Sì alla legge sull’energia e la scuola come tema centrale dell’azione politica

Il PDC Grigioni dice SI alla legge sull’energia in votazione il 21 di maggio prossimo venturo. In aggiunta, il partito centrale, dopo la pianificazione del territorio, fa della scuola uno dei temi centrali delle propria azione politica del 2017.

Più di 100 delegati, membri e simpatizzanti si sono riuniti mercoledì scorso 26 aprile a Tomils/Tumegl, in Val Domigliasca, per l’assemblea dei delegati del PDC Grigioni. Il Presidente del partito e Consigliere agli Stati Stefan Engler, in entrata, ha sottolineato come il PDC, se vuole essere un partito veramente vicino al popolo, deve occuparsi in maniera proattiva dei temi che preoccupano la gente. Per questo motivo ha messo al centro della penultima assemblea dei delegati la pianificazione territoriale, che vincolerà lo sviluppo insediativo nel Cantone dei Grigioni e nei Comuni per i prossimi 20 anni. Per troppo tempo ci si è appoggiati al fatto che fossero solo gli esperti a occuparsi e a decidere in materia di pianificazione del territorio. Deve infatti essere la politica a indicare la via; per questo motivo il PDC dedicherà in futuro maggiore attenzione a temi di questo genere. Durante l’ultima assemblea, il PDC ha tematizzato la scuola, che getta le basi e pone le premesse per la preparazione e lo sviluppo dei nostri giovani. In una delle prossime assemblee dei delegati ci si occuperà dei cambiamenti strutturali nelle regioni di montagna.

A seguire, i delegati del PDC Grigioni si sono chinati sulle indicazioni di voto in vista delle votazioni del 21 maggio 2017. Il Gran Consigliere del Circolo di Domat/Ems Theo Joos ha presentato la strategia energetica 2050. In qualità di esperto in materia ha illustrato ai presenti gli obiettivi del progetto, che consistono in una svolta energetica nel lungo periodo e nell’abbandono del nucleare. La strategia energetica porterà ad un graduale aumento dell’efficienza, all’incremento delle energie rinnovabili, alla dismissione delle centrali atomiche e al promovimento dell’idroelettrico. Proprio per la bistrattata forza idrica è particolarmente importante votare SI il 21 di maggio. Theo Joos ha affermato che: «Chi è a favore dell’energia idroelettrica dice SI alla strategia energetica 2050, chi invece è contrario e vuole danneggiarla vota invece NO». L’ex direttore delle Forze idriche engadinesi Peter Molinari ha invece esposto gli argomenti contrari al progetto in votazione, sottolineando come questo non porti ad alcun miglioramento in quanto a riduzione delle emissioni di CO2, ma piuttosto ad un utilizzo inefficiente di fondi pubblici e ad una maggiore importazione dall’estero di energia proveniente da fonti di natura fossile. Il Consigliere di Stato e ministro grigionese dell’energia Mario Cavigelli ha preso la parola per evidenziare le conseguenze di un eventuale NO, asserendo come, da un punto di vista legale, sia ancora possibile realizzare nuove centrali atomiche, ma che nessuno lo farà per questioni di natura prettamente economica. In questo senso risultano incomprensibili le critiche della lobby del nucleare. I delegati del PDC Grigioni, attraverso una votazione a scrutinio segreto, hanno detto chiaramente SI alla strategia energetica 2050, con 57 favorevoli, 9 contrari e 4 astenuti.

Cornelia Märchy-Caduff, Gran Consigliere e Presidente della commissione dell’istruzione e della cultura, ha presentato il piano di studio 21. Questo sarà introdotto nei Grigioni verosimilmente a partire dall’anno scolastico 2018/19. Il suo obiettivo è l’armonizzazione e il coordinamento dell’istruzione a livello intercantonale. Lo stesso prevede quale nuovo compito congiunto fra Cantone e Comuni un maggiore sostegno delle competenze degli scolari. A fronte del cosiddetto orientamento delle competenze si tratta, in sintesi, di impartire nozioni che incentivino il voler studiare, ma soprattutto l’applicazione delle conoscenze acquisite. «Gli studenti, oltre a dover disporre delle necessarie conoscenze, devono poter essere in grado di applicarle al meglio», ha affermato Cornelia Märchy-Caduff. Il nuovo piano di studio 21 contempla da un lato nuove materie come media, informatica o orientamento professionale, dall’altro è stato adattato alle condizioni quadro proprie dei Grigioni per quanto concerne le lingue. In conclusione, Cornelia Märchy-Caduff si è dichiarata convinta del fatto che il piano di studio 21 rappresenti un importante passo nella giusta direzione e che meriti pertanto di essere sostenuto.

Nel dibattito conclusivo, moderato dal caporedattore del «Bündner Tagblatt» Luzi Bürkli, sono state ascoltate anche le voci critiche nei confronti del piano di studio 21. In questo senso la signora Marlies Klesse del «comitato per una buona scuola» si è espressa negativamente adducendo che esso delega troppe competenze e quindi sarà difficile mantenere chiarezza e trasparenza. Il professor Christoph Jäger, membro a sua volta del «comitato per una buona scuola», è convinto che un cambiamento del sistema scolastico di tale portata come quello contemplato dal piano di studio 21 debba essere sottoposto al popolo. Elita Florin-Caluori, Gran Consigliere e Sindaco di Bonaduz, si è detta favorevole al fatto che sia il Governo a decidere in merito. Tutto il resto rappresenterebbe un’ingerenza della politica in questioni operative proprie dei singoli organi scolastici, che indubbiamente andrebbe oltre al ragionevole. In conclusione del dibattito, Erika Sigrist, a sua volta sostenitrice del piano studi 21 e Vicepresidente dell’associazione «insegnanti grigionesi LEGR», ha sottolineato come grazie al nuovo modello sarà più facile tener conto delle esigenze degli scolari. «Il piano di studi 21 è una buona cosa e porta finalmente all’armonizzazione dell’istruzione nel nostro Paese».


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