Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo: Presentata la quarta edizione

0
881

Questa mattina, alle ore 11, si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione della quarta edizione del festival letterario “Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo”. L’evento ha visto la partecipazione di diverse figure di spicco del panorama culturale locale.

Kaspar Howald, il nuovo presidente del festival, ha aperto la conferenza, sottolineando il cambiamento nell’organigramma del festival, dove Begoña Feijoo Fariña, che precedentemente gestiva sia la presidenza che la direzione artistica, ha ora passato il testimone per concentrarsi esclusivamente sull’aspetto artistico. Questa separazione dei ruoli mira a professionalizzare ulteriormente l’organizzazione e garantire una giusta retribuzione del lavoro, con l’obiettivo di creare posti di lavoro stabili e sostenibili per il futuro del festival. Howald ha poi evidenziato l’importanza della cultura, che pur non essendo sempre facilmente misurabile, è essenziale per il benessere dell’anima e del corpo, e rappresenta un mezzo per attrarre persone e valorizzare il territorio.

Begoña Feijoo Fariña, alla guida della direzione artistica e organizzazione del festival, ha illustrato il tema dell’edizione 2024, “Un, due, tre… Stella!”. Il tema rimanda ai giochi dell’infanzia, sottolineando l’importanza del gruppo, della disciplina e del piacere. Feijoo Fariña ha spiegato come il gioco rappresenti un viaggio verso un obiettivo comune, una metafora perfetta per la scrittura, che coinvolge strategie diverse e riflessioni collettive. Anche nel 2024, il festival ospiterà scrittori delle quattro lingue nazionali, inclusi coloro che, pur vivendo all’estero, continuano a scrivere nella loro lingua madre.

Fabiola Monigatti, membro della commissione cultura del comune di Poschiavo, ha espresso il suo entusiasmo per l’evento, definendolo consolidato e atteso dalla comunità. Ha ribadito il supporto del comune alle attività socio-culturali come il festival, riconoscendo l’importanza di tali iniziative per la comunità locale e ringraziando calorosamente gli organizzatori.

Thomas Fries, Direttore di Valposchiavo Turismo, ha contribuito alla conferenza con un intervento in tedesco, sottolineando il legame tra turismo e cultura e l’importanza di eventi come questo per la promozione del territorio.

Ruth Gantert, membro del comitato di programmazione, ha espresso il suo entusiasmo per il festival e ha parlato dell’importanza della collaborazione tra i vari settori culturali.

Anna Capelli, direttrice dei laboratori per l’infanzia, ha presentato le attività parallele dedicate ai bambini, permettendo così ai genitori di partecipare agli incontri del festival. Capelli ha sottolineato che “anche i bambini hanno bisogno di cultura”, evidenziando l’importanza di coinvolgere tutte le fasce d’età nelle attività culturali.

Begoña Feijoo Fariña

Il tema “Un, due, tre… Stella!” rappresenta un richiamo ai giochi dell’infanzia dove il gruppo è essenziale e disciplina e piacere si sommano. Questo tema vuole celebrare non solo le quattro lingue nazionali, ma anche le diverse modalità di scrittura e il gioco che si cela dietro ognuna di esse, riflettendo sulla narrazione del sé e del mondo, e sull’incontro con il lettore.

“Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo” nasce da un’idea di Begoña Feijoo Fariña e si avvale di un comitato di programmazione composto da figure di rilievo come Walter Rosselli e Fabiano Alborghetti. Il festival continua a crescere e a evolversi, mantenendo il suo obiettivo di promuovere la letteratura svizzera nelle sue diverse forme e lingue.

Il programma nel dettaglio

Ad inaugurare la quarta edizione di Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo, venerdì 4 ottobre alla Casa Torre di Poschiavo (sede delle attività del festival), ci saranno due appuntamenti all’insegna della letteratura e della musica.

