La Pro Grigioni Italiano (Pgi), l’organizzazione che vigila sulla promozione dell’italiano nei Grigioni, chiede che la formazione degli impiegati di commercio dia la precedenza ad una lingua “straniera” nazionale. Per la Pgi ciò “rafforza la coesione in Svizzera”.
Nella sua comunicazione odierna la Pgi si dichiara “inquieta” in relazione alla prevista riforma “Impiegati di commercio 2022” (IC22), elaborata dalla Conferenza svizzera dei rami di formazione e degli esami commerciali, in accordo con la Segreteria di Stato per la formazione, la ricerca e l’innovazione (SEFRI), come già evidenziato durante l’estate scorsa.
Secondo la Pgi, il cambiamento prospettato potrebbe infatti indebolire l’insegnamento delle lingue nazionali nella formazione professionale, dato che la seconda lingua “straniera” non è più obbligatoria. Il sodalizio che promuove l’italiano nei Grigioni ha quindi deciso di partecipare all’indagine conoscitiva sulla revisione dell’ordinanza. Inoltre invita tutti gli enti interessati a partecipare alla procedura di consultazione che terminerà il 20 aprile 2021.
La Pgi è favorevole alla variante del 4 gennaio 2021 per la quale la prima lingua seconda (“straniera”) deve essere una lingua nazionale, evitando in tal modo la scelta tra inglese e lingua nazionale.
Il sodalizio grigionitaliano è convinto che “attraverso questa variante si otterrebbe un rafforzamento della coesione nazionale e si darebbe un impulso allo studio di due lingue seconde (“straniere”), dato che l’inglese rimarrebbe materia opzionale. ‘Si faciliterebbe per altro l’accesso alla maturità professionale.
Sollecitato anche il Cantone
Considerando la storia, la struttura sociale e la Costituzione, il Cantone dei Grigioni è politicamente chiamato a fare in modo che la lingua seconda obbligatoria nella formazione professionale sia una lingua cantonale. Tuttavia l’importanza della lingua tedesca sul posto di lavoro è incontestabile in tutte le regioni, comprese quelle di lingua italiana. Gli apprendisti di madrelingua italiana devono poter avere la possibilità di scelta, analogamente ai loro colleghi del Grigioni tedescofono e del Grigioni romanciofono, la cui scolarizzazione avviene in larga parte già in tedesco.
La Pgi condivide l’affermazione della SEFRI, secondo cui la variante proposta “consente di mettere tutti gli apprendisti sullo stesso piano, senza porre le lingue nazionali in un’insensata concorrenza con l’inglese e allo stesso tempo le lingue in concorrenza con altre materie di studio”.