Frédéric Pajak , il Gran premio svizzero di letteratura, fra gli ospiti del festival. Tornano anche le attività collaterali, con i work shop fra gioco e letteratura per le bambine e i bambini dai 5 ai 12 anni.
IN BILICO è il tema guida della terza edizione
Da giovedì 5 a domenica 8 ottobre 2023, torna l’appuntamento con Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo, giunto quest’anno alla terza edizione. Il festival accoglierà, nel Grigioni italiano, alcuni degli autori più rappresentativi delle diverse lingue nazionali. L’obiettivo del festival, come sempre, è quello di valorizzare la ricchezza del plurilinguismo in Svizzera, invitando autori e pubblico a immergersi in un’atmosfera coinvolgente e creativa che abbraccia diverse culture, per un intero weekend.
Il tema dell’edizione 2023 di Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo è IN BILICO. La letteratura e l’esistenza umana si intrecciano nell’esperienza di stare sospesi tra la caduta e la rincorsa, le decisioni e i repentini cambiamenti. Siamo tutti, per un periodo più o meno lungo, in una condizione di incertezza, così come i personaggi dei romanzi e le parole che danno forma alla poesia. Il nostro mondo stesso è in bilico, tra conflitti e crisi ambientali, tra un passato stabile e un futuro sempre più precario.
Non a caso, il primo ospite che il festival ha il piacere di annunciare è l’autore franco-svizzero Frédéric Pajak, vincitore del Gran Premio svizzero di letteratura 2021, che dello stare “in bilico” ne ha fatto la sua poetica. Nato in Francia nel 1955, ha affrontato una vita piena di avversità e sfide. A soli sedici anni viene ammesso all’Accademia delle Belle Arti, ma dopo un semestre abbandona gli studi, soffocato dalla rigida conformità dell’ambiente accademico. Inizia così un lungo e intricato viaggio attraverso una serie di mestieri, tra i più disparati: è stato operaio, grafico, cuccettista sui treni notturni, inserviente in un macello industriale. Un periodo segnato dalla povertà più estrema, in cui Pajak si trova persino a chiedere l’elemosina tra i boulevard di Parigi. Ma, in mezzo a tutta quella solitudine, riesce a trovare una via di fuga attraverso la scrittura, la poesia e il disegno. La serie di libri, intitolata “Manifesto incerto”, è la grande impresa letteraria di una vita intera. Pajak, infatti, intreccia abilmente le vite, le parole e le immagini di grandi figure dell’arte e del pensiero del XIX e del XX secolo. Opere straordinarie che hanno varcato i confini, conquistando lettori in oltre dieci Paesi diversi, dagli Stati Uniti alla Corea del Sud, dalla Russia alla Germania. Nei suoi libri si trova un equilibrio tra testo e disegno: si tratta di un genere tutto suo grazie al quale ha ottenuto diversi riconoscimenti, come il premio Médicis per il saggio nel 2014 e il premio Goncourt per la biografia nel 2019. Nel 2021, Pajak è stato onorato con il Gran premio svizzero di letteratura e il premio di saggistica “Città delle Rose”.
Domenica 8 ottobre alle ore 11:30, Frédéric Pajak sarà in dialogo con Ruth Ganter (membro del comitato di programmazione del festival, traduttrice per il tedesco dei suoi “Manifesto incerto” e direttrice redazionale della rivista letteraria annuale svizzera “Viceversa”)
TORNANO I WORK SHOP FRA GIOCO E LETTERATURA PER LE BAMBINE E I BAMBINI DAI 5 AI 12 ANNI.
Trovano spazio, anche per questa terza edizione di Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo, i laboratori per i
bambini dai 5 ai 12 anni.
Il plurilinguismo, rappresentante dell’eclettica produzione letteraria svizzera nelle quattro lingue nazionali, incarna la profonda ricchezza culturale del paese. Al festival, l’esperienza di scambio diventa un valore umano e culturale fondamentale. In questo contesto, le attività pensate per i bambini diventano un’opportunità straordinaria per avvicinarli a questa realtà multiforme e stimolante.
I laboratori prevedono:
– incontri di lettura
– creazioni di storie orali, scritte e musicali
– disegno su ispirazione di un racconto letto
– rilegatura manuale/artigianale dei propri testi e/o disegni.
Animatrici e artisti presenti ai laboratori coprono, nell’insieme, la conoscenza delle 4 lingue nazionali, oltre ad alcune lingue straniere.
I laboratori si svolgeranno nelle giornate di sabato 7 e domenica 8. Lo staff sarà composto, come negli scorsi anni, dall’insegnante Anna Capelli, dall’attrice Chiara Balsarini, dalla musicista Astrid Schumacher, e da nuove figure che andranno a formare la squadra di quest’anno.
Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo nasce da un’idea di Begoña Feijoo Fariña, coordinatrice del Progetto, e si avvale di un comitato di programmazione composto da Walter Rosselli (Scrittore e traduttore dal romancio e dal francese), Fabiano Alborghetti (Poeta e promotore culturale, Premio svizzero di letteratura 2018 e Presidente della Casa della letteratura per la Svizzera italiana) oltre che dalla stessa Begoña Feijoo Fariña (Scrittrice e promotrice culturale in ambito teatrale e letterario), e Ruth Gantert (mediatrice culturale, redattrice e traduttrice, direttrice artistica del Service de Presse Suisse, direttrice redazionale della rivista letteraria annuale svizzera Viceversa).