Dalle ore 20:00 prenderà il via Vulcano / Vulcano, un ciclo di performance ideato da RSI Rete Due in collaborazione con eventi letterari svizzeri, per il quale l’attrice e scrittrice Olimpia De Girolamo ha creato un testo dal titolo Senza una stanza. A seguire, alle 21:00, il concerto di apertura con Kety Fusco segnerà invece l’inizio della nuova edizione del festival. Considerata una delle artiste più originali e interessanti nel panorama svizzero ed europeo contemporaneo, Kety Fusco lavora sui materiali tradizionali dell’arpa classica – legno, metallo e budello – per creare suoni e atmosfere che suggeriscono una decostruzione di questi elementi. Con un approccio innovativo e sperimentale, e manipolando tali materiali, produce sonorità ibride che si collocano tra musica classica, contemporanea ed elettronica, offrendo un’esperienza musicale unica e coinvolgente.

SABATO 5 OTTOBRE

Si entra nel vivo del Festival: alle 10:00, infatti, il poeta Fabio Pusterla (Gran Premio svizzero di letteratura nel 2013) dialogherà con lo scrittore e giornalista Yari Bernasconi.

Fabio Pusterla dirige la collana Le Ali per Marcos y Marcos e fa parte del comitato redazionale dei Quaderni di Poesia contemporanea, nonché del comitato scientifico delle riviste Autografo e Testo a Fronte. Attivo anche come saggista e traduttore, in particolare di Philippe Jaccottet, è autore di numerose raccolte poetiche (l’esordio fu nel 1985 con Concessione all’inverno, edito da Casagrande), parzialmente raccolte nei volumi antologici Le terre emerse (Einaudi, 2009) e Da qualche parte nello spazio (Le Lettere, 2022). Tra i titoli recenti, Cenere, o terra (Marcos y Marcos, 2018) e Tremalume (ivi, 2022). Yari Bernasconi, invece, dopo l’esordio nel 2009 con il poemetto Lettera da Dejevo (Alla chiara fonte) e la silloge Non è vero che saremo perdonati (in Undicesimo quaderno italiano di poesia contemporanea, Marcos y Marcos, 2012), ha pubblicato diverse plaquette e due libri di poesia: Nuovi giorni di polvere (Edizioni Casagrande, 2015, Premio Terra Nova della Fondazione Schiller, tradotto in francese da Anita Rochedy per le éditions d’en bas e in tedesco da Julia Dengg per Limmat Verlag) e La casa vuota (Marcos y Marcos, 2021, Premio svizzero di letteratura).

Alle 11:30, invece, sarà la volta di Lou Lepori in dialogo con Raluca Antonescu.
Queer e non binariə, Lou Lepori ha pubblicato una trentina di libri: traduzioni, romanzi, raccolte poetiche e saggi (tra cui una biografia consacrata a Philippe Rahmy). Ha fondato Hétérographe, revue des homolittératures ou pas: (2009-13) ed è giornalista culturale per la Radio svizzera (Rete Due). Come regista ha scritto e diretto gli spettacoli: Sans peau (2016), Klaus Nomi Projekt (2018-20) e Le Voyageur insomniaque (2022-24), consacrato alla figura di Sandro Penna (poeta che ha tradotto in francese).

Raluca Antonescu, invece, è un’autrice svizzera nata a Bucarest, in Romania. Ha pubblicato tre romanzi per le edizioni la Baconnière: L’inondation (2014), Sol (2017), per il quale ha ricevuto la borsa della fondazione Leenaards, e Inflorescence (2021), ricompensato con il Prix Pittard de l’Andelyn, il Prix des lecteurs de la ville de Lausanne e il Prix littéraire des jeunes européens.

Nel pomeriggio, alle 14:30, arriveranno Massimo Zenari in dialogo con Thilo Krause. Massimo Zenari, dopo studi letterari e musicologici, ha insegnato filologia nell’Università di Friburgo. Dal 2008 lavora alla Rete Due della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana, dove è tra i realizzatori del settimanale di libri Alice. Si occupa di letteratura medievale, contemporanea e svizzera. Presiede la Collana letteraria della Pro Grigioni Italiano. Thilo Krause, invece, dopo gli studi in ingegneria industriale a Dresda e a Londra, ha conseguito il dottorato presso il Politecnico federale di Zurigo e ha lavorato per molti anni nel campo della ricerca. Dal 2012 ha pubblicato quattro volumi di poesia e un romanzo, il più recente dei quali è Dass uns findet, wer will (Che ci trovi, chi vuole) (Poesie, Carl Hanser Verlag, Monaco). Thilo Krause ha ricevuto numerosi riconoscimenti per le sue opere, tra cui il Premio svizzero di letteratura, il Premio ZKB Schiller, il Premio Clemens Brentano, il Premio Robert Walser e il Premio Peter Huchel.

