La vida es sueño

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Ma che meraviglia lo spettacolo della Compagnia la Commedia Origen presentato giovedì 10 agosto in Sala Torre!
Quattro attori, tre uomini e una donna, tutti professionisti, hanno incantato il pubblico ricordando, se mai ce ne fosse stato bisogno, la potenza evocativa del teatro, di uno sguardo, di un gesto, un canto, una metafora.
Lo spettacolo era una rivisitazione di un testo antico del 1600 di Calderon: la storia vedeva una corte, un re, un nipote aspirante al trono, un principe legittimo rinchiuso in una torre per annullare una profezia che lo avrebbe visto tiranno nelle vesti di re, una donna ingannata. Intrighi, spade e amori raccontati con un’energia, un’ironia e un simbolismo davvero notevoli! Impossibile non farsi incantare dalla bravura dei quattro attori: acrobati, musicisti e poliglotti.
Dopo un inizio soprattutto in tedesco, che poteva sembrare un ostacolo, le lingue si sono mescolate con intelligenza, ritmo e leggerezza favorendo una comprensione immediata e per niente faticosa. Già, perché dove non arrivava la parola ti parlava uno sguardo, o un gesto, o una clowneria.
Abile e geniale il regista (Fabrizio Pestilli), ma eccezionali gli attori. Che poi, a fine spettacolo e sala svuotata, con modestia, si sono smontati il palco da soli caricando tutto dentro il furgone.

Strana cosa il teatro: un applauso a ripagarti della fatica poi tutto finisce.
Effimero, verrebbe da dire.
Invece no, qualcosa resta! E quando tutto il pubblico, me compresa, ormai se n’era già andato e loro iniziavano a smontare, sono tornata indietro a dirglielo a quei quattro ragazzi: ci avete fatto sognare e divertire, ci avete regalato la vostra bellezza che porteremo a casa come un bene prezioso!
Io ero entrata in quella sala di cattivo umore per cavoli miei, ma ne sono uscita come nuova, contenta e arricchita. E lì, davanti alla scatola degli attrezzi aperta, tra cacciaviti, stoffe ripiegate e palco in smontaggio ho chiesto i loro nomi, e ora glielo scrivo su questa pagina a Josune, a Georg, a Manuel e a David il mio grazie!
E gli scrivo anche che portano in giro un mestiere importante e utile: girando di piazza in piazza non fanno solo muovere le storie, ma si fanno carico di una responsabilità grande, quella di rendere questo mondo un po’ più bello e un po’ più vero, anche se stanno lì a raccontarci che “la vida es sueño”!

Grazie davvero! …e tornate anche l’anno prossimo!


Serena Bonetti

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