La società Trifolium si occupa, in Valposchiavo, della declinazione locale di due progetti “Interconnessione” e “Qualità del paesaggio”. Incuriositi dall’applicazione di queste due linee di azione, abbiamo contattato la società per avere alcune informazioni al riguardo.
Ci potreste dare un inquadramento generale dei due progetti?
Entrambi i progetti si sviluppano nello spazio agricolo e promuovono la tutela ambientale e paesaggistica del luogo. La Valposchiavo è stata divisa in sette unità paesaggistiche: fondovalle, zone a margine degli insediamenti, cultüri (conoidi), selvi (selve castanili), runchett e pendii (terrazzamenti), munt con boschi pascolati (maggenghi) e alp (alpeggi). Per ogni unità si effettua un’analisi delle problematiche e delle opportunità e si pongono degli obbiettivi per la fase di progetto, della durata di 8 anni.
Che cos’è il progetto di Interconnessione?
Il progetto d’interconnessione permette agli agricoltori che partecipano di accedere a contributi supplementari in cambio di prestazioni a favore dell’ambiente. Gli agricoltori possono stipulare sulle superfici che gestiscono dei contratti in cui ad esempio viene definita la data di sfalcio e la frequenza e quantità di concime. Queste misure favoriscono la biodiversità all’interno dello spazio agricolo ma riducono la resa dei prati, quindi interviene il Cantone per compensare la perdita.
Che cosa, invece, il progetto Qualità del paesaggio?
Nel caso del progetto Qualità del Paesaggio invece l’obiettivo è preservare oggetti di valore paesaggistico. Vengono quindi messi sotto contratto elementi tipici del paesaggio come i föss (corsi d’acqua con siepe parallela), i filar (siepi frangivento), li musni (cumuli di sassi), i muretti a secco che sostengono i terrazzamenti, le selve castanili di Brusio, li latadi (staccionate in legno), i solc (canali per l’irrigazione), i büi (fontane per abbeverare gli animali) e i caratteristici scélé (a Poschiavo) o crot (a Brusio), piccole costruzioni in sasso che si usavano per conservare il latte prima di fare il formaggio.
Quali gli obiettivi che si desiderano raggiungere nei prossimi anni?
Per l’attuale fase di progetto d’Interconnessione (la quarta fase, 2023-2030), Trifolium ha posto i seguenti obiettivi:
- Mantenimento di tutti i contratti di gestione per biotopi e dove possibile messa sotto contratto di nuove superfici
- Promozione della gestione estensiva di orli e scarpate nelle zone basse
- Aumento delle superfici con sfalcio a mosaico o in cui viene lasciata in piedi una parte della vegetazione in tutte le unità paesaggistiche
- Aumento delle superfici con sfalcio tardivo nelle aree per la promozione dei nidificanti al suolo, soprattutto in zona Selva
In ogni fase di progetto d’Interconnessione vengono definite delle specie faro e delle specie bersaglio caratteristiche della regione che diventano l’obiettivo di conservazione. Le misure vengono poi definite in base alle esigenze di queste specie.
Specie faro: si tratta di specie indicatrici. Le loro esigenze ecologiche determinano la qualità e la quantità delle misure di protezione, valorizzazione e sviluppo degli ambienti in cui vivono. Dovrebbero essere delle specie presenti nella regione o che lo erano in passato e che hanno un buon potenziale di ripopolamento.
→ L’obiettivo di protezione è l’ambiente stesso e più in generale l’intero paesaggio quale spazio vitale per numerose altre specie.
Specie bersaglio: si tratta di specie animali e vegetali che si trovano sulla lista delle specie minacciate in Svizzera e che hanno un significato particolare per il territorio del progetto. Per queste specie la Svizzera detiene una particolare responsabilità e la loro protezione è obbligatoria secondo l’art. 18 della LPN. Le specie bersaglio sono decisive nella protezione delle specie a livello svizzero.
→ L’obiettivo di protezione sono le specie stesse.
Per l’attuale fase di progetto, sono state definite le seguenti specie faro:
- Flora: orchide ad un bulbo (Herminium monorchis), giglio rosso (Lilium bulbiferum subsp. croceum) e paradisia (Paradisea liliastrum)
- Ortotteri: locustone (Decticus verrucivorus) e cavalletta celeste (Oedipoda caerulescens)
- Farfalle: Boloria titania, Coenonympha arcania, Lycaena virgaureae, farfalla apollo (Parnassius apollo) e Phengaris arion
- Uccelli: averla piccola (Lanius collurio) e picchio verde (Picus viridis)
E le seguenti specie bersaglio:
- Flora: genziana delle Dolomiti (Gentiana anisodonta) e primula di Haller (Primula halleri)
- Ortotteri: arciptera screziata (Arcyptera fusca), epifiggera cisalpina (Ephippiger vicheti), psofo stridulante (Psophus stridulus), locusta delle torbiere (Stethophyma grossum) e troglofilo di Kollar (Troglophilus cavicola)
- Farfalle: Melitaea cinxia, Melitaea phoebe, Scolitantides orion e Zygaena romeo
- Rettili e anfibi: rospo comune (Bufo bufo), marasso (Vipera berus) e ramarro occidentale (Lacerta bilineata)
- Uccelli: bigia padovana (Sylvia nisoria), codirosso (Phoenicurus phoenicurus), stiaccino (Saxicola rubetra), torcicollo (Saxicola rubetra) e upupa (Upupa epops)
Riguardo al progetto Qualità del paesaggio, i rischi maggiori sono la pressione edilizia nelle zone basse e l’avanzamento del bosco nelle zone alte. Gli obiettivi vengono definiti specificamente per ogni unità paesaggistica, ma si possono riassumere nei seguenti punti:
- Promuovere la conservazione del caratteristico mosaico di boschi e pascoli, contrastando l’imboschimento e l’abbandono dei paesaggi rurali culturali.
- Favorire la coltivazione di diverse colture tradizionali e innovative.
- Promuovere la strutturazione del paesaggio in modo da nascondere le aree periferiche degli insediamenti e favorire lo sviluppo dei frutteti.
- Favorire la qualità sociale del paesaggio, soprattutto dal punto di vista turistico.
- Conservare e promuovere le strutture e gli elementi chiave del paesaggio.
- Arricchire il paesaggio con un valore estetico aggiuntivo.
- Mantenere la diversificazione delle colture nelle zone difficilmente coltivabili.
- Sostenere il mantenimento e lo sviluppo delle coltivazioni di castagne e noci.
Quali sono le misure previste sul territorio della Valposchiavo?
Le misure sono numerose, specifiche per ogni unità paesaggistica e messe in atto dagli agricoltori con lo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati.
Per quanto riguarda il progetto d’Interconnessione, si sono definite molte misure, tra le quali alcune riguardano la gestione dello sfalcio o la cura dei muri a secco, la cura dei margini boschivi, delle selve castanili o dei pascoli.
Nell’ambito della qualità del paesaggio, possiamo per esempio citare la semina di nuovi prati fioriti con semenze autoctone, la cura degli alberi da frutto ad alto fusto e delle siepi, la potatura dei noci e dei castagni, la cura dei muri a secco, il ripristino degli scélé o crot, il mantenimento dei pascoli, il recupero delle superfici imboschite, la cura a dei canali d‘irrigazione e fossati tradizionali, la costruzione delle recinzioni tradizionali e la promozione delle fontane in legno.
Che cos’è Trifolium e perché si occupa di questi progetti?
Trifolium SA è uno studio di consulenza ambientale con sede in Ticino e nei Grigioni. Da più di vent’anni collaboriamo con gli agricoltori della Poschiavo nell’ambito dei progetti Interconnessione e Qualità del paesaggio. La conoscenza del territorio dopo questa lunga collaborazione ci ha permesso inoltre di portare avanti altri tipi di progetti, il ripristino dei muretti a secco, la cartografia degli alpeggi volta alla salvaguardia di prati secchi e paludi e negli ultimi anni anche dei piani d’azione per specie rare, i recuperi di selve castanili e la ricerca di specie in pericolo d’estinzione.