È con Viceversa Letteratura che prosegue, poi, la prima giornata del festival: alle 16:00, infatti, Ruth Gantert presenterà il numero 18 della rivista, con la partecipazione di Asa Hendry e Olimpia De Girolamo. Ruth Gantert, dopo essere stata docente di francese all’Alta scuola pedagogica di San Gallo, è diventata redattrice, mediatrice letteraria e traduttrice. Direttrice artistica del Service de Presse Suisse e direttrice amministrativa della Fondazione Casa Atelier Bedigliora, è responsabile della rivista di letteratura svizzera Viceversa e del sito www.viceversaletteratura.ch.

Asa Hendry, invece, è una scrittrice svizzera di lingua romancia e attualmente sta concludendo il Bachelor a Giessen (Assia, Germania) presso l’Institut für Angewandte Theaterwissenschaft. Inoltre, nel 2016 e nel 2018 ha vinto il premio letterario di area retoromancia Term Bel. Nel 2018, infine, ha pubblicato il suo romanzo d’esordio Sin lautget. (Chasa editura rumantscha; Premio letterario grigione 2021).

Dopo la performance andata in scena durante l’inaugurazione del festival ritorna l’attrice, formatrice teatrale, drammaturga e scrittrice Olimpia de Girolamo. La sua prima opera per il teatro è il monologo La Mar, mentre esordisce come scrittrice di narrativa vincendo il concorso Opennet nell’ambito delle giornate Letterarie di Soletta con il racconto Il primo scalino. L’assalto del passato che sfocerà nel suo primo romanzo Tutto ciò che siamo stati edito nel 2022 da Gabriele Capelli Editore, tradotto in francese da Lucie Tardin per le edizioni La Veilleuse nel 2024. Vince la Borsa di creazione Letteraria di Pro Helvetia nel 2023 e pubblica nell’aprile 2024 il suo secondo romanzo Volontà. Un suo racconto dal titolo Quattro del mattino è inserito nel numero 18 di Viceversa Letteratura.

Alle 17:30 il festival continuerà, poi, con l’omaggio a Philippe Rahmy, dove verrà presentato Il libro del ritorno. Durante l’incontro, il pubblico di Poschiavo potrà scoprire l’opera dello scrittore Philippe Rahmy, tra gli autori più significativi del panorama letterario svizzero. Nato a Ginevra nel 1965 da padre franco-egiziano e madre tedesca, è affetto fin dall’infanzia da osteogenesi imperfetta, chiamata la “malattia delle ossa di vetro”. Le sue opere (Mouvement par la fin, Béton armé, Allegra) gli sono valse numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio svizzero di letteratura. Rahmy muore nel 2017 e, nel 2021, è stato insignito a titolo postumo del Grand Prix CF Ramuz, principale premio di consacrazione della Svizzera romanda.

A guidare l’incontro, oltre a Lou Lepori, ci saranno Luciana Cisbani e Monica Pavani.

Luciana Cisbani, Tutor del programma di specializzazione di traduzione letteraria presso dell’Università di Losanna, dal 2017 conduce gli ateliers ViceVersa francese-italiano per traduttori professionisti. Tra gli autori tradotti: Sophie Calle, Catherine Cusset, Anna Gavalda, Victor Hugo, Pascale Kramer, Léo Malet, Philippe Rahmy, Jocelyne Saucier, Georges Simenon, Neige Sinno, Mathilde Vischer. È socia fondatrice del sindacato STRADE Traduttori Editoriali.

