Buone prospettive ma l’importante è non essere ignorati

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Il dibattito in Casa Torre sulla candidatura ai Giochi 2022
Dopo l’illustrazione del progetto olimpico da parte di Gian Gilli, non sono mancate le voci critiche sugli investimenti, sulla presunta sostenibilità e sui vantaggi che riceverà la Valposchiavo. Ascolta gli interventi della serata e PARTECIPA al SONDAGGIO!

Alla conferenza del 25 gennaio 2013 sono successivamente intervenuti rappresentanti politici, del mondo del lavoro e due giovani promesse valposchiavine dello sport invernale, gli sciatori Sira Rada e Moreno Plozza.

Al tavolo dei rappresentanti anche lo sciatore Moreno Plozza e la sciatrice Sira Rada

 

Gian Gilli, direttore del progetto Grigioni 2022, ha ribadito che sono maggiori le opportunità rispetto ai rischi e della stessa opinione è stato il primo cittadino di Poschiavo, Alessandro Della Vedova, che ha dichiarato apertamente di sostenere la candidatura. Gli organizzatori di Grigioni 2022 possono influenzare il CIO dimostrando che “è possibile cambiare i parametri dei paradigmi” per quanto riguarda gli aspetti organizzativi e attuativi delle Olimpiadi. Certamente ci sono fattori di rischio, ma – ha affermato il podestà – “grazie a un approccio pragmatico questi si possono controllare efficacemente”.

Ascolta il discorso di Alessandro Della Vedova

 

 

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Il sindaco di Brusio, Arturo Plozza, è cosciente della grande visibilità mondiale che un tale evento porterebbe. A suo parere, sarebbe l’occasione ideale per riproporre e rispolverare il fregio UNESCO della Ferrovia Retica e per esibire i prodotti locali agli ospiti che passeranno in Valle. Inoltre, anche gli imprenditori valligiani potrebbero approfittare dei lavori che si svolgeranno in Engadina e così portare indirettamente ricchezza alla Valposchiavo.

Ascolta il discorso di Arturo Plozza

 

 

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È un’opportunità” – ha detto Edgaro Marchesi, Presidente dell’Associazione Artigiani e Commercianti – “per i nostri artigiani che sono già conosciuti in Engadina per gli ottimi lavori che fanno. E poi qui si fermeranno numerosi turisti e noi mostreremo i nostri prodotti a tutto il mondo”.

 

Ascolta il discorso di Edgaro Marchesi, Sira Rada e Moreno Plozza

 

 

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Alla serata è stata data la parola anche a esponenti contrari alla manifestazione olimpica. In questa veste si è presentato Dario Monigatti, Granconsigliere del partito socialista, che ha ritenuto falso il disegno di un’Olimpiade di dimensione ridotte visto il gran quantitativo di atleti, di competizioni, di funzionari, di giornalisti, di spettatori che ci saranno, oltre ai 12.000 volontari e al vasto dispiegamento delle forze dell’ordine. Poi ha parlato del collasso del transito automobilistico, come quello dei bus autorizzati, con problemi per chi deve spostarsi per andare al lavoro, e ha contestato la carta SIE, dal momento che non ha caratteri vincolanti.

Monigatti si è dimostrato scettico nei confronti dei profitti che sicuramente ci saranno nell’immediato, ma saranno marginali nel periodo successivo ai Giochi, anzi il Cantone rischia di incamerare un pesante deficit, poiché si tratta di investimenti giganteschi ai quali parteciperà con una somma ingente. Secondo la sua opinione, nel preparare le Olimpiadi non si può parlare di ecologia, poiché si devono fare interventi sulla natura; “ci sarà un boom edilizio, aumenterà il prezzo dei terreni e, terminato l’evento, negli alberghi ci saranno camere vuote”. Il rappresentante socialista ha poi dichiarato che “il rapporto costo/benefici è sproporzionato”. A suo parere sarebbe meglio, “in tempo di crisi investire in progetti per l’industria e il turismo in tutte le regioni del Cantone e creare un Centro federale per Sport invernali a favore dei giovani”.

Monigatti si è soffermato anche sulla Valposchiavo. Secondo il politico, a 10-20 km dal fulcro dell’evento i vantaggi saranno pochi: ci sarà invece traffico supplementare e per il lavoro le ditte dovranno competere con una concorrenza agguerrita di aziende provenienti dalla Svizzera interna e dall’estero. Infine, ha toccato un punto dolentissimo. “A una mia domanda nell’ultima sessione del Gran Consiglio, Hans Jörg Trachsel e Mario Cavigelli hanno chiaramente detto che non è previsto alcun investimento sul Passo del Bernina se non quello che c’è già in preventivo”. Uguale sorte toccherà alla via del Passo Maloja.

Ascolta il discorso di Dario Monigatti

 

 

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La parola è passata di seguito a Cassiano Luminati, Presidente della Regione Valposchiavo: “Servono garanzie. Finora le regioni non sono state coinvolte nella discussione del Comitato. Nel dossier ci sono alcune lacune. Il fatto di ignorare la Lombardia, bacino di 10 milioni di persone e i suoi aeroporti, è un errore fondamentale. Per le infrastrutture si deve guardare a nord e a sud. L’accesso deve essere garantito da tutte le parti”. La proposta di Luminati è far sì che la Valposchiavo abbia voce in capitolo all’interno del Comitato olimpico e far presente al Governo grigionese dei problemi della viabilità valligiana. “Il Governo ignora i collegamenti verso sud, sono solo orientati verso Zurigo. Questa è l’occasione per portare avanti il discorso della messa in sicurezza del Passo del Bernina, con costi che potrebbero essere inseriti nel progetto delle Olimpiadi.” La sicurezza della strada del Passo sarebbe effettivamente un intervento che rimarrebbe nel tempo per le generazioni future di valposchiavini, anche dopo il 2022.

Ascolta il discorso di Cassiano Luminati

 

 

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Alla fine della discussione, che ha contato diversi interventi, il conduttore Fabio Zanetti ha colto l’occasione per lanciare un sondaggio di gradimento o di sfiducia nella candidatura. Il pubblico alla voce “Sì alla candidatura” non ha esitato a battere le mani con uno scrosciante e inequivocabile applauso di consenso verso i Giochi olimpici nei Grigioni.

 

Ascolta il dibattito

 

Parte 1:

 

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Parte 2:

 

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Parte 3:

 

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