Sfida e adattamento: Caccia Alta Grigionese nell’era della crescente popolazione di lupi

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Con l’arrivo del 2 di settembre, gli appassionati di caccia e gli amanti della natura si preparano per l’inizio della Caccia Alta Grigionese, un’attesa tradizione che coinvolge i cacciatori e le comunità locali. Tuttavia, quest’anno l’atmosfera è diversa, permeata da un’ombra di discussione e preoccupazione dovuta alla crescente presenza del lupo in Valposchiavo. Abbiamo intervistato le società di cacciatori di Brusio e Poschiavo per comprendere le loro opinioni e i loro piani alla luce di questa sfida.

La Società Cacciatori Poschiavo (SCP), con i suoi circa 300 membri attivi, si distingue come una delle società di caccia più numerose a livello cantonale. Tuttavia, il loro nuovo presidente, Alessio Marchesi, ha sottolineato che la questione del lupo è diventata un argomento scottante sia all’interno del comitato che tra gli stessi cacciatori. Nonostante la netta opposizione verso la presenza del lupo, la società si trova ad affrontare una situazione in rapida evoluzione. La crescita numerica di questi predatori ha generato dibattiti sull’impatto sulla fauna locale e sulla necessità di regolamentazioni adeguate.

Marchesi ha sottolineato come, a differenza del passato quando la presenza dell’orso era limitata a un unico esemplare, i lupi ora si presentano in branco e con una frequenza sempre maggiore. Questo richiede un adeguamento da parte di ogni cacciatore ai nuovi rischi e comportamenti che la presenza del lupo implica.

D’altra parte, anche Stefano Plozza, della Società Cacciatori Brusio (SCB), ha espresso le preoccupazioni della sua associazione riguardo alla gestione della popolazione di lupi. La SCB conta 127 Soci A, 36 Soci B e 12 Soci C, e il suo comitato è impegnato nella ricerca di soluzioni che garantiscano una coesistenza sostenibile tra i predatori, i cacciatori e gli allevatori.

Plozza ha sollevato domande cruciali riguardo al futuro della caccia e degli alpeggi, vista la presenza sempre più invasiva dei lupi. Le preoccupazioni sono rivolte non solo alle potenziali perdite finanziarie dovute ai danni causati dai predatori, ma anche alla possibilità di mantenere una pratica di caccia sicura e sostenibile nel lungo termine. La necessità di una gestione più mirata dei lupi, attraverso abbattimenti selettivi e interventi preventivi, è emersa come una richiesta comune.

Entrambe le società concordano sulla complessità dell’attuale situazione, ricordando che, sebbene simile alle sfide affrontate quando c’era la presenza dell’orso, il problema del lupo è reso più intricato dalla loro numerosità e diffusione. La necessità di un equilibrio tra la protezione dei predatori e la salvaguardia delle attività umane è al centro del dibattito.

Mentre i cacciatori si preparano per l’inizio della caccia, le società si trovano di fronte a nuove prospettive e responsabilità. La presenza del lupo ha aggiunto un nuovo strato di complessità a una tradizione millenaria, richiedendo una riflessione approfondita e una collaborazione tra tutte le parti coinvolte per garantire un futuro sostenibile per la caccia e la fauna locale.

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione