Magdalena Kunz e Daniel Glaser hanno una lunga relazione con la Valposchiavo. Un paio di anni fa, un po’ per caso, hanno sentito parlare del progetto Pro Vita Comuna a Poschiavo. La società nata nel 1974 si occupa della ristrutturazione di vecchi edifici storici, per poter offrire delle vacanze legate al territorio che rispettano l’ambiente. Incuriositi dall’idea di trascorrere una vacanza in un edificio storico hanno deciso di passare un paio di giorni nella Casa Surcà, di proprietà della società. Così è cominciata quella che poi è diventata una tradizione e ogni anno hanno fatto ritorno in valle. Durante le loro visite hanno assistito a quasi tutte le edizioni dell’UNCOOL-Festival e visto molte rappresentazioni teatrali nell’ex cinema Rio. Un altro fattore molto importante che li ha spinti a ritornare sono le molte amicizie che hanno stretto durante le loro visite, conoscendo così anche altri aspetti della nostra valle. Durante i loro soggiorni, una casa in particolare ha attirato la loro attenzione: la casa Mini. Anche se abbandonata da molti decenni, l’edificio è riuscito ad incantarli con il suo fascino ed i due hanno spesso sognato di poterlo salvare, prendendolo sotto la propria custodia. Ora questo sogno è diventato realtà.
Magdalena e Daniel vivono a Zurigo e di professione sono artisti. Nel loro atelier realizzano sculture, oggetti, performance ed installazioni utilizzando mezzi contemporanei. Hanno sviluppato il concetto di sculture cinematografiche, trasportando la fuggitiva arte della performance nel mondo oggettivo mediante la fusione della scultura e della videoregistrazione. La loro arte li ha portati un po’ in tutto il mondo, in un viaggio che è partito da Zurigo per poi passare da New York, Torino, Lipsia, Città del Capo, Parigi e, come ultima tappa, Poschiavo.
Sembra un po’ strano che, dopo aver vissuto in così tanti posti, la coppia abbia deciso di venire a Poschiavo. La scelta di Magdalena e Daniel è stata ponderata: per molti svizzeri la Valposchiavo è ancora un angolo tutto da scoprire. Questa valle variegata riesce sempre a stupire: qui si può trovare un silenzio speciale, una tradizione gastronomica ricca, molte iniziative culturali e un paesaggio incontaminato. Questi fattori, sempre più rari, sono da conservare per il futuro. Il riconoscimento UNESCO, la produzione biologica e l’energia idroelettrica e molte altre attività caratterizzano la valle e garantiscono un futuro prosperoso. La qualità di vita in valle è molto alta, e deve essere conservata per le generazioni future e, se possibile, essere ampliata. Questa qualità è un valore aggiunto da collegare con un turismo alternativo e sostenibile.
La casa Mini è stata costruita verso la fine del XVII secolo ed è l’unico esempio di architettura del tardo barocco presente a Poschiavo, e l’unica casa nello stile barochetto nel Cantone dei Grigioni. Venne costruita dai Mini, una famiglia riformata originaria di Venezia. Gli stucchi all’esterno della casa che ritraggono strumenti musicali sono le tracce lasciate dai Mini, per i quali la cultura era molto importante. È quindi un edificio con una propria storia e anima. Il progetto Glaser/Kunz consiste nel rimettere in sesto la casa, senza però rovinarne la struttura originale. Gli stucchi, i pavimenti di parquet, le finestre ed ogni altro particolare saranno riportati alla bellezza di un tempo. La facciata esterna sarà ridipinta nel colore originale, che consiste in un verde molto delicato, da cui nasce l’idea di chiamare la casa Palazzo Verde. L’edificio, una volta finita la ristrutturazione, sarà accessibile al pubblico per esposizioni e visite turistiche guidate. Magdalena e Daniel vedono di buon occhio anche una possibile esposizione di Glaser/Kunz in valle.
Progetti come quello di Magdalena e Daniel sono vitali per un paese come Poschiavo. Non solo fanno conoscere la nostra valle ad un nuovo pubblico e aumentano l’offerta turistica, ma permettono di mantenere vivo il borgo, evitando che il tempo lo trasformi in un cumolo di macerie. Costruire nuove abitazioni costa meno, è più veloce e non si hanno brutte soprese. Tuttavia il fascino di un edificio vissuto è una cosa impossibile da ricreare: chi avrà la fortuna di visitare il Palazzo Verde potrà vederlo con i propri occhi.
Per maggiori informazioni visita il sito http://glaserkunz.net.
Daniele Isepponi