Il 10 maggio 2023, il gruppo First Responder + Brusio (FR+) ha iniziato la sua avventura dando la disponibilità all’azione, sostenendo l’assistenza medica nel Comune di Brusio. Dopo qualche mese di attività Il Bernina ha intervistato Paola Tuena-Zala, capo colonna FR+ dei gruppi Brusio, Campocologno-Zalende, Viano e Cavaione e responsabile per il progetto FR+ nel Comune di Brusio.
Paola, innanzitutto puoi spiegarci un po’ meglio cos’è la First Responder?
First Responder+ (FR+) è un gruppo che nasce dal volere di un progetto del Cantone: lo scopo è aiutare tutti quei comuni sul territorio cantonale che si trovano distanziati, decentrati rispetto agli ospedali o centri sanitari in zona. Il Cantone vuole quindi ovviare alle distanze dai centri medici, affidando a un gruppo di cinque operatori First Responder la responsabilità di un intervento tempestivo. Non si tratta di un servizio di ambulanza qualificato, bensì di persone motivate e volenterose che hanno dovuto seguire dei corsi per poter prestare il primo soccorso. In caso di arresto cardiocircolatorio, la tempestività nel portare il primo soccorso è fondamentale e determinante. Un arresto cardiaco può essere causato da infarto, emorragie, incidenti gravi, ecc. Diciamo però che, se si riesce a intervenire su questi casi rapidamente, le possibilità di sopravvivenza e quella di non riportare danni permanenti da parte del paziente aumentano notevolmente.
La formazione dei FR+ è stata affidata dal Cantone alla Alpine Rettung Schweiz che ha poi girato l’incarico alle Società Samaritani della quale faccio parte da diverso tempo come responsabile abilitata alla formazione. Il mio referente è Ferruccio Pedretti, soccorritore professionista conosciuto anche in Valle perché ha lavorato tanti anni alla REA di Samedan e inoltre è originario di Viano.
A Brusio quindi siete in cinque First Responder?
No, ho ottenuto, viste le asperità del territorio, una concessione dal Cantone che mi ha permesso di avere 15 persone contingentate, per coprire in maniera esaustiva Viano, Cavaione, Brusio e Contrade fino giù a Campocologno. Anche il responsabile First Responder, Signor Hunziker, una volta arrivato sul luogo, ha dato il suo benestare a un aumento di forze, vista la dislocazione del territorio.
Viano, possiamo dire, è il posto più lontano e alle volte il più difficile da raggiungere. Avere tre cittadini quali First Responder che si prendono “cura” dei circa 50 abitanti di Viano credo che sia un bel traguardo raggiunto e una sicurezza ulteriore per gli abitanti stessi. Anche a Cavaione, che conta dai 4 ai 10 abitanti in inverno, ma che in estate col turismo e con i vari monti si affolla, siamo arrivati a trovare un buon compromesso con dei FR+ che soggiornano addirittura su o che fanno i pendolari. Per le Contrade di Sopra, Brusio, Campascio, Zalende e giù fino a Campocologno ho pure cercato di trovare le persone a mio modo di vedere adatte. In tutto siamo 15 persone, con 3 sacchi grandi muniti di defibrillatore (il Cantone di solito ne concede uno solo).
Come funziona l’intervento?
Quando si allarma il 144, gli operatori hanno una lista con determinati parametri. Se l’annuncio attuale rispecchia i criteri necessari per far intervenire i FR+, gli operatori del 144 mandano in contemporanea l’allarme all’ambulanza di Poschiavo e ai FR+ di Brusio. Noi riceviamo sul cellulare un annuncio a cui dobbiamo rispondere subito. Internamente abbiamo stabilito fra di noi che tramite una chat di WhatsApp i primi tre a rendersi disponibili coprono l’intervento. Per logica dovrebbero sempre annunciarsi quelli della “zona”, ma non abbiamo mai la garanzia che questi siano reperibili visto che potrebbe benissimo essere fuori comune per lavoro o per altri motivi. Arrivati sul posto i FR+ richiamano, tramite un numero interno, gli operatori del 144 per confermare il loro arrivo e a volte anche per dare informazioni ulteriori da passare all’ambulanza o alla Rega, che nel frattempo è in viaggio. I First Responder che sono intervenuti hanno poi, a fine intervento, il compito di compilare un rapporto sulle dinamiche dell’intervento. Una volta compilato me lo girano così da poter aprire il caso e registrarlo nel sistema della Alpine Rettungs Schweiz. A registrazione ultimata lo invio al signor Hunziker. Vorrei aggiungere che ogni membro del gruppo ha sottoscritto per il segreto professionale sugli interventi.