Monica Pavani, invece, ha pubblicato quattro raccolte di poesia: Fugatincanti e Con la pelle accanto (Mobydick), Luce ritirata (Premio Senigallia – Spiaggia di Velluto 2005) e Un tratto silenzioso (Kammer edizioni 2016 – vincitore ex equo dell’XI edizione del Premio Niccolini 2022). Come traduttrice collabora con varie case editrici fra cui Adelphi, Guanda, Il Saggiatore, Mobydick, Rizzoli, Marsilio e Mondadori. Le sue più recenti traduzioni sono: La sovrana lettrice di Alan Bennett (Adelphi), Adonais di P. B. Shelley (Marsilio), Parisina di Lord Byron (2G Editrice) e i recenti Il nodo Windsor e Un problema da tre cani della scrittrice inglese SJ Bennett (Mondadori 2021 e 2022).

Lettere dalla Svizzera alla Valposchiavo, inoltre, ospiterà a partire da sabato, nella saletta del primo piano di Casa Torre, una selezione di fotografie scattate dallo stesso Philippe Rahmy. Sarà, questa, un’esperienza visiva che andrà ad arricchire il ricco programma letterario del festival e che darà la possibilità, a tutti, di conoscere più da vicino il lavoro dell’autore.

Alle 20:30 si conclude, infine, la prima giornata di festival con la performance di Flurina Badel, presentata da Bettina Vital. La scrittrice e artista Flurina Badel, che proporrà al pubblico del festival il suo nuovo lavoro che ruota intorno al delicato e attuale tema dell’ecologia, ha ottenuto il Master of Fine Arts all’Istituto d’Arte della HGK FHNW a Basilea e ha studiato all’Istituto d’Arte Letteraria dell’Università di Arti applicate di Vienna. Scrive e realizza spettacoli letterari in parecchie lingue. Nel 2019 è uscita la sua prima raccolta poetica tinnitus tropic (editionmevinapuorger, Zurigo), onorata con il Premio Svizzero di Letteratura nel 2020. Nell’autunno 2024 esce il suo primo romanzo Tschiera per la Chasa Editura Rumantscha.

Bettina Vital, invece, dal 2013 al 2017 ha coordinato le traduzioni in romancio per l’Amministrazione federale presso la Cancelleria federale di Berna. In seguito ha lavorato come traduttrice letteraria freelance, correttrice di bozze e caporedattrice dell’annuario Chalender Ladin. Dal novembre 2024 sarà responsabile del servizio linguistico della Lia Rumantscha. Inoltre è co-curatrice del festival letterario LitteraturA Nairs, co-organizzatrice di OPERETTA ARDEZ e dal 2024 è membro del Consiglio della Fondazione Pro Helvetia.

DOMENICA 6 OTTOBRE

La seconda giornata del festival prenderà il via, alle 10:00, con Olimpia De Girolamo in dialogo con la scrittrice Giuliana Altamura, autrice nel 2014 del romanzo Corpi di Gloria (Marsilio), vincitore del premio Rapallo Carige Opera Prima. Nel 2017, sempre per Marsilio, ha pubblicato il suo secondo romanzo, L’orizzonte della scomparsa. Il suo ultimo romanzo, uscito nel 2022, è invece L’occhio del pettirosso (Arnoldo Mondadori Editore).

La giornata proseguirà, poi, alle 11:30 con Ruth Gantert in dialogo con la scrittrice Simone Lappert. Il suo romanzo d’esordio Wurfschatten (Ombra di lancio) (Metrolit) è stato pubblicato nel 2014 ed è stato nominato per il ZDF-Aspekte-Preis. Il suo secondo romanzo Der Sprung (Il salto) è stato pubblicato da Diogenes nel 2019 ed è stato nominato per il Premio svizzero del libro e come libro preferito dal commercio librario svizzero-tedesco. La sua raccolta di poesie längst fällige verwilderung – gedichte und gespinste (inselvatichimento urgente – poesie e trame) (Diogenes) è stata pubblicata nel febbraio 2022 ed è stata insignita del premio letterario dalla città di Zurigo; il volume è stato inoltre inserito tra le raccomandazioni di poesia 2023 dell’Accademia tedesca per la lingua e la poesia, del Lyrikkabinett München e della Haus für Poesie di Berlino. Simone Lappert è presidente del Festival Internazionale di Poesia di Basilea, membro della giuria del Premio di Poesia di Basilea, cofondatore della serie di dibattiti transdisciplinari Raum für Unsicherheit (Spazio per l’incertezza), editorialista letteraria della rubrica Notabene di SI e membro dell’A*dS (Autrici e autori della Svizzera).

