Cara Matilde,
questa mattina “sfogliando” come abitudine Twitter, per me strumento di quotidiano aggiornamento sul mondo, una vera e propria rassegna stampa personalizzata che mantiene vivo il mio sguardo sul mondo, ho trovato il Tweet de Il Bernina, l’ho aperto, ho letto le tue riflessioni, mature e articolate e ho raccolto le tue domande.
Ieri ero appena rientrata da una corroborante camminata tra le montagne dell’Alta Valtellina quando ho acceso la televisione e ho saputo di Barcellona; ho colleghi e cari amici catalani che vivono là e la prima preoccupazione è stata proprio di rintracciali, sapere che stavano bene, che a loro non era accaduto niente. Poi sono rimasta incollata fino a sera ai canali di notizie, per saperne di più, per capire cosa fosse accaduto in quella città che conosco e frequento spesso per lavoro, una delle città che più amo al mondo.
Scrivi che d’improvviso la tua valle ti è sembrata un mondo fatato; che le montagne, come una cortina naturale, vi schermano dagli orrori del mondo. Non sei troppo piccola per capire, Matilde; sei già molto più matura di quanto tu non creda; conosci e citi gli scritti di Oriana Fallaci e ti chiedi se la tranquillità in cui vivi non sia anche frutto del tuo Paese, come scrivi tu, neutrale e pacifico. Io che di anni ne ho cinquantuno e ho vissuto più giovane di te il travaglio e la paura di un terrorismo molto diverso da quello attuale, la stagione durissima e spaventosa del terrorismo italiano e, alla tua età, le stagioni altrettanto inquietanti dei terrorismi internazionali (all’epoca si dirottavano soprattutto gli aerei o peggio li si faceva esplodere) non ho risposte certe da darti. Posso però raccontarti della determinazione e della forza con cui tutta la mia generazione ha scelto di vivere i tempi tribolati che la vita ci ha dato; scegliere e farlo sempre con determinazione e audacia non significa ignorare i pericoli di cui è costellata la vita, significa piuttosto testimoniare i valori della propria cultura in ogni momento, in ogni contesto, nella professione come nel tempo libero, non dimenticando mai la nostra storia. Avere paura aiuta a comprendere i pericoli e valutare i rischi per mettere in atto azioni di prevenzione e protezione proporzionali alle minacce; ci sono momenti e contesti di vita in cui è necessario rimodulare il proprio stile di vita, senza per questo rinunciare ai valori della nostra cultura, le cui radici, non dimentichiamolo mai, sono saldamente ancorate al cristianesimo.
Mentre ti scrivo, la tv del mio Paese propone speciali di approfondimento; ancora una volta l’Italia ha perso cittadini, ci sono feriti; ancora una volta siamo in lutto. Mi commuovono le immagini di Placa de Catalunya piena di catalani e stranieri, insieme per il minuto del silenzio; mi commuovo e non mi stupisco: catalani e spagnoli hanno sempre dimostrato forza e determinazione; lo osservammo nel 2004 con la strage di Atocha a Madrid, lo rivediamo ora a Barcellona. Gente resiliente e forte i catalani, abituati da secoli a vivere in un territorio aspro; ci raccontano di una città di mare, ma Barcellona è città di montagna con anima montanara: a soli settanta chilometri dal centro città ci sono i Pirenei catalani, montagne selvagge, ben più delle nostre accoglienti Alpi. Vic, Ripoll: nomi sconosciuti o quasi fuori dalla Catalunya ma ben presenti nella cultura della metropoli, paesi un tempo isolati in cui solo fino a qualche anno fa era difficile incontrate stranieri, qualunque fosse la provenienza. I catalani si sono forgiati lassù, osservando il mare ai piedi dei vulcani della Garrotxa.
Immagina con fiducia ed entusiasmo il futuro, Matilde; immagina e progetta viaggi, individua i tuoi sogni, non abbandonarli mai, ti aiuteranno a orientarti nei momenti concitati che la vita riserva. Non dimenticare mai la ricchezza che la cultura del tuo Paese prima, della tua terra poi ti hanno dato in dote; vivi nella democrazia più antica del Continente, in uno dei Paesi più liberi e resilienti del mondo, che ha saputo trasformare le difficoltà del proprio territorio in straordinari punti d forza, capaci ancor oggi di dimostrare tutta la forza creatrice di un tempo, pur rinnovati nei mezzi. Abbine cura, Matilde, perché la grandezza del vostro federalismo, fatto di specificità, concorrenza e semplicità, sia sempre vivo nelle vostre terre e nelle vostre azioni e sia d’esempio al mondo intero, oggi più che mai. Lascia che le tue montagne ti abbraccino e trasforma la forza di quest’abbraccio in determinazione e convinzione.
Vivi, con prudenza e temperanza; scopri il mondo, portando con te, sempre, la sicurezza in te stessa che la montagna insegna a chi accetta di rispettarla e conoscerla.
Chiara M. Battistoni
Parole bellissime, consigli che i genitori dovrebbero seguire e dare ai propri figli: “Vivi, con prudenza e temperanza; scopri il mondo, portando con te, sempre, la sicurezza in te stessa/ in te stesso che la montagna insegna a chi accetta di rispettarla e conoscerla”.
Grazie anche da parte mia alla signora Chiara!
Grazie Chiara, che bell’augurio. Lo farò!