Anche in Italia la presenza del lupo crea allarme

Venerdì sera 22 marzo interessante serata sulla gestione del lupo a Villadossola: il lupo, un problema sociale da gestire. 
Evento organizzato dal Comitato salvaguardia allevatori del VCO, coordinato dalla Presidente Gesine Otten. 
Oltre cento persone, allevatori e montanari, ma non solo, hanno seguito attentamente le diverse relazioni di relatori provenienti da diverse zone d’Italia. Pure presenti politici impegnati sul tema a Roma, che hanno assicurato che entro la fine dell’anno si attende il declassamento della protezione del Grande Predatore in Europa. 

Interessante e, anche emotiva, la discussione che ne è seguita. Vi è allarme e preoccupazione nel settore, anche in vista della stagione di pascolazione, della frequentazione dei maggenghi e tra qualche mese sugli alpeggi: il lupo è onnipresente dagli Appennini alle Alpi. Le continue predazioni demoralizzano gli allevatori e tanti vanno verso l’abbandono delle attività e del territorio. Il tutto creando ulteriore inselvatichimento e perdita di valori e prodotti rurali. La staticità della politica continua a preoccupare e annichilisce. 
Lodata la Svizzera per le sue iniziative concrete, ma come abbiamo visto recentemente i problemi non mancano nemmeno qui da noi. 
Tra i protettori del carnivoro predatore vige il dogma “convivenza” e, per esempio, dicono che negli Abruzzi si convive senza problemi. Niente di più falso ha tuonato il relatore Dino Rossi giunto da quella zona: la convivenza non è possibile, che si vuol dire con questi slogan? Il lupo ha fame e preda e mangia! Sono slogan di gente che non conosce, non vive la regione, di teorici di aree urbane e che in quei luoghi, distanti dalle montagne, ci vivono!

Apprezzato e applaudito l’intervento del Sacerdote Don Gaudenzio Martini di Forno Val Strona. Lo stesso è stato recentemente messo in croce da frange di animalisti per il coraggio avuto nel celebrare il 14 febbraio, San Valentino, la “Messa del lupo: exorcizo vis pestiferos lupos”, riprendendo un antica tradizione viva sin dal 1706, appunto contro la presenza del predatore. Certo, ha affermato, questa celebrazione gli ha creato diversi problemi, anche nelle gerarchie ecclesiastiche, ma si deve insistere nel denunciare la preoccupazione e il dolore che si vivono nelle nostre Valli! 
Una lunga, ma interessante serata a Villadossola, ne è valsa la pena intraprendere la trasferta. Apprezzati i nostri autocollanti di “NO ai lupi”. 

Buona Pasqua a tutte e a tutti.

Germano Mattei, co-presidente Associazione Svizzera per la protezione del Territorio dai Grandi Predatori.
Cavergno, 24 marzo 2024.