Alle 14:30 sarà poi la volta di Lucie Tardin in dialogo con Blaise Hofmann. Lucie Tardin è traduttrice dall’italiano, critica letteraria e consulente editoriale. Lavora inoltre come mediatrice culturale al Cercle littéraire de Lausanne. Due suoi racconti sono stati pubblicati in opere collettive. Ha tradotto Grains noirs, di Alexandre Hmine (Zoé, 2022), Où naissent les mères, di Virginia Helbling (Éditions des femmes, 2023) e Tout ce que nous avons été di Olimpia De Girolamo (Editions La Veilleuse, 2024).
Blaise Hofmann, invece, è autore di una dozzina di romanzi e cronache di viaggio. Il suo romanzo Estive ha ricevuto il Prix Nicolas-Bouvier nel 2008 al Festival des Étonnants voyageurs di Saint-Malo. Autore di cronache per conto di diversi media svizzeri romandi, scrive regolarmente anche delle pièce teatrali e libri per la gioventù, fra cui Les Mystères du Léman (ed. La Joie de Lire, 2024).

Il Festival si concluderà, alle 16:00, con l’Incontro dedicato al Premio Letterario Grigione, assegnato quest’anno a Jessica Zuan, che dialogherà con Bettina Vital. Jessica Zuan da 17 anni vive, scrive e lavora a Barcellona. Finora ha pubblicato tre raccolte poetiche: L’orizi / La tempête (Samizdat, 2017) Stremblidas e s-chima (Chasa Editura Rumantscha, 2019) e Launa da pavagls (Chasa Editura, 2023). Le sue opere sono state tradotte in tedesco, francese e catalano ed alcune poesie in italiano, gallego, polacco, basco, rumeno ed estone. Astrid Alexandre, Martina Linn, Bruno Pedretti ed Artem Pervushin hanno messo in musica i suoi versi.Pubblica regolarmente in riviste e antologie, è membro del comitato direttivo dell’ULR (Uniun per la Litteratura Rumantscha) e coredattrice della rivista Litteratura.

Per il suo lavoro con la parola Jessica Zuan ha ricevuto il Premio Letterario Grigione nel 2023, il Premi Nollegiu 2023 (categoria della miglior raccolta poetica tradotta in lingua catalana) a Barcellona, il Premio di incoraggiamento del cantone dei Grigioni nel 2019 e il Premio di incoraggiamento della Regione Maloja nel 2019.

Anche quest’anno accompagneranno il festival, in momenti diversi, le letture sceniche in italiano ad opera dell’attore, doppiatore, speaker e regista Massimiliano Zampetti, creatore dell’associazione Ex/Novo, nata per facilitare la collaborazione tra le varie realtà artistiche in Ticino.

LIBRETTICOLARE – LABORATORI PER L’INFANZIA

Ritornano, anche in questa quarta edizione, i laboratori per i bambini dai 5 ai 12 anni.

Il plurilinguisimo, espressione miscellanea della produzione letteraria svizzera nelle quattro lingue nazionali, profonda ricchezza culturale del paese, e lo scambio esperienziale, come valore umano e culturale, sono i cardini del festival; quale occasione migliore, quindi, per avvicinare i bambini a questa realtà attraverso attività pensate per loro?

I laboratori prevedono: incontri di lettura, creazioni di storie orali, scritte e musicali, disegno su ispirazione di un racconto letto e rilegatura manuale/artigianale dei propri testi e/o disegni.

I laboratori si svolgeranno nelle giornate di sabato 5 e domenica 6, in contemporanea con gli incontri con gli autori.

Per le modalità di iscrizione si veda sul sito https://lettereallavalposchiavo.ch/.

Tutti i laboratori, coordinati da Anna Capelli, vedranno la partecipazione di un gruppo di insegnati/animatrici, nell’intento di coprire tutte le lingue presenti fra i partecipanti.

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione