Quella della modalità d’ elezione del Gran Consiglio è una storia infinita. I dubbi sulla sua costituzionalità non nascono da oggi. Malgrado cio’ da 150 anni si vota con il sistema maggioritario nei Grigioni. Sempre voluto da chi? Dal popolo che si è espresso ben 9 volte a proposito, certe volte pero’ con una maggioranza del tutto esigua (p.e. il 18 maggio 2003 con soli 24 voti a favore) preoccupato per l’eventualità che i Circoli piccoli restassero senza rappresentanza. Ma soprattutto sempre voluto dai partiti di maggioranza in Gran Consiglio. Questo per paura di perdere quel potere che detengono da anni.
E qui nasce il paradosso della discussione: si dice che nel maggioritario (inteso è il sistema) si votino le persone e non i partiti. In realtà si votano le persone dei partiti. Per questo nei miei 28 anni di Gran Consiglio ho sempre convissuto con tre blocchi partitici compatti (PPD, UDC poi PBD e Liberali) mentre le piccole formazioni (PS, Verdi, Indipendenti, Verdi liberali) non avevano per modo di dire “nulla da cercare” in quel Parlamento. Questo, anche se democratico – democrazia non significa giustizia – è stato ed è, profondamente ingiusto. Ingiustizia che correggerebbe il sistema proporzionale rompendo questa egemonia dei partiti in quanto anche le piccole formazioni (donne, indipendenti, ecc.) potrebbero, grazie ad esso, accedere ad una quantità di seggi che permetterebbe loro di lavorare a pieno titolo in GC. Certo la preparazione in sede di elezione sarebbe molto piu’ laboriosa dato che ci vorrebbe a livello cantonale un 3% di gruppo o partito di sostegno a convalida delle proposte, sforzo che verrebbe recuperato poi in quanto l’attività di GC sarebbe molto piu’ comprensiva delle minoranze che possono essere anche quelle linguistiche tra l’altro.
Nell’ambito di questa discussione durante la sessione di Davos, mi sono trovata diverse volte a dover spiegare la mia posizione di unica indipendente in GC. La domanda era sempre la stessa: come mai io, eletta piu’ volte quale indipendente col sistema maggioritario, da sempre caldeggiavo il sistema proporzionale. Certo, io sono “un prodotto” (e lo sono da anni) del maggioritario ma questo non mi legittima a non fare l’interesse del “tutto”, della comunità. E soprattutto non mi legittima ad essere dalla parte di qualcosa che non è giusto. Questa ingiustizia, provocata dal maggioritario, io l’ho avvertita dall’inizio del mio lungo mandato. Al punto che quale membro della Commissione per la nuova Costituzione cantonale (anni 2001/2002/2003) ho appoggiato con passione il Modello Grigioni che introduceva il proporzionale – rispettando, come fa l’attuale proposta, quella parte del maggioritario che permette sempre ancora a tutti i Circoli di essere rappresentati – sistema voluto in quel momento anche dal Governo cantonale.
Ed è stato il diniego al proporzionale per l’elezione del GC, nell’ambito della nuova Costituzione cantonale, a farmi inviare ben 240 mail ai deputati all’Assemblea federale nel 2004. Chiedevo che non venisse concessa la garanzia alla nostra nuova Costituzione per incompatibilità con il diritto superiore. La garanzia veniva accordata ma 50 deputati aderivano alla mia richiesta. Ora il Tribunale federale ha ordinato ai Grigioni di rispettare il diritto superiore. Non per i miei identici motivi ma pur sempre per incostituzionalità. Intanto la proposta del Gran Consiglio che sarà presentata all’elettorato nel giugno del 2021, rispetta sia la rappresentanza di Circolo, sia quella delle formazioni minori.
Nicoletta Noi-Togni