Cosa contiene il sacco/zaino che mi hai mostrato [vedi foto sotto, Ndr]?
Nel sacco, oltre al defibrillatore, c’è del materiale per un primo intervento di base a disposizione dei First Responder. Abbiamo materiali protettivi per l’operatore (guanti, occhiali, mascherina, ecc.) e materiale per eventuali prime medicazioni (bende, cerotti, forbici, tourniquet, ecc.).
In caso di emergenza, tutti possono usufruire di questi materiali; devono però assolutamente avvisare, a fine intervento (tramite il numero che trovate sull’armadio del defibrillatore), se bisogna rimettere del materiale.
Ricevete qualche compenso per questo vostro impegno?
Riceviamo solo un piccolo compenso orario in base alle uscite effettuate tramite allarme 144. In tal senso, soprattutto per accrescere le attrezzature di noi soccorritori, parallelamente al nostro servizio per il Cantone in qualità di First Responder, abbiamo creato un’Associazione First Responder + Brusio. Questo ci permette di partecipare a manifestazioni ed eventi sportivi (l’ultimo è stato la Doppia W). In qualità di Associazione ci stiamo procurando altro materiale visto che quello in dotazione è solamente per chiamate tramite 144.
Chi può fare il First Responder? Che qualifiche devo avere?
Per poter essere un First Responder bisogna seguire dei corsi di diverse giornate di pronto soccorso, essere residenti nel Comune di Brusio e ogni due anni bisogna ricertificarsi per essere riabilitai al primo soccorso.
Noi 15 First Responder abbiamo deciso, senza nessun obbligo di trovarci, un giovedì sera al mese per continuare a imparare e tenerci aggiornati; queste serate sono aperte a tutta la popolazione, anche a chi non risiede a Brusio. Lo scopo è quello di sensibilizzare tutta l’opinione pubblica in merito al pronto soccorso e al saper fare al momento giusto… la cosa giusta. Come abbiamo detto, sono i primi 5 minuti a fare la differenza e in caso effettivo potrebbe essere il vicino di casa a fare questa differenza! Inoltre, speriamo di coinvolgere i giovani, che in un prossimo futuro saranno chiamati a far parte dei 15 First Responder in sostituzione di qualcuno che magari lascia. Sarebbe veramente peccato lasciar morire questa opportunità.
Puoi dirci qualcosa degli interventi effettuati fino ad ora?
Sono stati due, entrambi allarmati da persone private.
Credo che la presenza dei FR+ sia stata apprezzata e sono certa che hanno fatto del loro meglio. Non si sa mai cosa ci aspetta, ma so che noi First Responder crediamo molto nel progetto che può portare aiuto, sostegno e solidarietà a tutto il Comune; a tutta la Valle.
Infine, ci ricordi dove sono posizionati i defibrillatori e i sacchi?
I defibrillatori con i rispettivi sacchi li trovate nei seguenti posti:
Brusio: Casa Comunale
Contrade di sopra: ex stalla Luca Dorsa (Defibrillatore e sacco piccolo)
Viano: Casa Trebbia (fermata bus)
Cavaione: Piazza, vicino alle caselle postali
Campascio: Defibrillatore Ditta InfoRLife (in fase di allestimento / solo Defi senza sacco)
Campocologno: Defibrillatore Ditta Baxter (solo Defi senza sacco)
Siamo in trattativa con le dogane, che hanno i defibrillatori al loro interno e purtroppo al momento non hanno intenzione di posizionarli all’esterno. Mi piacerebbe inoltre pensare che, in un prossimo futuro, anche a Miralago possa essere posizionato un defibrillatore.
Tramite l’app Defikarte.ch troverete tutti i defibrillatori a uso pubblico posizionati in Valposchiavo!
Grazie per questa utilissima iniziativa ed ai vari „First Responder“, ossia Primi Soccorritori; complimenti !