Venerdì 21 marzo, all’Hotel La Romantica di Le Prese, si è tenuta una cena informativa per gli artigiani interessati a Expo Valposchiavo 2025. Presenti una settantina di persone, tra cui quaranta aziende volenterose di partecipare al progetto e per il quale si sono preannunciate. Rimane spazio ancora per una quindicina di espositori.
Antonio Platz, presidente del comitato direttivo, ha introdotto la serata con i consueti saluti e ringraziamenti. Ha poi annunciato i cambiamenti all’interno del comitato direttivo: con la chiusura di Expo Valposchiavo 2022 si sono congedati Gianluca Balzarolo e Davide Migliacci. Sono subentrati al loro posto Andrea Rera – in rappresentanza di Valposchiavo Turismo – e Moreno Vitali – per la Regione Bernina. Il presidente del direttivo ha successivamente introdotto il direttore di Expo Valposchiavo 2025 Orlando Lardi.
«L’é incredibil cume al pasa’l temp. Al par l’altru dì ca seri’n buciascia, ca urganizeum l’ültima edizion da Expo 2022, e invece isa ma sa ritrovi da pensiunù a urganizà l’Expo 2025. Sa po miga decida s’al temp al pasa svelt o a plan, ma l’é sensaziunal vedé come a stu invito – ca l’é stait fait un mes fa – l’é vügnü ‘na risposta inscì inpurtanta. Quest, par nualtri, l’é verament incuragiant». Questo l’incipt del discorso di Orlando Lardi, energicamente propositivo sia per la quarantina di aziende interessate – non sempre in passato si aveva già da primavera la sensazione tangibile di tanta adesione – ma anche per l’idea alla base del prossimo Expo.
Quale sarà il tema di Expo Valposchiavo 2025?
Per scoprire che cosa vedremo, bisognerà attendere l’evento stesso, che si terrà dal 30 ottobre a 2 novembre. Ma il tema, già deciso, è presente anche nel logo: artigIAnato. «in merit al logo, – prosegue Orlando Lardi – am mütü in mez dua vocali grandi, na I e na A. E pensi da ga dì na nuvitá a nüsün, dí ca parlum da “intelligenza artificiale”. L’é na parola magari un pó brüta, dificila e scunusüda, ma al me vigní in ment ca giá cul pruget Poschiavo 1995 sa parlea da internet, al parea fantascienza, c’al füs miga pusibal. E invece incö, a trenta an da distanza, l’é diventú assolutament üsú. L’inteligenza artificiale credi c’al sias na roba analoga. Auguri a tücc gli artigian, parchí in di prosim an, credi ca sti dua leteri li va faran cumpagnia, vulént o nulént», ha concluso il direttore.
Le preoccupazioni sul dove svolgere l’evento si sono certamente fatte sentire, ma per fortuna ora la questione Punto Rosso è risolta. Non senza però qualche criticità: dal 2022 ad oggi i costi per la realizzazione dell’Expo sono aumentati complessivamente del 50%. Sfida non facile per gli organizzatori quella di non trasferire il rincaro nella quota di partecipazione. Per questo motivo si sono discusse alcune strategie di ottimizzazione e razionalizzazione dei costi, come ripensare l’utilizzo dei capannoni esterni al Punto Rosso, forse non tutti così indispensabili, ma utilizzarne solo alcuni: «meglio uno spazio piccolo riempito bene che uno grande e gestito male» la chiosa del direttore Lardi.
Sui tavoli del ristorante ‘La Romantica’, gli artigiani e le varie associazioni della Valle hanno trovato un formulario di preannuncio da compilare su base volontaria. Tema della serata è stata anche la possibilità, per chi si fosse preannunciato, di ricevere uno sconto sulla propria quota socio, lanciando tre dadi: dal 3% al 18% quindi il possibile sconto. Due tentativi per ciascuno, con possibilità di fermarsi anche solo al primo. Il rischio del secondo tiro, infatti, è quello di poter fare un risultato più basso del primo e di doverselo tenere.
Verso fine serata, dopo che tutti i presenti hanno tentato la sorte per ricevere uno sconto, sono mancati solo gli assenti, ai quali però, per ciascuna azienda, a tirare i dadi ci hanno pensato i loro stessi concorrenti invece presenti. E pure con una certa fortuna!
Matteo Marchesi, presidente della direzione di Banca Raiffeisen Valposchiavo che in qualità di sponsor finanzia il progetto Expo, invece, ha voluto generosamente tirare i dadi non per uno sconto, chiaramente, ma per un maggiore contributo.
La serata informativa è stata accompagnata da un attento servizio e un ottimo menù di tre portate: bid di raviolo 100% valposchiavo con farina di segale della campicoltura e ripieno con brasato di vitellone e ricotta con castagne, il tutto su una crema di castagne e burro alla camomilla; poi l’arrosto di maiale del Canton con patate arrosto e carote glassate; infine, un tortino alle prugne di Campascio su spuma al rosso di Valtellina.