Sono certa sia accaduto anche a voi: percorrere strade così note da sembrare sempre uguali a se stesse, guardare immersi nei vostri pensieri paesaggi ormai scontati e, all’improvviso, grazie agli sguardi di chi invece raggiunge per la prima volta i luoghi, scoprire prospettive inedite, scorci mai visti prima. Improvvisamente, grazie agli occhi degli altri, ci scopriamo osservatori di un mondo nuovo, il mondo di casa nostra.
Ecco, a me è accaduto domenica scorsa quando, con il gruppo di appassionati di cammino e nordic iscritti alla Walking Valtellina, la manifestazione tiranese organizzata da Anwv, l’associazione guidata dal dinamico Mario Chiapparini, sono scesa dal Regio e sin dai primi passi in stazione ho capito che avrei vissuto un’esperienza nuova. Molti gli italiani che raggiungevano Poschiavo per la prima volta e che ai bastoncini da nordic hanno ben presto sostituito la macchina fotografica: il ponte sul Poschiavino, la Chiesa di San Vittore Mauro con l’Oratorio Sant’Anna e l’Ossario, il Vecchio Monastero, il quartiere spagnolo, non c’è stato angolo del percorso nel Borgo che non sia stato fotografato con entusiasmo. Uno scrigno di storia e cultura alpina che sa svelarsi con discrezione agli occhi di chi lo raggiunge e di chi lo vive, uno scrigno di passioni che non delude e si rinnova nella tradizione.
Sono state sufficienti poche centinaia di metri, dai “palazzi spagnoli” alla Chiesa Santa Maria Assunta, per offrire nuovi panorami e scatenare la sorpresa: dal Borgo ai pascoli, negli occhi la nostra meta, il lago, intorno i campi, le piante officinali, le aziende agricole di Li Curt e Le Prese. Quassù si vive un equilibrio davvero speciale che parla al cuore della gente; non è solo questione di silenzio e ordine, c’è qualcosa di più, una sintesi rara in montagna tra vette, pascoli, specchi d’acqua. Pensate al Poschiavino, per esempio, un torrente che mette allegria con quelle creste bianche che si rincorrono “vocianti”.
Rapiti da questi scorci, il tempo è passato veloce, così veloce da rischiare di perdere il Regio per Tirano. Gli ultimi tre chilometri lungo il Lago sono volati: testa bassa e passo lungo, altrimenti niente treno a Miralago! E poi il relax lungo il tragitto verso Tirano, l’ingresso in Piazza Cavour dalla Porta Poschiavina per gustare l’ultima parte della giornata insieme, quella conviviale con le specialità valtellinesi e infine la consegna dei defibrillatori semiautomatici donati a Tirano e frutto del Walking Solidale, molto più che una raccolta fondi.
Ciò che rende davvero speciale il Walking Valtellina è proprio la dimensione sociale: movimento e divertimento sono al servizio della comunità, per sensibilizzare e costruire concretamente soluzioni ai bisogni del territorio; passione e dedizione dei volontari contribuiscono a costruire una nuova cultura del movimento. Che amiate la corsa, la camminata o il Nordic Walking, mettete in agenda il 2 settembre 2018: il Walking Valtellina celebrerà i primi dieci anni di vita!
Chiara Maria Battistoni