Usare l’italiano in Giunta, Falbo: “Un’ottima proposta”

2
1269

Chiudiamo il nostro sondaggio, in previsione della seduta di Giunta di lunedì prossimo, che si esprimerà sull’argomento, con un’intervista. La domanda rivolta ai lettori era la seguente: Per il 2018 verrà proposto che le sedute di Giunta, a Poschiavo, si tengano in italiano e non più in dialetto. Sei d’accordo?. Ecco le risposte.

Sì (51%, 86 Voti)
No (43%, 73 Voti)
Non so (6%, 11 Voti)
Totale votanti: 170

Le opinioni dei lettori si sono quasi divise a metà, anche se il “Sì” ha totalizzato più preferenze. Per approfondire meglio la tematica e portare un valido contributo alla discussione, abbiamo deciso di intervistare il segretario generale della Pro Grigioni Italiano Giuseppe Falbo.

 

Cosa pensi della proposta lanciata dal nuovo presidente di Giunta Reto Capelli?
La trovo un’ottima proposta: Reto si conferma come persona molto attenta alla questione della lingua. Da tempo segnala regolarmente alla Pgi le iscrizioni nel Foglio ufficiale del Cantone che pur toccando la Valposchiavo non sono tradotte in italiano. La PGI non può dunque che congratularsi con Reto per la proposta. Anche le sue motivazioni sono pertinenti: non dobbiamo commettere lo stesso errore degli svizzero-tedeschi che parlano lo Schwyzertütsch anche in occasioni ufficiali. La proposta di Reto è quindi la “classica” situazione della minoranza che dà il buon esempio alla maggioranza.

L’eventuale accettazione da parte dell’assemblea porterebbe effettivamente a una difesa dell’italiano?
Più che una difesa, porterebbe alla consapevolezza che nel nostro Cantone bisogna fare uno sforzo per capirsi; e per i grigionitaliani questo significa parlare in italiano – oltre a impegnarsi tantissimo per imparare il tedesco – quando siamo a “casa nostra”, ma anche “fuori casa”.
È chiaro che il dialetto si presta molto bene in certe occasioni; l’ufficialità di una seduta del Consiglio comunale dovrebbe però far pendere l’ago della bilancia verso l’italiano.

È opinione di una parte della popolazione che imporre le discussioni in italiano minerebbe in qualche modo l’uso del dialetto. Sei d’accordo?
Sinceramente non credo che questa decisione possa avere un influsso negativo sull’uso del dialetto, che a mio avviso non è in pericolo. Se di pericolo bisogna parlare, serve farlo a riguardo delle innumerevoli infiltrazioni di espressioni in tedesco o coniate a partire dal tedesco quando parliamo la nostra lingua.

Esistono, dal tuo punto di vista, altre attività che la Giunta potrebbe promuovere in difesa dell’italiano?
Devo quasi dire che, “purtroppo”, l’occasione si presenterà già questo autunno, quando si voterà sull’iniziativa che vuole abolire l’italiano nelle scuole elementari dei comuni di lingua tedesca. In questo contesto una presa di coscienza da parte dei politici locali per sensibilizzare la popolazione sulla posta in gioco sarà necessaria.
La seconda occasione riguarda la legge cantonale sulla promozione della cultura che è entrata in vigore all’inizio dell’anno e che offre nuove possibilità di finanziamenti. Cultura e lingua (specialmente il dialetto) sono aspetti identitari molti vicini tra loro: promuovere l’uno significa spesso rafforzare l’altro. In fatto di cultura Poschiavo è quasi un comune modello: da anni si è dotato di un’apposita normativa; per questioni di risparmi purtroppo le risorse negli ultimi anni sono però diminuite. Spero comunque che, insieme, Brusio e Poschiavo sappiano cogliere le possibilità della nuova legge, riuscendo a mostrare il loro lato innovatore.


A cura di Marco Travaglia

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione

2 COMMENTI

  1. No non e’vergognoso il dialetto Poschiavino,Signor Semadeni.
    Ma volere o volare la nostra lingua madre e’pur sempre l’ITALIANO!
    A Poschiavo nelle scuole cosa si parla?
    Il Gri Gri se non sbaglio si legge in ITALIANO!
    Il tutto mi fa’pensare che quasi dobbiamo vergognarci a parlare in ITALIANO!!!