AVS 2020: Un pilastro che deve rimanere tale

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È dalla sua nascita, il 1948, che l’assicurazione vecchiaia e superstiti – AVS – è un vero e proprio pilastro del nostro sistema pensionistico. Nemmeno l’arrivo della cassa pensioni, e quindi di un secondo pilastro, ha intaccato la sua solidità e il suo carattere di assicurazione sociale e solidale.

Con questa riforma siamo però giunti ad un bivio. Un doppio sì alla riforma il prossimo 24 settembre significa mantenere e consolidare la solidità del suo finanziamento, unica nel suo genere. Con una bocciatura si darà invece avvio al suo smantellamento. Plr – UDC e parte del padronato, non ne vogliono infatti più sapere di versare soldi in un sistema solidale come quello dell’AVS. Loro puntano sulle casse pensioni, che per il tramite di assicurazioni e fondazioni generano ricchezza che va, come sempre, a favore di pochi. E ne sanno qualche cosa gli assicurati che da anni sono chiamati a versare sempre di più per ricevere sempre di meno. Con questa riforma si va quindi nella direzione opposta a quella da loro prospettata.

Chi è scevro da demagogie e ricerca di profitti capisce poi bene che se all’AVS è garantito il suo finanziamento, verranno zittiti tutti coloro che propongono come unica via, l’innalzamento dell’età pensionistica a 67 o 70 anni.
Questa riforma è frutto di un compromesso che è stato raggiunto per un soffio. Ed è per questo che non ci sarà una seconda possibilità, migliore della prima. E se da una parte l’innalzamento dell’età pensionistica per le donne non è evidentemente una cosa piacevole, sapere che, ad esempio, a partire dai 58 anni chi perderà il posto di lavoro potrà rimanere nella propria cassa pensione è un enorme miglioramento. syndicom, ma non solo noi, tocca regolarmente con mano questa problematica. Di fronte a chiusure aziendali o fallimenti sono rari i piani sociali che vanno a favore di queste persone che, nel caso non trovano un nuovo posto di lavoro, sono confrontate con rendite a termine, poiché il loro capitale è stato nel frattempo depositato su un conto di libero passaggio. O avranno rendite più basse, poiché costrette a scegliere il pensionamento anticipato.

Questa riforma va a favore delle persone con un basso reddito. Non per nulla anche l’associazione dei contadini e quella delle donne contadine la sostengono. Loro, che possono contare sulla sola AVS, lo vedono eccome il miglioramento; grazie anche all’aumento delle rendite, altro punto importante di questa nuova legge. Un compromesso non lo si può guardare con un occhio solo e non si può respingere questa riforma per mere ragioni ideologiche. C’è sul tavolo la soluzione per garantire stabilità e un futuro al nostro sistema pensionistico.

Votiamo quindi due volte sì il prossimo 24 settembre alla Previdenza Vecchiaia 2020. Per fare in modo che all’AVS e di conseguenza ai suoi beneficiari, sia garantita lunga vita in piena salute.


Angelo Zanetti
segretario centrale syndicom

2 COMMENTI

  1. Cito dalla lettera aperta del signor Zanetti: “C’è sul tavolo la soluzione per garantire stabilità e un futuro al nostro sistema pensionistico.”
    Signor Zanetti, la stabilità dura fino al 2027 quanto il risultato di ripartizione sarà di nuovo negativo per più di 1 miliardo di franchi. Nel 2019 il deficit annuale ammonterà a 1.4 miliardi per passare a più di 6 miliardi nel 2035 (cifre provenienti dal sito dell’Ufficio federale per le assicurazioni sociali). Bella stabilità e bel futuro, specialmente per chi (io sarò già tranquillamente in pensione) dovrà trovare delle soluzioni… Del resto è chiaro a tutti che non si può colmare un deficit aumentando le spese!

    “Schiacciare i piccoli è sempre stato il motto dei prepotenti!” questo scrive Arnaldo Semadeni in risposta alla mia lettera aperta. Forse non si è reso conto che i più poveri, i pensionati che devono far richiesta di contributi supplementari (Ergänzungsleistungen), sono le persone che grazie alla riforma staranno peggio.
    Le persone singole avranno a disposizione circa 270 franchi in meno all’anno, le coppie addirittura circa 660 franchi. Per contro, la persona agiata, con una buona cassa pensioni, riceverà 840 franchi in più all’anno senza averne bisogno.

  2. …….un aumento di 70 franchi al mese a tutti indistinatamente non migliora di molto la situazione dei più poveri e di chi ha solo l’AVS ( categoria che adesso ha diritto alle rendite complementari ), ed è invece completamente superfluo per chi è benestante e ha una buona rendita dalla cassa pensioni. Buone le intenzioni ma la riforma è “pasticciata” e non risolve in modo convincente i problemi di finanziamento a medio-lungo termine e dunque non da nessuna garanzia che l’età di pensionamento fra pochi anni non debba essere aumentata. Se parliamo di demagogia egregio Sig. Zanetti è proprio la parola esatta per definire l’ affermazione che ” loro !?” ( il padronato appunto che non sembra far parte del noi ma sono “loro”) vogliano far cadere l’AVS per puntare tutto sulle casse pensioni !