Abbattuti 6’000-7’000 metri cubi di bosco

0
17

Dettagli e costi del lavoro di disboscamento
In questi ultimi mesi il rumore di un elicottero fa spesso da sottofondo alla quotidianità valligiana. È il rumore che identifica i lavori di legname tagliato nelle aree boschive rase al suolo dal vento di dicembre. Abbiamo approfondito il tema con l’ingegnere forestale regionale per la Valposchiavo Gilbert Berchier.

Durante il periodo primaverile il notevole ed eccezionale taglio di legname sul versante montano orientale della Valposchiavo è stato motivato dall’incredibile forza della natura che in data 6 dicembre 2013, nel giro di un quarto d’ora, ha scatenato una tromba d’aria in grado di abbattere 6’000-7’000 metri cubi di bosco, in particolare nelle zone di Presi Secchi a valle di Sandrena, di Val da Cologna, di Quadrel e Doss da Prada. Successivamente pure le grandi quantità di neve hanno provocato ulteriori danni (1’000-2’000 metri cubi). Per queste aree devastate l’azienda comunale forestale ha dato l’incarico di gestire i lotti a tre imprese forestali. Il forte vento ha anche divelto alberi in altre superfici boschive più piccole. Di queste se ne occupa direttamente l’azienda comunale.

Si sta praticando un eccezionale taglio di legname sul versante montano orientale della Valposchiavo.

 

I costi si attestano attorno agli 800-900mila franchi. Le ditte grazie all’ausilio dell’elicottero (HeliBernina, HeliRezia, AirGrischa) spostano il legname da un luogo ad un altro. Questo legname è destinato a diventare legna d’opera (50-60%) per le segherie della Valtellina, oppure cippato che andrà a coprire il fabbisogno della centrale di teleriscaldamento di Santa Maria a Poschiavo e di quella di Tirano.

Una tromba d’aria è stata in grado di abbattere 6’000-7’000 metri cubi di bosco in poco tempo.

 

Come apprendiamo da Gilbert Berchier occorre liberare il bosco dal legname rapidamente: “Una vecchia regola dice che il legname deve esser trasportato fuori dal bosco entro fine maggio per evitare ulteriori danni e soprattutto la propagazione del bostrico dell’abete rosso (Ips typographus)”, chiamato anche tipografo. Questo insetto completa il ciclo naturale e permette la decomposizione del legname. Tuttavia la fine dei lavori è prevista per metà luglio.

Una vecchia regola dice che il legname deve esser trasportato fuori dal bosco entro fine maggio.

 

Gilbert Berchier continua: “Comunque il nostro programma di taglio è di 12mila metri cubi l’anno e questo episodio naturale è arrivato che avevamo già iniziato con i lavori di abbattimento. Circa il 40% dei tagli erano già stati eseguiti. La natura ha fatto il resto per noi. Sebbene la quantità volumetrica del legname è circa pari a quella che preleviamo annualmente dai boschi, il volume di lavoro è più problematico, ossia abbiamo una qualità più scadente e costi maggiormente elevati”.

La teleferica acquistata dal Comune di Poschiavo è in fase di produzione. Quella fotografata appartiene ad un privato.

 

Il bosco si rinnova e c’è già, in alcuni luoghi, il novellame in crescita. Berchier spiega: “È sempre preferibile avere uno sviluppo non artificiale del bosco rispettando il ciclo naturale. Andare a piantare ex novo ha un costo enorme e poi ci sarebbero problemi riguardo alle protezioni contro la selvaggina. La stabilità di una piantagione immessa dall’uomo non è mai come quella del novellame naturale”.

GUARDA LA GALLERIA FOTOGRAFICA:

[AFG_gallery id=’142′]

Articoli correlati: