Coronavirus, ecco le misure del Consiglio Federale: frontalieri possono lavorare

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Alle 15.30, in diretta da Berna, alla luce della seduta del Consiglio Federale di stamane, si è svolta una conferenza stampa condotta dalla presidente della Confederazione, Simonetta Sommaruga, per aggiornare la popolazione in merito all’emergenza coronavirus e alle misure intraprese.

La presidente dalle Confederazione ha detto che si tratta di una “situazione difficile”, ma che “abbiamo strumenti e possibilità dal punto di vista medico e finanziario”. Le misure del Consiglio Federale, ha ribadito, hanno senso soltanto se tutti le rispettiamo; l’obiettivo è quello di rallentare la diffusione del virus e di garantire che gli ospedali possano occuparsi dei malati più gravi; “molte aziende e impiegati sono stati toccati: non vi lasciamo soli, – ha concluso – abbiamo i fondi e li mettiamo a vostra disposizione”.

Alain Berset, Capo del Dipartimento federale dell’interno, oltre ad aver aggiornato sulle cifre dei contagi (1125 casi registrati questa mattina), ha affermato che la situazione è in costante evoluzione. “Ci troviamo in un processo – ha detto – e non c’è una misura unica che risolvere il problema; non ci sono motivi di avere paura anche se la situazione è seria, sappiamo come agire”. Berset ha annunciato il divieto di tenere manifestazioni private o pubbliche con più di 100 persone, fino al 30 aprile; chi organizza eventi è tenuto a rispettare una serie di criteri precisi di protezione. E’ stato inoltre annunciato il divieto dell’insegnamento con presenza degli allievi nelle scuole. La regolamentazione degli asili nido, invece, non essendo una scuola obbligatoria, viene intrapresa dai Cantoni competenti. Bar, ristoranti e discoteche possono rimanere aperti, ma non possono ospitare più di 50 persone in contemporanea, incluso il personale.

Karin Keller-Sutter, Capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia DFGP, ha annunciato la restaurazione dei controlli Schengen al confine. Sono quindi state decise limitazioni per le persone che provengono dall’Italia: “Bisogna evitare – è stato detto – che gli italiani vengano a farsi curare nei Cantoni di confine, al fine di garantire una cura adeguata agli svizzeri”. Per il transito delle persone ci sono delle eccezioni; possono infatti entrare in territorio elvetico gli svizzeri, le persone che hanno un permesso di soggiorno valido o le persone che hanno motivi personali validi, come per esempio i frontalieri o i fornitori di merci; devono però dimostrarlo. Queste misure di controllo straordinarie al confine avranno una durata minima di 6 mesi.

Guy Parmelin, capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (DEFR), ha infine rassicurato la popolazione in merito al sostegno economico da parte del Governo, in particolare per garantire gli stipendi ai salariati; su questo punto ha annunciato che, al momento, ci sono 10 miliardi di franchi da assegnare a sostegni ancora da definire nei prossimi giorni.


Marco Travaglia

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione