Spazio vitale Valposchiavo: presentata la nuova Strategia di sviluppo regionale

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Complice il caldo record, giovedì 24 agosto, alla presentazione della Strategia di sviluppo regionale «Spazio vitale Valposchiavo 2024 – 2027» erano presenti in Casa Torre soltanto una trentina di persone. 

Dopo il saluto istituzionale, il Presidente della Regione Bernina Arturo Plozza (scusati Fulvio Betti e Giovanni Jochum per l’assenza) ha sottolineato l’importanza per una terra come la Valposchiavo, o meglio la “Regione Bernina”, con la sua posizione strategica ma in certo qual modo periferica, di dotarsi si una strategia di sviluppo.

“Non è la prima strategia – ha sottolineato Plozza – ma è la prima volta che si tenta un approccio pragmatico e inclusivo coinvolgendo i vari attori del territorio. Nell’elaborazione è stato importante l’apporto del Dr.  Daniel Fischer, ma ancor più quello delle istituzioni, delle realtà economiche e sociali e della popolazione”. 

Come sostenuto in seguito da Fischer, per avanzare è importante avere obiettivi a lungo termine, ma anche lavorare bene nel breve. In questo contesto, nella logica del “lungo termine” si inserisce la Visione 2040, mentre la Strategia è utile per il medio/ breve.

Si è dunque lavorato in otto settori, ovvero

  • Comune Brusio
  • Comune Poschiavo
  • Agricoltura
  • Economia
  • Turismo
  • Formazione
  • Sanità e socialità
  • Tempo libero.

Francesco Vassella ha poi sottolineato come si è cercato di evitare una strategia teorica, da legarla invece a dei progetti pratici e concreti. Sono così stati raccolti dei dati, create delle connessioni tra gruppo di interesse e istituzione e si è avviata una raccolta di osservazioni. Sul sito della regione è anche possibile visionare la strategia così come ora è stata formulata. 

Tra i progetti e gli obiettivi proposti, un aumento della popolazione residente entro il 2027 e l’insediamento di nuove aziende e di più collaboratori stabili. 

Molti e ambiziosi gli obiettivi definiti e i progetti abbozzati: “Se si realizzasse l’80% di quel che scrivono la Strategia e i suoi progetti – scandisce Vassella – dovremmo ritenerci soddisfatti”. 

Fischer ha poi riassunto dicendo come, per quanto riguarda una strategia, vi siano deimomenti importanti: il primo è il suo sviluppo e il secondo la sue realizzazione. Per monitorare i risultati vi sarà una veridica puntuale di ciò che è stato realizzato, da divulgarsi al pubblico con un rapporto/incontro annuale.

Diverse le domande per chiedere specificazioni su uno o sull’altro settore o sui progetti e il loro rispetto, fermo restando che una strategia non è un cronoprogramma esecutivo. Quanto all’assenza nella strategia di ambiti cruciali come quello climatico/ambientale, Francesco Vassella, nel sottolineare che si tratta di un tema centrale, ha specificato che non sempre la Regione ha dei poteri su tutte le questioni, pure importanti.

Maurizio Zucchi
Collaboratore esterno

1 COMMENTO

  1. Bello lo studio, pregevoli le intenzioni, complimenti! Se però cliccate sul link in rosso e andate al punto 2.Obiettivi strategici 2027, noterete che si prevede di insediare 10 nuove ditte entro il 2027: supponiamo che circa la metà siano ditte di servizi che usano solo uffici, ma il resto saranno imprese artigianali che abbisognano circa 3000-4000m2 l’una e magari una fabbrichetta che abbisognerà addirittura di 8000-10’000m2. Sembra già che lo spazio industriale/ artigianale previsto dalla nuova pianificazione di Poschiavo (e a Brusio non sarà meglio) non sia sufficiente per i prossimi 20 anni, anzi non lo sarà neanche fino al 2027 se lo studio si avvererà!! Le leggi federali e cantonali sulla pianificazione del territorio basate sulla demografia, che da noi si prevede in diminuzione nei prossimi 20 anni, (cosa che secondo me non è per nulla vera), ci obbligano a ridurre le zone edificabili sia abitative che artigianali/industriali in misura inaccettabile. Questo fatto preclude a priori uno sviluppo sia demografico come pure economico della Valle e dunque ci penalizza fortemente.
    Spero che i responsabili (comunali e regionali) riescano a far capire al Cantone, il quale ha ordinato alla Regione Bernina questo studio denominato “Strategia di sviluppo”, che le due cose non vanno d’accordo: non ci può essere sviluppo se non c’è posto per realizzarlo! La nostra Valle non può diventare solo una “riserva indiana” per il tempo libero dei nostri amici turisti a nord del Bernina, ma deve avere lo spazio necessario per svilupparsi anche negli altri settori.