Coronavirus, Repower: Conseguenze finanziarie dovrebbero essere gestibili

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L’emergenza causata dal coronavirus, come abbiamo visto, sta cambiando le nostre abitudini, anche a livello lavorativo. Questa situazione non ha certamente risparmiato una delle maggiori aziende della Valposchiavo, Repower. Per capire come la multinazionale sta gestendo la situazione e i possibili scenari futuri abbiamo intervistato l’addetto stampa Thomas Grond.

Buongiorno Thomas, come ha reagito Repower alla situazione? Quanti dipendenti lavorano da casa e quanti dall’ufficio?
Grazie anche alle esperienze raccolte dai nostri colleghi della sede di Milano, Repower ha reagito passando relativamente presto alla modalità di home office in tutti i casi dov’era possibile farlo. Abbiamo inoltre adottato tempestivamente le prime misure di business continuity planning per garantire l’esercizio dei nostri impianti in ogni momento. Concretamente le nostre riunioni si svolgono in modalità di videoconferenza, sono stati notevolmente ridotti gli spostamenti e laddove necessario sono stati adattati anche i piani di lavoro. Tra le altre cose siamo molto attenti ad evitare che i nostri impiegati che occupano funzioni critiche si possano infettare tra di loro. In qualità di gestore di infrastrutture critiche, siamo ben preparati a situazioni di emergenza. Nella nostra regione l’approvvigionamento elettrico non è a rischio.

A livello economico, questa situazione crea più problemi o opportunità alla vostra azienda? Quali sono i possibili scenari futuri?
Repower è un’azienda sana sotto il profilo finanziario. Il coronavirus però influenzerà sicuramente l’esercizio 2020. Constatiamo per esempio che il consumo di energia, soprattutto nelle località turistiche, è calato. Ma la crisi derivante dal coronavirus ha un impatto anche sui prezzi dell’energia. Attualmente riteniamo comunque che le conseguenze finanziarie per Repower dovrebbero essere gestibili. Come piccolo contributo per alleviare le conseguenze economiche della crisi legata al coronavirus, abbiamo prolungato il termine di pagamento per i nostri clienti sul mercato libero da 30 a 90 giorni.

Thomas Grond, portavoce di Repower

Sono cambiati i consumi di elettricità di famiglie e imprese? Se sì, in che modo?
Il consumo di elettricità è calato. Ciò si può constatare bene, come detto in precedenza, nelle regioni turistiche, dove da un giorno all’altro gli impianti di risalita e gli alberghi hanno dovuto chiudere e dove le case di vacanza sono rimaste vuote.

Repower, in queste settimane, è stata interessata da eventi importanti. Uno di questi è la nomina di Roland Leuenberger quale CEO della società. Cambieranno le strategie relative a Poschiavo o è ancora troppo presto per dirlo?
Nei prossimi anni Repower investirà oltre 100 milioni di franchi in Valposchiavo per il rinnovo della Centrale di Robbia e garantirà cosi la produzione di energia idroelettrica nella valle per i prossimi decenni. Si tratta di un chiaro segnale all’indirizzo della sede valposchiavina. Non si prevedono adeguamenti di strategia.


A cura di Marco Travaglia

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione