La politica fiscale col bagnafiori

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La discussione emersa durante l’ultima seduta di Giunta in merito alla probabile decisione, in fase di preventivo, di abbassare il tasso fiscale dal 95% al 90% non ci soddisfa.

Se da una parte potremmo concordare con l’opportunità di coinvolgere le cittadine ed i cittadini di Poschiavo dopo una serie di anni non particolarmente semplici, dall’altra siamo assolutamente non soddisfatti della politica economica fatta con l’annaffiatoio.

PoschiavoViva ha fatto delle politiche familiari e dello sviluppo sostenibile dell’economia regionale i propri cavalli di battaglia. In tal senso preferiamo di gran lunga un pacchetto da 260’000 CHF (l’ammontare al quale il Comune dovrebbe rinunciare in caso di modifica del tasso fiscale) mirato in favore delle famiglie, delle aziende e delle giovani generazioni. Concretamente con maggiori finanziamenti per: mensa ed asilo nido, transizione energetica e attività giovanili.

L’obiettivo non deve essere “un cioccolatino per tutti”, ma una politica economica che guardi al futuro di Poschiavo coraggiosamente. Solo in questo modo combatteremmo strategicamente ed in modo concreto lo spopolamento e renderemmo sì più attrattivo Poschiavo.

In tal senso siamo certi che tutta la popolazione sarebbe ben felice di fare la propria parte, anche a costo di rinunciare ad una riduzione delle imposte (si calcoli che una famiglia con reddito imponibile medio, con figli a carico, risparmierebbe non più di CHF 100.00 con la proposta di abbassare del 5% il tasso fiscale).

In conclusione, ci auguriamo che le forze politiche sappiano affrontare le sfide del presente con politiche lungimiranti.


Comitato Poschiavo Viva

1 COMMENTO

  1. I contributi per le attività giovanili extrascolastiche sono state aumentati già due volte negli ultimi anni e un ulteriore aumento non lo trovo prioritario. Al contrario, se l’intenzione dei politici è di voler maggiormente sostenere i giovani e sgravare le famiglie, invito a voler rendere la scuola dell’obbligo completamente gratuita e di far coprire all’ente pubblico anche le piccole spese scolastiche come le gite e i corsi di sci.