ATE: una finestra per gli anziani

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Una giornata lavorativa particolare

Sono le sei del mattino e la radiosveglia, meccanismo che non sgarra, fa sussultare Giovanni (nome fittizio), che si sarebbe voltato volentieri dall’altra parte. Ma la regola di ogni giorno richiama al dovere e proprio oggi ci sono per il nostro gestore, dei compiti particolari. Con un balzo salta dal letto, si toglie il pigiama, indumento della notte e rimane seduto un attimo sul letto, ascoltando alla radio le prime notizie della giornata. Con il mondo “globalizzato” (termine coniato per abbattere tutte le barriere economiche fra gli Stati) si dovrebbero produrre enormi vantaggi a favore di tutti i popoli. Questa visione si sta purtroppo sviluppando in due direzioni. Da una parte troviamo i ricchi, che diventano sempre più ricchi, dall’altra i poveri che diventano sempre più poveri. La nuova politica incalza e spinge i fautori del miracolo economico unilaterale, fino alle conseguenze di produrre scandali, problemi di salute, burn-out e licenziamenti.

Giovanni si rende pure conto che i tempi stanno cambiando. Intanto però i suoi saldi nervi gli permettono di assaporare una ricca colazione, non sopraffatto dalle preoccupazioni e ansietà. Certo che il pensiero verso i compiti della giornata gli tornano alla mente. Ma l’odore del caffè giunto a ebollizione, conferisce all’inizio giornata un momento gradevole. Una signora colazione con pane, burro, marmellata e caffelatte, la tipica colazione svizzera, che sa rendere questo attimo amabile e gratificante. Dopo essersi rasato e aver provveduto alla “toilette” di precetto, da’ un bacio alla moglie, che si trova ancora a letto ed esce di casa. Il posto di lavoro dista circa 1 km da casa sua, per cui egli si sposta in bicicletta. Una di quelle che chiamano “Citybike”, vocaboli provenienti dall’inglese, lingua della quale nel nostro gergo se ne fa sempre più uso e abuso.

Giunto sul posto di lavoro (officina ferroviaria di manutenzione veicoli) Giovanni incontra già il primo problema non previsto. Di solito la giornata inizia così: si manifesta alquanto difficile rispettare un programma pianificato. Un guasto ad un locomotore riscontrato da parte del primo macchinista di turno, il mattino, deve essere riparato quanto prima. A mezzogiorno il locomotore deve entrare in servizio. Si tratta ancora dell’ultimo mezzo di trazione idoneo esistente sul posto. La ricerca del disturbo e la riparazione devono avvenire con urgenza, in quanto alle ore 10:00 è previsto un incontro con un superiore proveniente da Landquart. L’unico specialista in elettronica disponibile in quel momento sul posto è l’ingegnere Giovanni. Egli conosce molto bene la costituzione dei mezzi di trazione, di modo che ricerca e riparazione del guasto avvengono in tempo utile benché varie chiamate telefoniche da altri reparti hanno disturbato in continuazione il procedere delle attività.

Ad un certo punto il gruppo manutenzione linea richiede una prestazione di trasporto in tratta. Mancando il personale necessario e anche un mezzo di trazione adeguato, il trasporto deve essere rimandato al giorno seguente. Altre chiamate telefoniche sono in continuo arrivo. L’Officina forma anche degli apprendisti nel ramo “Elettronica” e “Operatori in automazione”. Ma ecco che un apprendista si annuncia telefonicamente ammalato e di conseguenza il compito che avrebbe dovuto ultimare in giornata, deve essere trasferito ad un altro apprendista. La mansione di trasferire questo compito viene qui delegata al secondo gerente attivo nello stabilimento.

Il colloquio delle ore 10:00 con il superiore proveniente da oltre Bernina può iniziare e svolgersi in tempo opportuno. I vari argomenti messi in discussione dal superiore non trovano in tutti i dettagli il consenso di Giovanni. Dopo i primi accordi lo scambio definitivo di vedute verrà ridiscusso più tardi,

E’ arrivato mezzogiorno: ora del pranzo.

Nel pomeriggio le scartoffie accumulate sulla scrivana chiedono attenzione per evitare di oltrepassare i tempi convenuti. In un ambiente ferroviario, attivo 7 giorni su 7, dal mattino presto a notte inoltrata, è anche evidente, che le incognite e la pronta presenza del servizio pubblico devono poter essere garantite in ogni momento. Il telefono portatile permette spesso e velocemente di evadere degli impegni, ma a volte le telefonate arrivano al momento più inopportuno e non sempre si lasciano delegare.

Un altro strumento che aiuta molto nell’attuazione di compiti e incarichi è rappresentato dal computer con accesso a Internet. Però anche questo contatto si manifesta alle volte imbarazzante. Da parte della Direzione di Coira ecco arrivare un’urgenza: una descrizione in tedesco di circa un foglio A4 e di carattere tecnico, da tradurre in italiano il più presto possibile. A questo punto bisogna fissare delle priorità. Giovanni si trova di fronte a dover far uso dell’errato ma in questa occasione giustificato motto: “Rinvia a domani quello che non puoi evadere oggi”.

A metà pomeriggio per ripristinare le facoltà mentali e i primi accenni di stanchezza fisica, non può mancare un buon caffè. Non si deve andare molto lontano in quanto nello stabilimento è disponibile un distributore di bibite con incorporata la possibilità di scegliere fra varie qualità di caffè. Un buon caffè macchiato e gustato fino in fondo, è proprio quel che ci voleva.

Verso sera è necessario anche ascoltare un macchinista, che via radiotelefono, notifica un disturbo a uno scambio alla stazione di Cavaglia. Questo ripristino è compito del servizio segnali e scambi di stanza a Samedan: è bastata dunque una telefonata all’addetto di picchetto in Engadina.

Finalmente giunge la sera. Essendo anche Giovanni di picchetto per la settimana in corso, restano varie attività da concludere: verificare lo spegnimento di tutte le luci, appurare la chiusura di porte e finestre e il disinserimento dei fili di contatto. I due addetti all’esame notturno dei locomotori, occupati dalle ore 19:00 fino al mattino, avrebbero riacceso e inserito quanto per loro era necessario, nella parte nord dello stabilimento.

Dopo uno sguardo generale agli impianti, Giovanni può rincasare stanco ma soddisfatto per aver gestito la giornata in modo confacente. Arrivato a casa è sicuro di trovare l’armonia familiare e una degna cena a coronamento della giornata.


Mario Costa