Elezioni cantonali in Valposchiavo: UDC in controtendenza

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Dopo una campagna elettorale per il Gran Consiglio intensa e contraddistinta da molte candidature – anche pervenute all’ultimo istante – il popolo della Regione Bernina oggi ha finalmente espresso il suo parere. Nel circolo elettorale di Poschiavo rimangono immutati gli schemi con PDC e I Liberali che riconfermano i due seggi in parlamento: Giovanni Jochum subentra a Karl Heiz e Alessandro Della Vedova è rieletto per un terzo mandato quadriennale. Nessuno scossone nella politica cantonale, dunque, è arrivato dall’elettorato poschiavino, che, pur tuttavia, con le candidature del socialista Franco Vassella e del verde-liberale Lorenzo Heis ne avrebbe avuto piena facoltà.

Un po’ più inattesa è giunta invece la mancata rielezione del socialista Dario Monigatti (principale uscente) per il circolo elettorale di Brusio. Risulta comunque abbastanza evidente, stando ai risultati di elezioni e votazioni da alcuni anni a questa parte, l’attrazione che l’UDC esercita sull’elettorato brusiese, dove è stato brillantemente eletto – al suo primo incarico politico – Pietro Della Cà, un cittadino oggi pensionato e rientrato in paese dopo una lunga esperienza fuori valle e all’estero.

Considerando anche l’elezione di Gabriela Menghini-Inanuen a Poschiavo e quella di Dario Cao a Brusio quali granconsiglieri supplenti, l’UDC ha centrato il bersaglio e conferma quindi una tendenza positiva nella nostra regione. Un dato, questo, che testimonia della forza di questo partito nelle regioni periferiche rispetto ai grandi centri; infatti, a titolo di confronto, dei 30 posti (fra principali e supplenti) a disposizione del circolo elettorale di Coira, solo uno dei sei candidati UDC è stato eletto. Mentre prendendo in esame l’esito dei candidati del PS in Valposchiavo e a Coira, si ottiene un quadro esattamente opposto: segno tangibile che le politiche di entrambi questi partiti non riescono a rappresentare in modo omogeneo l’intero elettorato cantonale.

Continuando nell’analisi dei candidati eletti, il fatto che le uniche due donne messesi in gioco nella Regione Bernina siano state elette, la PDC Paola Locatelli-Iseppi e l’UDC Gabriela Menghini-Inauen è sicuramente una nota positiva e un passo giusto verso una rappresentanza politica meglio distribuita fra le fasce della popolazione. Non vogliamo qui commentare numericamente i singoli risultati ottenuti dai candidati; ognuno potrà farlo da sé dando una scorsa ai risultati nel dettaglio. Ci sembra però importante menzionare il dato dell’affluenza alle urne. Se da un lato a Poschiavo, con il 50.92%, esso risulta in calo rispetto alle elezioni del 2014 (56.16%) e del 2010 (62.05%), a Brusio si attesta al 51.24%, confermando più o meno gli stessi valori raggiunti nel 2014 e in netto aumento rispetto alle tornate elettorali della prima decade del terzo millennio. Anche questo è un segnale positivo che va verosimilmente ascritto a una certa vivacità della campagna elettorale.

A Poschiavo non si è votato solo per i deputati al Gran Consiglio, ma anche su due leggi di cui il Comune si è voluto dotare in adeguamento alle legislazioni superiori: la Legge sull’acquisizione dell’attinenza del Comune di Poschiavo, che è stata accolta con il 64.78%, e la Legge comunale sull’ordine pubblico, anch’essa accolta con il 56.86% delle preferenze. I Liberali avevano vigorosamente contestato quest’ultima legge, motivo per cui, forse, l’esito ha avuto un margine favorevole più ristretto.

Per quanto riguarda le elezioni per il governo cantonale, nella Regione Bernina – in controtendenza con il risultato cantonale – il candidato UDC Walter Schlegel ha riscosso un buon successo, sia a Brusio che a Poschiavo. Un dato che non può però essere solo letto come un’avanzata dell’UDC alle nostre latitudini, ma che potrebbe essere anche legato alla biografia di Schlegel, che ha passato la sua infanzia a Viano. Tuttavia, la sua mancata elezione nel governo e il sorprendente risultato di Marcus Caduff, che riconquista così il secondo seggio PDC nell’esecutivo cantonale dopo 20 anni, sembrano essere la vera sorpresa di queste elezioni.

Pubblichiamo qui sotto i dati relativi alle elezioni del governo, che tuttavia potrebbero essere oggetto di una riconta (stato 10 giugno, ore 20.00), visto l’esiguo scarto tra il PBD Jon Domenic Parolini e Walter Schlegel di 68 voti.

(Fonte: https://www.gr.ch/IT/pubblicazioni/elezionievotazioni/elezionidelgoverno/Seiten/Regierungsratswahlen-2018.aspx)

La ripartizione globale dei seggi in Gran Consiglio, anche se i dati non sono ancora definitivi poiché si andrà al ballottaggio in tre circoli e in uno si rivoterà, vedrebbe per il momento una lieve avanzata dei socialisti, mentre il PBD perderebbe alcuni seggi ma rimarrebbe la terza forza politica del legislativo.

A livello di votazioni federali non si segnalano particolari colpi di scena e il Consiglio federale esce rinforzato dalle urne di questa domenica. Con il 75.7% di voti l’iniziativa per una «Moneta intera» è stata massicciamente respinta, mentre è stata accettata a larga maggioranza (72.9%) la Legge federale sui giochi in denaro. Evidentemente il popolo ha seguito le indicazioni del Governo, anche perché gli oggetti avrebbero richiesto una conoscenza approfondita della materia, specialmente per quello inerente l’iniziativa «Moneta intera». Relativamente bassa è stata la partecipazione al voto, che si attesta in media al 33.75%.

Un altro voto cantonale era pure molto atteso: il credito di 100 mio per la candidatura alle olimpiadi invernali «Sion 2026», in Vallese. Il 54% dei votanti ha espresso il proprio dissenso, allontanando così sempre più dal nostro orizzonte la possibilità di riportare le olimpiadi invernali in Svizzera. Un rifiuto che è al contempo un ennesimo successo per la consigliera nazionale valposchiavina Silva Semadeni, che – forte delle passate campagne sostenute contro le olimpiadi nei Grigioni – ha preso parte attivamente nei media, a più riprese, al dibattito su questa candidatura vallesana.


Achille Pola