Tra le bellezze turistiche e paesaggistiche della Valposchiavo, la Val di Campo, con i suoi splendidi laghi, costituisce senza alcun dubbio un “gioiello della corona”, conosciuto e apprezzato ben oltre i confini cantonali. L’estate 2020, che ha visto un vero e proprio boom del turismo montano, non ha mancato di interessare anche la Valposchiavo e in particolare la stessa Val di Campo, pubblicizzata anche da numerosi servizi della carta stampata e dei blog di viaggio. L’aumento dell’afflusso ha però provocato anche qualche problema, con auto a riempire tutti i parcheggi di Sfazù e altre parcheggiate lungo il ciglio della strada.
Anche gli esercenti locali hanno avuto dei disagi, come testimoniato da Manuel Piardi dell’Hotel Zarera: “Anche se siamo nuovi, abbiamo notato che, durante la stagione, ci sono state diverse giornate di punta dove effettivamente i turisti parcheggiavano in ogni angolo disponibile. Uno dei principali disagi è stata la gestione e il controllo dei parcheggi privati della struttura e dei cassonetti dell’immondizia”.
Ma che si potrebbe fare, a livello comunale, per risolvere il sovraffollamento? Piardi suggerisce “un maggiore controllo per evitare posteggi a bordo strada che possano causare disagio e pericolo, creare nel turista maggior consapevolezza e rispetto per il territorio e ulteriore segnaletica sulle possibilità di parcheggio”.
Ma come viene percepito il problema da Valposchiavo Turismo? “In principio – sostiene Kaspar Howald – il problema è sempre quello delle troppe auto, anche se in questo caso mancano effettivamente anche i parcheggi. Ma ci si deve chiedere quanto spazio possiamo sacrificare all’asfalto (che resta tutto l’anno) per un picco di quattro settimane”.
Una soluzione, verrebbe da dire, è quella di ridurre la promozione della Val di Campo, per rallentare il flusso in arrivo. “Abbiamo già cominciato – conferma Howald – a ridurre la promozione attiva. Ma non è tutto nelle nostre mani. La Val di Campo ormai è nota e, quando c’è un elenco dei 10 laghi alpini più belli, da qualche parte il Lago Saoseo c’è sempre, i social sono pieni di foto di questo lago. Su questa comunicazione non abbiamo nessun influsso: cercheremo però di promuovere con maggiore energia le altre bellissime mete della nostra valle”.
Non si può nascondere, tuttavia, qualche mancanza a livello infrastrutturale. “In effetti mancano servizi pubblici, mancano secchi della spazzatura. Ma anche la natura soffre. Intorno al Lagh da Saoseo si vedono radici degli alberi danneggiati dal passaggio dei turisti… Se vogliamo mantenere la qualità naturalistica di questo logo dobbiamo guidare meglio i flussi dei turisti, magari usando dei recinti. Sono investimenti importanti, ma se dobbiamo affrontare quantità di persone come in questi anni dobbiamo fare qualcosa per proteggere la bellezza del luogo”.
Quanto al servizio navette, Howald lo ritiene adeguato, perché con una capienza massima di 120 persone spalmate durante l’intero giorno (in alta stagione) non si sovraccarica la valle. Ritiene, inoltre, che un numero chiuso, magari anche con una sorta di “ticket di ingresso” (come da alcuni suggerito) sembri, a livello ideale, l’unica possibile soluzione per il futuro. Al momento, però, mancano tanto le basi legali quanto quelle logistiche, perché la valle è accessibile da vari sentieri.
“Quel che possiamo fare – conclude – è da parte nostra aumentare la promozione di luoghi come la Val Saient e San Romerio, e altre alternative alla Val di Campo meno note ma altrettanto interessanti. Serve poi, come dicevo, migliorare i servizi disponibili con bagni pubblici, cestini e infrastrutture utili ai turisti. Sono interventi, questi, a carico del comune, costosi ma sempre più utili”.
Compito del Comune, oltre al miglioramento infrastrutturale, è anche provvedere delle soluzioni alle problematiche di traffico e parcheggio là dove sorgono. A questo riguardo abbiamo anche sentito Carlo Crameri, Consigliere comunale di Poschiavo delegato alla gestione di traffico, ambiente e infrastrutture. Emerge, dalle risposte, un quadro di un’istituzione che riconosce il problema e offre soluzioni pratiche, continuando tuttavia a interrogarsi sul futuro del turismo in questo delicato ambiente alpino.
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Ritiene che esista un problema traffico all’accesso della Val di Campo?
Sicuramente esiste, in modo particolare quest’anno, un problema di traffico per la Val di Campo in quanto l’afflusso di turisti risulta molto superiore rispetto agli anni scorsi; siamo inoltre confrontati con l’inizio dei lavori concernente la sostituzione della condotta Salva – Puntalta e questo naturalmente aumenta ulteriormente determinati disagi di viabilità e di spazio sui parcheggi per la Val di Campo.
I parcheggi attualmente esistenti sono adeguati?
Il parcheggio esistente sicuramente non è adeguato alle necessità: occorre ricordare che questo spazio in origine e tuttora è sempre ancora una piazza di deposito di legname ed inoltre si trova in zona pericolo di valanghe; situazioni queste che costituiscono svariati problemi per un più che necessario ampliamento.
Negli ultimi mesi sono state vagliate varie possibilità per trovare delle soluzioni, anche in modo provvisorio, ma siamo stati confrontati con varie problematiche di occupazione del territorio in modo particolare per quanto concerne i pascoli. Quale variante, abbiamo il parcheggio a La Rösa dal quale, lungo un bellissimo sentiero, si arriva alla Val di Campo.
La soluzione definitiva è prevista a Pozzolascio dove, in sinergia con il risanamento della strada cantonale, può essere realizzata sia la corsia di preselezione richiesta per un parcheggio di una dimensioni adeguata sia la fermata dell’autopostale, come pure i bus per la Val di Campo; la realizzazione di un sentiero di collegamento che porta i turisti lungo la sponda destra salendo da Pozzolascio contribuisce sicuramente a ridurre il transito dei pedoni sulla strada esistente.
Si devono aumentare i parcheggi o ridurre l’afflusso: qual è la soluzione migliore?
La problematica va vista in un’ottica più globale: dobbiamo chiederci perché la Val di Campo è cosi frequentata; oltre al paesaggio stupendo delle sue montagne, due laghi unici nella loro bellezza, dei monti ristrutturati mantenendo le caratteristiche locali dei prati e dei pascoli, curati in modo esemplare; dobbiamo chiederci, ma chi provvede annualmente a mantenere e gestire il territorio in questa valle cosi unica? Sicuramente i proprietari dei monti i contadini e gli alpigiani che gestiscono in modo esemplare non solo la zona dei laghi ma tutto il territorio, pertanto anche le loro necessità devono trovare la giusta importanza; dobbiamo conciliare il modo di convivere di entrambe le esigenze. Troppi turisti, lo abbiamo potuto verificare quest’anno, creano seri problemi sia alla pastorizia che alla gestione dell’agricoltura, e anche la zona dei laghi era invasa, a mio modo di vedere, da una marea di gente che offuscava la bellezza del paesaggio.
Pertanto, ritornando alla domanda, è sicuramente necessario aumentare il numero dei posteggi per avere più ordine e sicurezza sul territorio, ma allo stesso tempo dobbiamo puntare, in modo particolare per questa valle, ad un turismo di qualità anziché di quantità; solo così possiamo mantenere unico il territorio e le bellezze che la Val di Campo offre.
Maurizio Zucchi