È stato un incontro all’insegna dell’informalità quello avvenuto con Peter Peyer, il candidato del Partito socialista per il Consiglio di Stato grigionese, nella mattinata di domenica scorsa, 25 marzo, presso il Ristorante Motrice di Poschiavo. L’ospite proveniente da oltre Bernina è stato brevemente introdotto da Dario Monigatti, che ha pure colto l’occasione per annunciare la sua ricandidatura alle prossime elezioni cantonali di giugno quale Granconsigliere (principale) nel circolo elettorale di Brusio. Una candidatura che verrà ancora ufficializzata nella riunione della sezione valposchiavina del partito, il prossimo 22 aprile.
Peter Peyer ha esordito con il suo slogan “Progresso per i Grigioni”, sottolineando il fatto che è solo grazie al progresso che un figlio di operai e senza alcun titolo accademico come lui possa candidarsi a una poltrona in Governo. E questo è un segno tangibile di come la società stia aprendosi maggiormente verso nuovi orizzonti. Tuttavia, l’ulteriore progresso a cui oggi Peyer allude nella sua campagna elettorale può essere riassunto in queste parole chiave: formazione, ricerca, cultura, qualità di vita, posti di lavoro, spirito pionieristico, digitalizzazione, protezione del clima, stipendi e abitazioni adeguati, enti di custodia per l’infanzia e pari opportunità nei generi.
Il candidato socialista ha dichiarato di volersi impegnare su queste tematiche non solo per tutti coloro che, malgrado stiano facendo il loro dovere e si impegnino, nella vita non riescono a progredire, ma anche per i cittadini benestanti che desiderano però un Grigioni più progressista ed equo. Peyer, pur essendo un socialdemocratico convinto, dice di non avere nessuna intenzione di convertire gli elettori non socialisti o che non hanno mai votato per il partito socialista, ma chiede soprattutto un voto di fiducia a tutti gli elettori che credono ancora nel decoro, nella trasparenza e nella sincerità in politica. Coloro che gli assicureranno il voto – afferma – non faranno altro che spianare la strada verso il progresso e la pluralità delle opinioni. In tal senso egli auspicherebbe pure un rimpasto dei dipartimenti fra i futuri membri eletti in Governo.
Sono state numerose le domande a cui Peyer ha cercato di dare risposte convincenti. I partecipanti a questa informale ma intensa mattinata lo hanno dapprima interrogato sulle sue reali intenzioni per migliorare le palesi difficoltà, soprattutto di tipo economico, delle periferie del Cantone. In particolare si sono levate molte voci critiche sulle reali opportunità che offrirebbe la futura sfida digitale a banda larga. Opportunità, come sottolineato dal granconsigliere brusiese, Dario Monigatti, e dal consigliere comunale poschiavino, Franco Vassella, che sono sempre state disattese in Valposchiavo. Su questo punto Peyer non ha tuttavia voluto illudere i presenti. Il nuovo processo di digitalizzazione (ossia la banda larga accessibile a tutti i privati) potrà venire in soccorso laddove esista già un’idea o un progetto in fase di realizzazione: solo a questo punto lo Stato potrà intervenire con incentivi mirati. Per quanto riguarda la Valposchiavo, Peyer ha per esempio accennato al potenziale di vari progetti nati negli scorsi anni nella fucina del Polo Poschiavo. Inoltre, proprio grazie anche ai vantaggi offerti dalla digitalizzazione, qualora egli dovesse ricevere la fiducia dei grigionesi, sarebbe intenzionato a incentivare maggiormente la decentralizzazione dei servizi cantonali, dei centri ospedalieri e di quelli di formazione. Nelle numerose valli periferiche dei Grigioni egli punterebbe pure a un ulteriore sviluppo turistico (specialmente estivo) grazie a maggiori investimenti nella cultura.
