L’orso: “testimone di un ambiente naturale integro”

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“Siamo convinti che l’orso non abbia né incentivato, né depresso il turismo”, IL BERNINA propone un’intervista ad Andrea Mustoni, responsabile dell’Ufficio Faunistico del Parco Naturale Adamello Brenta, per cercare di fare chiarezza su alcuni quesiti riguardanti l’orso.




Esiste ancora il progetto Life Ursus?
Formalmente il progetto Life Ursus, inteso come fase di contributi economici da parte dell’UE, è finito nel dicembre del 2004.

Lei è il Responsabile del progetto Life Ursus?
Sono stato responsabile tecnico del progetto tra il 1998 e il 2004.

Il progetto in che cosa consiste? Anche a livello legale?
Il progetto si poneva l’obiettivo di ricostituire una popolazione vitale di orso bruno nelle Alpi Centrali a partire da reintroduzioni effettuate nella porzione settentrionale delle Dolomiti di Brenta. Da un punto di vista “legale” il progetto Life Ursus è stato un progetto di valorizzazione della Rete Natura 2000, cofinanziato dall’UE con lo strumento finanziario Life.

Quanti orsi sono stati introdotti, in che anno e in che zona?
Complessivamente sono stati reintrodotti 10 orsi (7 femmine e 3 maschi), tra il 1999 e il 2002.
Informazioni dettagliate si possono trovare sul sito del parco www.pnab.it.

 

Foto tutelate da Copyright – Foto archivio Parco Naturale Adamello Brenta

 

Da chi è nata l’idea del progetto e quale è stata la reazione della popolazione?
L’idea di immettere orsi in Trentino per salvare l’ultima popolazione relitta delle Alpi è nata nei primi decenni del ‘900, quando ci si accorse della situazione di crisi della specie. La reazione della gente è un argomento per il quale si potrebbero (forse si dovrebbero) scrivere decine di pagine… in generale possiamo dire che è stata sempre di grande interesse, in alcune fasi quasi entusiastica e in altre decisamente critica.

Attualmente l’opinione pubblica è favorevole?
Attualmente i dati che abbiamo a disposizione ci indicano che, per quanto riguarda le popolazioni locali, circa un quarto della gente è favorevole e tre quarti o indifferente o critica.

Sono state effettuate campagne di sensibilizzazione?
Certo. Ancor prima dei primi rilasci è stata condotta una grande campagna di informazione nel tentativo di far conoscere meglio la specie e di aggiornare costantemente l’opinione pubblica in merito all’andamento del progetto.

Da alcuni siti internet si evince che degli orsi hanno aggredito persone, sono notizie veritiere?
In Trentino non ci sono state aggressioni di orsi ad uomini. In rari casi si è verificato quello che tecnicamente chiamiamo “falso attacco” ovvero un orso si è avvicinato all’uomo in modo aggressivo, con l’intento di spaventarlo ma senza toccarlo. Per noi un falso attacco è già un evento importante ma è chiaramente qualche cosa di molto diverso da un’aggressione fisica con contatto diretto che, ripeto, a conferma dell’indole pacifica degli orsi, ad oggi non si è mai verificata.

 

Foto tutelate da Copyright – Foto archivio Parco Naturale Adamello Brenta

 

Come si difendono i contadini dalle eventuali incursioni degli orsi nei confronti dei loro animali? Con recinzioni, cani da pastore addestrati o altro?
L’orso è un animale che da sempre ha predato animali domestici e apiari. La cosa deve quindi essere considerata come un normale comportamento della specie. La miglior difesa rimane quella costituita dalle recinzioni elettrificate che, se ben posizionate in modo corretto, costituiscono delle valide barriere per l’orso. Quando è possibile anche il ricovero notturno degli animali nelle stalle è una soluzione molto buona. Ho meno fiducia nei cani pastore che, per essere in grado di difendere gli animali domestici dall’orso devono essere particolarmente aggressivi, cosa che può costituire un problema anche per l’uomo.

Chi risarcisce eventuali danni?
In Trentino i danni provocati dall’orso, come quelli ben più ingenti provocati dall’altra fauna (in primis il cervo), vengono risarciti dalla Provincia Autonoma di Trento.

Attualmente quanti orsi sono presenti sulle Alpi Centrali e dove prevalentemente sono dislocati?
Attualmente pensiamo a circa 35-40 orsi sulle intere Alpi Centrali, la maggior parte dei quali nell’area trentina delle Dolomiti di Brenta.
Maggiori dettagli si possono trovare sul sito della provincia di Trento www.orso.provincia.tn.it.

 

Foto tutelate da Copyright – Foto archivio Parco Naturale Adamello Brenta

 

I confini sono stati creati dagli uomini e non dagli animali. Come si comporta il Trentino in caso di uno sconfinamento da parte di un orso?
Fin da prima delle liberazioni erano stati firmati protocolli d’intesa con le provincie limitrofe a quella di Trento. Successivamente è stata redatta una strategia gestionale collettiva da parte del Ministero dell’Ambiente. Sono inoltre in atto numerose iniziative internazionali per coordinare la conservazione della specie.

In Trentino l’orso ha un riscontro positivo per il turismo? È possibile effettuare delle escursioni assieme agli esperti per cercare le tracce dell’orso o per poterlo vedere?
Pensiamo che in Trentino non sia opportuno accompagnare i turisti “sulle tracce dell’orso”. Nonostante questo è possibile ipotizzare che l’orso sia riconosciuto dai turisti come il testimone di un ambiente naturale integro e ben conservato che è la vera attrattiva turistica della nostra provincia. Più in generale siamo però convinti che l’orso non abbia né incentivato, né depresso il turismo.

 

Foto tutelate da Copyright – Foto archivio Parco Naturale Adamello Brenta