Inverno 2012/2013: più freddo degli anni scorsi

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Resoconto della stagione fredda appena passata
Due i principali fenomeni che hanno contraddistinto l’ultimo inverno in Valposchiavo: il favonio dei primi di gennaio e il prolungamento della stagione fredda e nevosa fino agli sgoccioli di marzo. CON TABELLE METEO!

Partiamo dalle temperature registrate dalla Centrale meteorologica di Robbia in Valposchiavo: il 7 gennaio 2013 il termometro ha toccato i 15,9 °C, temperatura massima straordinaria per il primo mese dell’anno. Questo dato anomalo è stato causato dal favonio che ha spirato aria calda dal 4 fino al 8 gennaio con raffiche anche superiori ai 90 Km/h, sciogliendo rapidamente la neve accumulatasi a dicembre.

Tabella relativa ai primi 15 giorni del gennaio 2013 – Fonte Dati: Meteosvizzera

 

Ma è stato veramente un evento eccezionale? Lo abbiamo chiesto al meteorologo e climatologo di Meteosvizzera Fosco Spinedi: “Il favonio in gennaio è un fenomeno ricorrente e tipico per la valle, inconsueta è stata la temperatura”. Infatti, il valore segnalato di 15,9 °C è il secondo più alto negli ultimi 50 anni nel mese di gennaio. Solamente più elevato è stato il dato rilevato il 19 gennaio 2007 quando la colonnina di mercurio ha segnato 16,1 °C.

Grafico inerente ai primi 10 giorni del gennaio 2013 – Fonte Dati: Meteosvizzera

 

Negli ultimi 2 anni febbraio si attesta come il mese più freddo dell’anno. Nel 2012 la temperatura media era di -1,7 °C, nel 2013 di -2,2 °C. L’inverno appena passato è stato però più rigido rispetto al penultimo. Febbraio 2012 aveva visto poca neve, seguito da un marzo primaverile, mentre quest’anno la neve non è mancata nel fondovalle. A febbraio si sono contate 7 nevicate, a marzo 3, tra le quali la più abbondante dell’intera stagione con circa 30 cm di neve a Poschiavo (18 marzo, Valposchiavo: risveglio sotto la neve).

Tabella della neve – Fonte Dati: Meteosvizzera

 

Le nevicate e il freddo avuti nella seconda metà di marzo” – precisa Fosco Spinedi – “non sono a priori un tipo di tempo fuori stagione, anzi. Le precipitazioni sono state frequenti, ma con quantitativi modesti. La situazione generale in questo periodo era caratterizzata da correnti da est fredde con a tratti apporto di umidità dal Mediterraneo / Adriatico. Da quando è iniziata la fase più vistosa del riscaldamento globale (circa 25 anni or sono) siamo stati abituati a primavere più precoci (cioè marzo e aprile meno freddi), particolarmente mite il marzo 2012, mite anche 2011, idem il 2007. Più freddi del 2013, negli ultimi 25 anni, solo marzo 2006 e 1995”.

Tabella delle temperature nei diversi mesi invernali – Fonte Dati: Meteosvizzera

 

Vedendo i dati forniti gentilmente da Meteosvizzera, possiamo concludere che l’inverno che ci ha lasciato è stato particolarmente rigido e lungo, con parecchie nevicate (fin da dicembre) seppur, molte delle quali, di debole entità.