La Fondazione Ernesto Conrad compie 10 anni
Il decimo anniversario si è festeggiato il 15 dicembre 2012 nelle sale di Casa Console con un incontro organizzato dal Consiglio della Fondazione, contornato dalla musica e da una mostra pittorica.
L’idea e l’investimento iniziale di questa splendida realtà poschiavina è frutto dell’iniziativa di Ernesto Conrad, nato nel 1927 a Budapest, editore a Monaco di Baviera fino alla fine degli anni Ottanta, poi stanziatosi in Valle e fatto cittadino onorario di Poschiavo nel 2007, purtroppo venuto a mancare nel settembre 2011. Per l’arte, la cultura, la bellezza (appassionato di giardinaggio e orchidee) Conrad ha dedicato la vita e all’inizio del nuovo millennio, all’età di 74 anni, ha voluto acquistare e restaurare un edificio nel borgo di Poschiavo e aprire in esso un museo d’arte con la sua collezione personale. Il Consiglio della Fondazione ha dato chiaramente sostegno a Conrad e insieme hanno voluto arricchire l’esposizione permanente con altre opere e dare a disposizione le sale di Casa Console alle mostre di autori contemporanei e a esibizioni musicali e teatrali.
L’aspirazione di questo “mecenate moderno che aveva un’eleganza e un’armonia di altri tempi e d’estrema rarità” – come è stato definito Conrad dal Podestà e membro del Consiglio della Fondazione Alessandro Della Vedova – è stato quello di rendere la cultura accessibile al pubblico. Come ha ribadito l’avvocato Ilario Bondolfi, Presidente del Consiglio della Fondazione, “Ernesto Conrad aspirava a qualcosa di più di un semplice luogo di ammirazione passiva; voleva incentivare la produzione attiva dell’arte e della cultura. E così fece. Ideò un programma collaterale che ispirasse le menti, valorizzasse giovani talenti e accompagnasse la vita culturale della Valle”. In questo senso si debbono menzionare i corsi di pittura organizzati da Casa Console, indice dell’ampio spettro sul quale opera l’offerta della Fondazione.

La statua del piccolo Mozart che accorda il violino (opera di Ernest Barrias, 1887) sembra rappresentare simbolicamente l’attività di Casa Console, che è quella di accordare cultura e pubblico in una casa patrizia dell’Ottocento, armonicamente allestita di opere d’arte prevalentemente realizzate in quella stessa epoca. Dopo tutto l’operato svolto in questi anni, Casa Console si può considerare un importante polo d’attrazione valligiano che richiama visitatori dalla Svizzera e dal resto d’Europa.
Alessandro Della Vedova ha incentrato il suo discorso sul crescente aumento del turismo culturale a livello europeo e quindi la previsione di tagliare nel settore della cultura vorrebbe dire – secondo l’autorità – “fare un autogol”. Auspica che a Poschiavo ciò non accadda e ciò se lo augura il trascinatore della Fondazione, dopo la morte di Conrad, ossia il sovrintendente del museo Guido Lardi. Le aspettative per il futuro sono quelle di proseguire sulla pista battuta da Conrad mantenendo il suo spirito d’iniziativa e quindi offrendo sempre lo spazio per le varie espressioni artistiche.

Gli interventi dei relatori sono stati alternati da inframezzi musicali suonati dal violinista Elia Senese e dalla pianista poschiavina Petra Zanetti (DuOrion) che hanno proposto un repertorio vivace (Paganini, Tchaikovsky, Sarasate, ecc.). Poi il pubblico si è spostato al piano terra dove è stata allestita la mostra “Paesaggi della Valposchiavo dal Seicento al Novecento”, illustrata dallo storico dell’arte Gian Casper Bott.

Guido Lardi e Ilario Bondolfi, a nome dell’intero Consiglio di Fondazione, hanno voluto ringraziare tutti i volontari che offrono parte del loro tempo per la causa di Casa Console e che, grazie alla loro mano, dedizione e passione, permettono di gestire al meglio il museo e di poter proporre manifestazioni di alta qualità.

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