StraMangiada 2013: un’edizione ben riuscita

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Il cambiamento di tracciato ha avuto successo
Nuovo percorso per la StraMangiada 2013 che ha però mantenuto gli altri tradizionali e intoccabili ingredienti: la passeggiata in compagnia, i prodotti tipici da mangiare e degustare, i diversi generi di intrattenimento, l’impegno e l’affiatamento dei volontari.

Grazie al bel tempo anche quest’anno l’evento enogastronomico più rinomato della Valposchiavo ha riscosso un grande successo di iscritti e di gradimento. Purtroppo, dalle quattro alle cinque del pomeriggio, la pioggia ha rovinato il divertimento degli ultimi partecipanti che si stavano dirigendo verso la conclusione del tracciato. Come si dice, “al tempo non si comanda”. Questa è stata l’unica nota amara di tutta la manifestazione disegnata e orchestrata magistralmente dagli organizzatori e coadiuvata dai gruppi che si sono adoperati a preparare le specialità tradizionali della Valposchiavo e della Valtellina. Buona anche la presenza di vari tipi di intrattenimento, da quello musicale e a quello ludico.

Nuovo percorso per la StraMangiada 2013

 

La grande novità della giornata è stato il tragitto: non più il giro intorno alle acque del Lago (per puntualizzare anche l’anno scorso si era scelto un percorso alternativo), il cui sentiero è chiuso ai grandi eventi, ma un tracciato che partiva da San Carlo, percorreva il fondovalle e arrivava alla consueta tappa finale di Le Prese. Forse i paesaggi non sono stati una grande attrazione per i valligiani, ma credo che abbiano invece soddisfatto appieno i forestieri presenti, i quali hanno potuto ammirare degli angoli suggestivi e inaspettati della Valposchiavo; primo il Mulino Aino, dove era posta la partenza a piedi, con la segheria, le macine e gli strumenti del piccolo centro pre-industriale in funzione grazie alla forza naturale dell’acqua. Altri begli scorci, sicuramente, la veduta su Poschiavo da Resena, la piazza e le vie del Borgo, la chiesa di Santa Maria, il passaggio nella zona vecchia de L’Annunziata e il costeggiamento del fiume Poschiavino.

Prima tappa: Mulino Aino con la segheria, le macine e gli strumenti del piccolo centro pre-industriale in funzione grazie alla forza naturale dell’acqua

 

La folla di 2000 iscritti, sgranata in diversi orari di partenza per singolo gruppo, passava sotto il primo tendone a Le Prese. Nel piazzale adiacente all’Hotel Le Prese veniva consegnato il MangiaPass e offerto il calice firmato StraMangiada che di tappa in tappa si rivelava un ottimo amico pronto a farsi riempire di nettari dolci, inebrianti o rinfrescanti per donarli al palato e ai desideri del corpo e dell’anima di chi lo portava appeso al collo.

Nel piazzale adiacente all’Hotel Le Prese veniva consegnato il MangiaPass e offerto il calice firmato StraMangiada

 

L’altro nuovo aspetto è stato il servizio di trasporto dei partecipanti organizzato dell’AutoPostale. Le diverse corse della mattinata sono apparse molto efficienti; infatti, non si aspettava molto tempo alla fermata stabilita prima di salire sul mezzo pubblico e dirigersi a San Carlo.

Gianluca Balzarolo che ha organizzato il servizio di trasporto dei partecipanti mediante l’AutoPostale

 

Dopo aver visitato il Mulino Aino, la carovana si è incamminata verso sud. A Privilasco, prima postazione per viziare il gusto e lo stomaco, il Gruppo giovani di San Carlo ha apparecchiato il banco con gli yogurt del Caseificio Valposchiavo, la cosiddetta Vitamina da Prülasch. Poi, passeggiando per i prati, si arrivava alla Fattoria Compagnoni in località Resena, dove il Coro Misto Poschiavino si destreggiava a preparare assaggi di salumi della Valle.

Gli yogurt del Caseificio Valposchiavo: la cosiddetta Vitamina da Prülasch

 

Dall’atmosfera rustica, con caprette, asini e pecore, ci si inoltrava nel centro abitato. A Cimavilla, Amis de San Giuan e la Società Ginnastica Poschiavo non hanno battuto la fiacca (e ci mancherebbe altro per questi ultimi avvezzi alle fatiche dell’atletica) a friggere e servire gli sfiziosissimi sciatt.

Gli sfiziosissimi sciatt

 

Continuando il percorso, nel Borgo si incontravano delle macchine d’epoca che brillavano sotto il sole; sembravano attrici dall’aspetto affascinante che si esibivano sotto i riflettori della nobile piazza di Poschiavo. Per chi era in riserva di liquidi, qui c’era la possibilità di un ulteriore rifornimento fra i tavoli degli esercenti ristorativi stanziati in loco.

Nel Borgo l’esposizione delle macchine d’epoca

 

La quarta fermata, situata di fronte alle Scuole di Santa Maria, vedeva la Valposchiavo Calcio impegnata non con il consueto pallone, ma con le palline verdognole e “gnoccolose” dei celeberrimi capunet. In un clima festante, di sapori e di musica, gli “stramangiatori” potevano diventare i concorrenti di Cash. Accompagnata dal suo team di cameraman e aiutanti, Clarissa Tami ha messo alla prova con dieci domande gli intraprendenti partecipanti che potevano vincere un gruzzolo di 1’000 CHF. Il quiz registrato a Poschiavo andrà in onda ad agosto in due puntate sui canali della RSI.

Clarissa Tami ha messo alla prova con dieci domande gli intraprendenti partecipanti

 

Ristorata e felice, la gente ha proseguito il cammino verso la quinta tappa, dove la Bocciofola Poschiavo ha offerto un buon brodino di gallina che si poteva allungare con del vino. Un mix – direi – niente male. Più avanti, nel piazzale della Scuola dell’Annunziata, i compiti se li sono spartiti il Gruppo Giovani Brusio e il Tennis Club Valposchiavo. I camminatori finalmente avevano l’occasione di scoprire la prelibatezza taciuta dietro al nome della fermata: “La surpresa dal Capitel”. Questa sorpresa si è rivelata ottima e golosissima: un piatto con risotto e luganiga. Anche in questo luogo è stato dedicato molto spazio per la musica e il divertimento dei più piccoli con simpatici clown.

La surpresa dal Capitel: un piatto con risotto e luganiga

 

Con la pancia piena e la libido del gusto più che soddisfatta, ci si avviava per l’Annunziata, salendo poi le scalette della chiesa e affiancando nel passo la corrente del fiume Poschiavino. Al Punt Nòf ci si dissetava con le tisane e i succhi versati dai Subacquei Valposchiavo e nei pressi del biotopo le Donne Contadine Valposchiavo erano pronte a servire formaggi locali, miele, mele e pane ai fichi. Giunti a questo punto la stanchezza alle gambe si faceva sentire, ma la voglia di addolcire ancora il pasto “chilometrico” e coronarlo con il caffè spingeva le persone verso le ultime soste. A Cavresc un profumo invogliante non scoraggiava la bocca ancora in forma a deliziarsi di frittelle di mele cucinate dal gruppo Mangia&Gusta di Santa Caterina Valfurva. Qui, fra i campi di erbe del Raselli, non poteva mancare una calda tisana digestiva.

Le deliziose frittelle di mele cucinate dal gruppo Mangia&Gusta di Santa Caterina Valfurva

 

Pochi passi, infine, per raggiungere il termine della straMangiada con l’immancabile cichet (brügnin) affiancato ai cantucci. Lì appresso nella cornice del mercatino dove facevano bella mostra diversi prodotti locali, l’ugola forsennata de “Il Rosso”, assieme al suono del suo strumento di sonagli, pentole, trombette, intratteneva e faceva divertire i passanti che, entusiasti della gaiezza delle canzoni, si dimenticavano delle gocce che cadevano dal cielo.

Le tisane e i succhi versati dai Subacquei Valposchiavo

 

Anche quest’anno la manifestazione è riuscita in modo egregio nonostante alcuni grandi cambiamenti. I fedelissimi della Stramanagiada probabilmente rimpiangono ancora il giro del Lago, ma la soluzione di questa edizione – a parer mio – si è rivelata molto interessante, praticabile anche dal punto di vista dei trasporti e tutto sommato altrettanto, se non maggiormente, suggestiva a livello paesaggistico, nonché ugualmente divertente. Ma quest’ultimo punto si dava già per scontato.

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