“Effetto notte”, Pierre Lepori

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Alessandro è il conduttore di un programma radiofonico notturno in cui accoglie lo sfogo di insonni ascoltatori che affidano all’etere ansie, giudizi e tristezze. Alessandro ascolta, lascia parlare, interloquisce e manda musiche adeguate a quello stillicidio confidenziale. Lui è un uomo ancora un po’ giovanile ma sovrappeso, cardiopatico e abbastanza depresso (ha perso per cattivo divorzio una moglie, coltiva un rapporto di forte legame ma non facile con un fratello, evoca l’affetto per un amico disperso, insomma parrebbe in preda a uno sconcerto affettivo). Una notte, mentre sta udendo la chiacchiera di un ennesimo ascoltatore, viene preso da una sorta di malore, più psicologico che fisico: per nascondere lo sgomento di sé, accentua la finzione di un collasso. Tanto basta perché il suo capo lo inviti con tono amichevole e forse precipitoso a prendersi almeno un mese di riposo.

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