Non c’è trippa per gatti! Cultura e fiscalità

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All’inizio del secolo scorso, il sindaco di Roma, esaminando la proposta di preventivo finanziario dei conti del proprio Comune, ebbe un sussulto quando s’imbatté in una voce di spesa per le frattaglie da dare ai gatti randagi presenti nel territorio comunale e chiese chiarimenti. “I gatti sono utili perché tengono lontano i topi che altrimenti distruggono i nostri archivi”, replicò un funzionario estensore del preventivo di spesa. “E allora che i gatti mangino i topi”, ribatté il sindaco, che stralciò la voce di costo aggiungendo: “Non c’è trippa per gatti!”.

Una situazione un po’ simile si è probabilmente manifestata anche nella riunione delle nostre autorità comunali quando, in seguito all’esame del preventivo per l’anno appena iniziato, la maggioranza delle nostre autorità, ha deciso di tagliare una parte dei costi a sostegno della cultura! Ma non è tutto. Si è pure deciso di diminuire di 5 punti percentuali il moltiplicatore fiscale comunale.

Le risoluzioni non hanno ottenuto l’unanimità e le manifestazioni di disappunto per ambedue le decisioni si son fatte sentire, soprattutto su questo giornale, come è giusto che sia. Mi ha colpito il fatto che il discorso sia scivolato perlopiù in ambito ideologico, piuttosto distante dal pragmatismo vallerano.

In ambito culturale, in valle, si fanno cose eccezionali ampiamente riconosciute, grazie anche all’impegno  di individualità idealistiche e disinteressate. Di questo tutti dobbiamo essere grati. È risaputo che le offerte culturali sono fonte di appagamento e felicità, creano benessere nella popolazione e rappresentano un impulso economico e un valido ed interessante filone per lo sviluppo turistico! Mettere d’accordo tutti in materia culturale è un’impresa ardua. Ognuno ha sensibilità e priorità diverse, fattori questi importanti da capire. Vi è anche chi ha ancora impresso nel suo subconscio i bisogni primari e le priorità che hanno segnato l’esistenza di genitori e avi. Non drammatizziamo dunque, ma lasciamo che le idee culturali continuino a fiorire con un sempre crescente coinvolgimento della popolazione, malgrado il diminuito impegno finanziario pubblico.

E la diminuzione delle imposte che favorirebbe maggiormente i più benestanti? Storicamente e in tanti anni di attività nel settore, la tematica diventa ridondante e le spaccature ideologiche aumentano. Le imposte è giusto che vengano pagate: idealmente dagli altri, pensano in tanti! Ognuno ha una propria morale in proposito. La diminuzione del tasso fiscale comunale, dopo anni di risultati positivi, è un atto normale e dovuto (e non solo perché magari ci sarà un vantaggio personale). La moderata diminuzione (non siamo certo ai livelli di Zugo e Svitto… ) è un segnale giusto verso le persone residenti in primis, ma anche verso coloro che, sia a nord che a sud, considerano un trasferimento di domicilio in valle! Ritengo che la fiscalità non dovrebbe essere il fattore decisivo per la scelta di un nuovo domicilio, ma sicuramente, se favorevole, aiuta nel processo decisionale.

I tagli moderati, sia alla cultura che al tasso fiscale comunale,  sono dettagli sì importanti, ma pur sempre marginali; il contributo più concreto e significativo verrà dallo spirito d’iniziativa di una popolazione maggiormente coinvolta e partecipe allo sviluppo delle attività! Ci sono esempi significativi d’investimenti realizzati in valle con l’impulso determinante di associazioni ed iniziative private. L’auspicio è che questo spirito positivo continui a pulsare, affinché investimenti e iniziative utili e lungimiranti continuino a concretizzarsi.

Per la nostra politica concordo con quanto affermato da Bruno Raselli nel suo ultimo editoriale: “governare non è sinonimo di amministrare”; questo a prescindere dai mezzi finanziari che si hanno a disposizione!

Buon anno a tutti.


Donato Cortesi