A seguito di una domanda relativa alla difesa delle minoranze linguistiche nel Cantone, Peyer ha dichiarato di voler contrastare già a settembre, in vista del messaggio per il voto da parte del Governo, l’iniziativa “per una sola lingua straniera nelle scuole elementari”, la quale lederebbe il principio cardine secondo cui gli alunni grigionesi devono innanzitutto imparare la lingua straniera del loro vicino più prossimo. Un’altra questione gli è stata rivolta sul suo passato come sindacalista, ossia se ciò non fosse uno svantaggio per una candidatura in Governo. Ma anche qui il candidato al Governo ha rassicurato la sezione valposchiavina affermando che nella sua funzione di sindacalista ha avuto modo, in svariate occasioni, di farsi conoscere ed apprezzare anche nel mondo dell’imprenditoria; conoscenze che oggi lo porrebbero addirittura in una posizione di favore. A tal proposito ha ricordato anche la presenza, in questa sua campagna elettorale, di un comitato di sostegno apartitico, con personalità legate all’imprenditoria privata.
Peter Peyer è stato poi pungolato anche relativamente a questioni particolarmente sensibili in Valposchiavo, quali quella dei grandi predatori e la recente iniziativa sui “munt”. Sulla prima questione, da un lato egli ha voluto mettere in evidenza come il rischio dei grandi predatori per gli allevatori debba essere ridimensionato a fronte delle statistiche sulle morti di capi di bestiame in altri incidenti naturali; dall’altro egli ha poi ribadito come questa problematica venga in particolar modo cavalcata dai partiti borghesi, che però ometterebbero di affrontare altri temi di urgente portata, quali quelli legati al cambiamento climatico. Su questo punto è però intervenuto anche il granconsigliere Monigatti, il quale ha rivendicato il fatto di essere stato fra i primi firmatari, nel 2013, dell’incarico al Governo del granconsigliere Andy Kollegger “sul coinvolgimento della popolazione locale riguardo ai grandi predatori”, ricevendo, tra l’altro, anche aspre critiche dai compagni di partito. Sulla tematica dei “munt” Peyer ha ribadito le attuali difficoltà dell’iter legislativo dell’iniziativa e di come essa fosse già stata indirizzata al Consiglio degli Stati con un parere negativo del governo grigionese. Secondo il politico di Trin non avrebbe senso aumentare il numero di stalle e fienili adattati in casette di vacanza, e possibilmente allacciate alla rete stradale, quando già numerose case nei paesi di montagna periferici sembrano essere destinate all’incuria e all’abbandono.
Il candidato socialista al Governo ha poi spiegato i punti che intende realizzare a favore del clima: un’erogazione di corrente indipendente, fatta al cento per cento da vettori energetici rinnovabili, e la promozione dei mezzi pubblici. Un Grigioni a trazione ecologica, in grado di mettere in moto la “green economy”. Un altro tema su cui Peyer dichiara di volersi impegnare è quello delle quote rosa, almeno a livello istituzionale. Se da un lato la richiesta di quote rosa in politica sembra non trovare un riscontro in candidature femminili, ciò non dovrebbe essere irrealizzabile per posti dirigenziali in enti statali e parastatali, su cui spesso la decisione spetta al Governo. Egli è inoltre convinto che la politica debba adoperarsi maggiormente affinché le donne possano lavorare in un contesto socio-economico che offra loro enti di custodia per l’infanzia e maggiori possibilità di lavoro a tempo parziale.
Peyer ha infine sottolineato come la presenza di un membro del Partito socialista nel governo dei Grigioni sia una conquista relativamente recente e che ad oggi siano stati solo tre i politici socialisti a far parte del Governo: Hans Stiffler (1963-1971), Claudio Lardi (1999-2010) e Martin Jäger (2011-2018). Per un candidato socialista un esito positivo non è quindi mai scontato ed è per questo motivo che in questa campagna elettorale egli sta facendo sentire la sua voce e il suo legame con il territorio in ogni singola sezione del Cantone.
Achille Pola