’importante ruolo che la regione dei Grigioni ha svolto nel corso della storia negli scambi commerciali e culturali tra il sud e il nord dell’Europa.

Cavaglia, Stazione – BADEL-SARBACH
“E VENT I/II, 2023”, Installazione
Quando un fulmine colpisce in montagna (di solito in prossimità della vetta), può accadere che la roccia sul luogo del colpo si liquefaccia a causa del calore del fulmine e si indurisca in vetro. A Cavaglia, tra le montagne con le loro storie geologiche, l’opera di Badel-Sarbach racconta di questo vetro da fulmine. In E VENT, macro e micro si incontrano e il vetro dei fulmini ci permette di guardare lontano nel passato: sono stati i fulmini negli oceani primordiali a far nascere i primi aminoacidi, determinanti per la nascita della vita. E VENT racconta le origini della vita e il rapporto tra materia organica e inorganica, un rapporto che è onnipresente in alta montagna. Più si sale, meno esseri viventi ci circondano, finché alla fine, alla quota nivale, si è l’unico essere vivente, a parte qualche pulce della neve e qualche lichene. Lassù si trova il vetro dei fulmini.

Cavaglia, Stazione – WIEDEMANN-METTLER
“Coming soon”, Installazione
Ogni volta che leggiamo “COMING SOON” da qualche parte, ci incuriosiamo e pensiamo a cosa ci sarà di nuovo e cosa potrebbe cambiare di conseguenza. “COMING SOON” è anche una promessa, un annuncio e sempre un’affermazione con connotazioni positive. Anche la persona in viaggio che si sposta è un “COMING SOON”, arriverà da qualche parte. È l’annuncio di un movimento che avverrà in quel luogo. Qualcosa sta per cambiare… La grande “E” è specchiata e barrata. Questo simbolo matematico indica che qualcosa non esiste, non c’è. Usiamo questo simbolo per interrogarci sulla realizzazione di desideri e speranze. Viaggiamo e speriamo in un cambiamento o in un miglioramento. In definitiva, ci muoviamo solo in altri spazi, ma sempre nello stesso corpo… “Non esiste” è per noi un complemento logico di “COMING SOON”. Qualcosa sta per cambiare o non esiste affatto? E le bandiere sventolano al vento…

Vernissage «RETHINK DESTINATIONS»
Sabato 24 giugno 2023, ore 17.30, Plazza Rondo, Pontresina
La mostra sarà inaugurata da Nicole Seeberger, co-direttrice del Bündner Kunstmuseum di Coira. Saranno presenti gli artisti che espongono.

Tutti i dettagli: cultura-pontresina.ch/?id=294


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