La voce della natura: il duo Özdemir-Mitronina incanta Casa Console

0
210

Sabato scorso, la sala concerto di Casa Console ha accolto il recital di violino e pianoforte del duo formato da Asly Ayben Ödzemir al violino e Liilia Mitronina al pianoforte. Un appuntamento che ha visto protagonista la musica contemporanea, in particolare le suggestive composizioni di Fazıl Say, pianista e compositore turco di fama internazionale, accanto a un omaggio alla tradizione popolare con alcune delle Danze rumene di Béla Bartók.

La violinista Asly Ayben Ödzemir non è sconosciuta al pubblico di Casa Console; si era infatti già distinta l’estate scorsa a Poschiavo nell’ambito del Concorso per giovani violinisti organizzato dalla Fondazione Ernesto Conrad in collaborazione con il Conservatorio di Lucerna. In quell’occasione, come ha ricordato Moreno Raselli, direttore del Museo d’Arte Casa Console, accompagnata sempre da Liilia Mitronina al pianoforte, la violinista aveva colpito la giuria non solo per la tecnica impeccabile, ma anche per un’interpretazione intensa e carica di espressività.

Come sottolineato da Raselli, il concerto ha rappresentato un momento di riflessione sul potere aggregante della cultura: «oggi come mai c’è bisogno di riscoprire il piacere di stare insieme e l’amicizia in un mondo che sta costruendo muri; voglio sperare che la cultura, in specifico la musica, possano fungere da antidoto contro il dilagare dell’ignoranza e dell’arroganza».

Il cuore del concerto sono state due sonate per violino e pianoforte di Fazıl Say, opere intense e cariche di significato. Interpretate con grande personalità dalla giovane musicista turca Özdemir, che ha suonato il violino Mittenwald di Casa Console – strumento di grande pregio messo a disposizione dalla Fondazione Ernesto Conrad per i vincitori del concorso sopracitato – le due sonate hanno affascinato il pubblico per la loro profondità espressiva.

Con la Sonata n. 1 è stata esplorata l’interiorità dell’essere umano attraverso un linguaggio musicale che fonde elementi classici con suggestioni moderne e ritmi ispirati alla musica popolare turca. A fare da interludio tra una sonata e l’altra sono state invece le Danze popolari rumene di Béla Bartók, i cui due movimenti eseguiti dal duo hanno rappresentato delle brillanti miniature che esaltano la ricchezza ritmica e melodica della tradizione popolare.

Ma l’apice del concerto è stata la Sonata n. 2 “Monte Ida” di Say. Un’opera di grande impatto emotivo, ispirata a una tragedia ambientale avvenuta in Turchia nel 2018, dove una massiccia deforestazione ha portato alla distruzione di centinaia di migliaia di alberi e animali. I tre movimenti – Sterminio della natura, Uccello ferito e Rito della speranza – hanno restituito al pubblico un viaggio sonoro che passa dalla devastazione alla resistenza, con una musica che alterna momenti di drammaticità e lirismo e che testimonia tutto l’estro musicale del compositore turco. Si passa, attraverso i tre movimenti, dalle tonalità cupe e ritmi dissonanti evocanti la distruzione della natura, a melodie struggenti, che simboleggiano la fragilità della vita e l’impatto della tragedia. Il movimento finale offre poi una nota di speranza, attraverso ritmi più vivaci e melodie ascendenti, simboleggianti la resilienza e gli sforzi volti al ripristino e alla protezione dell’ambiente. Attraverso la sonata, eseguita con intensa espressività e grande padronanza tecnica da Özdemir e Mitronina, Say non solo racconta una storia di distruzione, ma sottolinea anche l’importanza della speranza e dell’azione collettiva nella salvaguardia della natura.

La serata si è conclusa tra gli applausi entusiasti del pubblico, che ha apprezzato la profondità espressiva delle due musiciste e la varietà del programma. Un concerto che ha dimostrato come la musica contemporanea, interpretata con passione e sensibilità, possa parlare direttamente al cuore degli ascoltatori.