Grazie Federico

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Ero tra il pubblico sabato sera, al centro parrocchiale, per la presentazione del libro di Federico Bordoni “Diari di persecuzioni” edito da Salvioni.
La sala raccoglieva una settantina di persone, per lo più della mia età, già con i capelli bianchi, molte donne, pochi uomini, pochi giovani, nessun giovanissimo, ovvero ragazza/o delle nostre scuole.
Prima di lasciarmi distrarre da questa considerazione, ho ascoltato con profondo rispetto e interesse quanto Federico, intervistato con empatia e professionalità da Simone Pellicioli, ha saputo raccontare.
Con parole chiare, ben dosate, a volte pesanti come macigni ma rese ascoltabili da un’abile ironia, Federico, senza veli, ha attraversato il pubblico attento, lasciando un’impronta che non dimenticheremo.
Una testimonianza profonda e importante la sua, una sofferenza trasformata in parole su carta. Il libro dimostra l’abilità di Federico nell’intrecciare il suo raccontare, per buona parte autobiografico, con il romanzare. Ne scaturisce un libro di facile lettura  (senza nulla togliere alla profondità delle emozioni che scatena) sicuramente ben leggibile anche per ragazzi, non solo per adulti.
Prova della qualità dell’opera è la pronta risposta dell’Editore Salvioni, dichiaratosi subito  disposto a trasformare il manoscritto in un libro.

A serata conclusa, nel momento della firma al libro acquistato,  mi son sentita di farla io una dedica a Federico, solo tre parole:
GRAZIE, COMPLIMENTI, e SCUSA.
Seduta tra il pubblico sentivo infatti crescermi dentro questo sentimento di scusa quasi collettiva per non esserci  accorti in tanti di quanta sofferenza un ragazzo può sentire nell’indifferenza della quotidianità. Subito dopo questo sentimento  mi è salita però una specie di rabbia (o delusione) per aver notato l’assenza in corpore della Scuola e di scolari che la scuola magari avrebbe potuto invitare a partecipare.
Una Scuola (tra l’altro invitata all’evento) che sarebbe stata presenza importante per onorare, in primis, un suo ex-allievo riuscito a pubblicare un romanzo presso un Editore di tutto rispetto, ma poi per metterci la faccia, per ascoltare, per scusarsi forse, e per imparare, come tutti noi, ancora qualcosa.

Grazie Federico, complimenti e… scusa.


Serena Bonetti