Pupoc da marz 2013
Lunedì 4 marzo 2013, come ogni anno, sono stati bruciati i pupazzi allegorici creati dalle Terze superiori di Poschiavo. All’inizio di primavera, con questo fuoco, le giovani generazioni desiderano eliminare le ingiustizie per ripartire da un mondo nuovo. GUARDA IL VIDEO E LA GALLERIA FOTOGRAFICA!
Sotto un caldo sole pre-primaverile, con i prati ormai spogli di neve, si è svolta la sfilata dei carri. Il goliardico corteo, composto da studenti, genitori e docenti, si è mosso dalla sede scolastica di Santa Maria, ha attraversato le vie principali del Borgo, ha poi proseguito per la strada della Rivetta arrivando infine nei prati vicino alla scuola dell’Annunziata.
Urla, baccano, strombazzamenti, scoppi di petardi si sono uditi per l’intero tragitto con un finale affascinante e gioioso, ma allo stesso tempo malinconico, quello dell’incendio dei pupazzi. Tutto il lavoro da parte dei ragazzi sfuma tra le fiamme appiccate e nel rumoroso crepitio del fuoco che li disintegra. Tutta la fatica dell’ultimo mese sciupata in pochi minuti.
Il pupoc da marz richiama una tradizione secolare valposchiavina che si ricollega alle “calendimarzo” di altri luoghi nei Grigioni. È un gesto ancestrale che auspica una rigenerazione cacciando simbolicamente nel rogo le brutture del mondo contemporaneo; è un ritorno alla vita e alla vitalità dell’uomo e della natura nella speranza di un mondo più giusto.
Quest’anno la critica dei ragazzi si è rivolta verso argomenti che hanno avuto risonanza a livello mondiale. Ecco, allora, il carro con un uomo che imbraccia un’arma, e che rappresenta le stragi di innocenti da parte di comuni cittadini, favorite dalla vendita non controllata di armi. Episodi di omicidi collettivi accadono negli Stati Uniti e sono purtroppo successi negli ultimi tempi in Svizzera a Daillon nel Vallese e a Menznau nelle vicinanze di Lucerna. I ragazzi della III pre-liceale, vestiti con pantaloni mimetici, manifestano il loro disappunto contro il commercio liberale delle armi e dicono “Le armi non sono dei giocattoli! Basta stragi!”
Esistono delle ingiustizie anche nell’ambito sportivo: in alcune discipline il doping è ormai pratica comune e non si riesce a debellare. Riferendosi a ciò, gli studenti della III avviamento pratico hanno costruito la figura del ciclista Lance Armstrong, coperto con una maglia gialla e con una gigantesca siringa piantata nella gamba pompata con sostanze dopanti. Armstrong è diventato simbolo dell’illegalità nello sport, perché ha vinto per ben 7 volte il Tour de France anche grazie alla somministrazione di prodotti vietati che alterano le prestazioni. Solo in questi ultimi mesi la giustizia sportiva è riuscita a smascherare le pratiche illecite dell’ex-professionista.
Infine, la III A fa satira riguardo alle superstizioni della gente e contro chi specula sulle debolezze umane per fare notizia, consensi e guadagni. Questi giovani hanno realizzato una piramide Maya con il pianeta Terra all’apice, chiaro riferimento alla fine del mondo annunciata il 21/12/2012 da qualche studioso con teorie strampalate e amplificato dai canali mediatici diffondendo una paura infondata a livello popolare e mondiale.
Che cos’è il Pupoc da marz?
- Leggi AL PUPOC’ DA MARZ, ovvero una tradizione poschiavina antichissima (PDF – a cura degli alunni di Livio Luigi Crameri)
- Primo marzo, un’affascinante storia (a cura di Livio Luigi Crameri)
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