
Oggi il parlamento retico ha iniziato il dibattito sulla seconda tappa del Piano d’azione Green Deal. Questa prevede la creazione di una nuova legge per rafforzare le misure per ridurre le emissioni di CO2, che verranno finanziate con 200 milioni di franchi.
Il Gran Consiglio grigionese ha iniziato oggi ciò che più volte è stata definita “una maratona”, ovvero il dibattito sulla seconda tappa del “Piano d’azione Green Deal”. Questa prevede la creazione delle basi legali per promuovere e finanziare misure di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Ad esempio con infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, la promozione del trasporto pubblico, progetti pilota nel campo dell’idrogeno, gli impianti fotovoltaici e il sostegno all’agricoltura per affrontare periodi di siccità.
“Ad oggi i Grigioni spendono oltre 400 milioni di franchi all’anno per acquistare combustibili di carburanti fossili. La maggior parte di questo denaro finisce all’estero”, ha spiegato il granconsigliere Giovanni Jochum (PLR), vicepresidente della Commissione per l’ambiente, i trasporti e l’energia. Con il “Piano d’azione Green Deal”, una parte di questi mezzi finanziari potrebbe essere investiti nell’economia interna, ad esempio promuovendo tecnologie e processi innovativi.
Per realizzare la seconda tappa è previsto un versamento unico di 200 milioni di franchi provenienti dal capitale proprio liberamente disponibile del Cantone, si legge nel messaggio del Governo. Inoltre, saranno utilizzati i fondi della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni e gli utili distribuiti della Banca nazionale. Non verranno dunque introdotte nuove tasse o imposte supplementari per finanziare le misure volte a proteggere il clima, ha continuato Jochum.
Per i favorevoli, un’opportunità per l’economia
Durante l’entrata in materia i membri della Commissione e i partiti hanno presentato le loro posizioni. Il PS sostiene compatto la nuova Legge concernente la promozione e il finanziamento di misure per la protezione del clima nei Grigioni. “Siamo consapevoli che il Canton Grigioni non risolverà da solo la crisi climatica, ma deve dare il suo contributo”, ha detto la presidente socialista Julia Müller. La protezione del clima secondo Müller può avere effetti positivi per l’ecologia, ma anche per l’economia del Canton Grigioni.
Quest’ultimo aspetto è stato sottolineato in diversi interventi. Per il deputato centrista Clemens Berther i proprietari di edifici, i trasporti, l’industria, l’agricoltura, l’istruzione e tutti colori che si mostreranno innovativi potranno beneficiare della nuova legge. “È un progetto che non persegue solo obiettivi di politica climatica, ma porta opportunità all’economia creando nuovi posti di lavoro”, ha detto il liberale Christof Kuoni. Malgrado ciò il partito ha proposto di modificare la legge in diversi punti, stralciando ad esempio le sovvenzioni per gli impianti fotovoltaici.
UDC tira “il freno d’emergenza”
La maggior parte dei voti contrari è giunta dal fronte UDC. Il granconsigliere Thomas Gort ha sottolineato che il partito è sempre stato critico rispetto a questo disegno di legge ed ad oggi la posizione non è cambiata. Il parlamentare Pietro Della Cà ha descritto la proposta di legge come una “burocrazia autosufficiente che porta vantaggi solo a se stessa. È dunque ora di tirare il freno d’emergenza”, ha detto in Gran Consiglio.
Il dibattito proseguirà domani, quando verranno discussi i dettagli del messaggio di 142 pagine.
Il “Piano d’azione Green Deal” comprende in totale 27 misure. Nella prima tappa approvata nel 2021 sono stati concessi 67 milioni di franchi per promuovere maggiori misure nel parco edifici, nel settore dei trasporti pubblici e del traffico merci nonché nell’agricoltura. L’anno scorso il credito è poi stato aumentato di 20 milioni di franchi.