Speciale elezioni – Franco Vassella: Voglio impegnarmi per le zone periferiche

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In vista delle elezioni del 10 giugno prossimo, Il Bernina propone una serie di interviste ai candidati valposchiavini al Gran Consiglio. A seguire domande e risposte da parte del candidato per Poschiavo Franco Vassella.

 

Quali sono i motivi principali della tua candidatura a granconsigliere?
I motivi principali della mia candidatura sono: il desiderio di impegnarmi per il bene del nostro cantone e del nostro comune e il piacere di fare politica. Oltre a ciò ritengo che dopo otto anni quale supplente in Gran Consiglio e quattro anni di lavoro nel Consiglio comunale abbia acquisito quell’esperienza necessaria per candidarmi come principale nel Parlamento retico.

Come stai vivendo questa sfida con quattro candidati?
Questa sfida la sto vivendo molto bene, la presenza di più candidature è un ottimo attestato per la nostra democrazia e inoltre dà al cittadino la possibilità di scelta.

In caso di elezione che priorità daresti al tuo operato in Gran Consiglio?
A Coira voglio impegnarmi, in particolare, per quei temi che interessano le zone periferiche: la decentralizzazione dei posti di lavoro, garantire un buon livello dei collegamenti stradali e ferroviari, la salvaguardia delle strutture sanitarie, un turismo che rispetti la nostra identità territoriale e culturale e naturalmente la difesa dell’italianità.

Quali argomenti opporresti ai futuri colleghi favorevoli all’iniziativa sulle lingue straniere?
Il plurilinguismo è un tratto caratteristico dei Grigioni e va salvaguardato. La parità di trattamento delle tre lingue cantonali nella scuola dell’obbligo deve essere garantita. Questa iniziativa sulle lingue straniere è un attacco alle lingue minoritarie e perciò è da respingere.

Il traffico in Valposchiavo durante la stagione estiva sta diventando insostenibile. Al di là delle retoriche, quali mezzi dispone la politica per mettere un freno a questo fenomeno?
Una rete stradale funzionale e sicura è importante, il Cantone ha realizzato e sta realizzando dei progetti importanti sul nostro territorio (strada del lago, passo del Bernina) ma quello che ancora non siamo riusciti a realizzare sono delle circonvallazioni. Dobbiamo togliere il traffico dai centri abitati e quindi è necessario riprendere la discussione. Simili progetti richiedono lunghe procedure e tempi di realizzazione, di conseguenza è giusto segnalare a Coira al più presto possibile quali sono le nostre intenzioni. Diverse circonvallazioni sono state realizzate in più comuni grigionesi ed ora, a mio parere, possiamo chiedere di pensare alla nostra regione. Rimane il problema del traffico di transito causato dalla zona franca di Livigno. Qui è importante insistere e collaborare con il Cantone per trovare quelle soluzioni praticabili che permettano la riduzione del traffico. I comuni hanno già intrapreso i dovuti passi e grazie anche all’impegno di cittadini sensibili a questo problema (Tivas) alcuni importanti risultati sono stati raggiunti.

Più posti di lavoro sembra essere il mantra per invertire la tendenza allo spopolamento e all’invecchiamento nelle periferie. Da noi la vicinanza del confine, a causa dell’impiego di forze lavorative a basso costo dalla vicina Penisola, funge un po’ da ostacolo ad un aumento demografico. Come si può uscire da questa impasse?
L’esperienza insegna che creare nuovi posti di lavoro nelle zone periferiche non è semplice, a volte il mantenimento dello status quo è già un successo. Progetti mirati, anche piccoli, che coinvolgono diversi settori della nostra economia (PMI) e creano un valore aggiunto devono essere sostenuti. Un ulteriore sviluppo del turismo o un rafforzamento dei collegamenti in fibra ottica che permettono di decentralizzare posti di lavoro sono due esempi che possono aiutare ad uscire dall’impasse. Oltre ai maggiori datori di lavoro come la Ferrovia Retica, Repower e il Centro Sanitario, vedo in Valposchiavo molta intraprendenza da parte delle piccole e medie imprese e del settore agricolo, e questo fa ben sperare. Rimane compito della politica creare le basi che facilitino il successo di queste iniziative.

Qual è il tuo punto di vista su un’eventuale fusione dei comuni di valle?
Il tema è scottante e surriscalda gli animi di tanti cittadini. Personalmente sono del parere che sarebbe utile fare una valutazione seria di che cosa significhi un’eventuale fusione. Diversi sono gli argomenti da mettere sul tavolo, dai risultati si vedrà poi quali vantaggi e quali svantaggi porterebbe una fusione. Non dobbiamo aver paura dei risultati: se tralasciamo i campanilismi la discussione può avere risvolti interessanti.

Il recente esempio dei rifiuti non è propriamente edificante su come si possa gestire la cosa pubblica a livello regionale. Oltre agli uffici cantonali, quale futuro intravedi nella Regione Bernina?
Concordo che la questione della gestione dei rifiuti non è stata edificante, ma per uscire da una situazione di stallo si è deciso di ritirare il mandato alla Regione. Ora tocca ai comuni organizzarsi autonomamente. Personalmente spero che in un futuro non troppo lontano questo compito ritorni alla Regione. Il futuro della Regione Bernina è in mano alla Conferenza dei sindaci a cui spetterà l’arduo compito di sviluppare nuove strategie. Da parte mia non ho ancora fatto delle analisi.

Secondo te cosa ha impedito la realizzazione di un progetto ambizioso come quello del CTL?
Con il senno di poi è facile rimproverare chi ha sostenuto questa idea. Il CTL era un progetto transfrontaliero con il maggior bacino d’interessenza oltre confine, ciò includeva dei rischi che un eccessivo ottimismo ha portato a sottovalutare. Questo è stato, a mio parere, la causa principale dell’insuccesso del progetto.

Quale sarà il futuro della sede di Repower a Poschiavo in un contesto energetico sempre più complesso e con il Cantone che non è più azionista di maggioranza?
Gli anni più difficili per Repower, con il cambio della strategia, sembrano superati. Questo è un segnale positivo importante non solo per Repower ma pure per il Cantone e il Comune. Riguardo alla sede di Repower sono convinto che rimarrà a Poschiavo.

Ti sei fatto un’opinione sul recente scandalo di appaltopoli nell’Engadina bassa?
Questi scandali sono una vergogna. Simili comportamenti non coinvolgono solo chi ha commesso il reato ma mettono in discussione anche la credibilità delle istituzioni e della politica in generale. La vicenda è troppo seria per scadere in luoghi comuni o per fare del qualunquismo sui rapporti che possono intercorrere tra una parte del mondo dell’economia, l’amministrazione cantonale e la politica. Ci sono aspetti di questa appaltopoli grigionese sui quali è opportuno riflettere, come la trasparenza e l’onestà. Ora saranno le inchieste annunciate a fare ulteriori chiarimenti, ma quanto comunicato dalla COMCO è sufficiente per essere delusi e amareggiati.

Vuoi aggiungere un ultimo messaggio per i lettori de Il Bernina?
Invito le cittadine e i cittadini a fare uso del diritto di voto. C’è la possibilità di scegliere tra più candidati e non posso che rallegrarmi se la scelta ricadrà su di me. Grazie.


A cura di Achille Pola