Entro il 2022 la demolizione della vecchia linea elettrica Robbia-Campocologno

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In concomitanza con la costruzione della nuova linea elettrica a 380/150 kV che porta da Robbia al confine con l’Italia, nel lontano 2004 sono stati pianificati i lavori di demolizione della vecchia linea elettrica denominata “Torn 150 kV”. Così, nel 2006, si è proceduti allo smantellamento di una prima tratta, che va da Campocologno a Miralago.

Per la restante parte, all’epoca fu richiesta una proroga per ritardarne la demolizione in modo da poter così utilizzare la linea per l’alimentazione del cantiere in zona Torn/Camp Martin, utile per la realizzazione dell’impianto di pompaggio-turbinaggio Lagobianco. “A causa del posticipo della realizzazione di quest’ultimo – spiega il portavoce di Repower Thomas Grond – si è deciso di procedere con la demolizione anche della tratta di linea tra Miralago e Robbia”. I lavori, secondo quanto preventivato, dovrebbero concludersi entro la metà del 2022.

La linea oggetto della demolizione, costruita nel lontano 1927, come anticipato, collegava la centrale di Robbia a quella di Campocologno, percorrendo il lato orografico destro della valle di Poschiavo. “I lavori di smantellamento – aggiunge il portavoce di Repower – rientrano nel progetto di realizzazione della nuova linea a 380/150 kV costruita nel 2004, permettendo così l’unificazione delle linee preesistenti su di un unico tracciato”.


Qualche numero curioso

Lunghezza della tratta da demolirecirca 15 km
Totale tralicci da demolire da Robbia a Campocologno 72
Lunghezza conduttori + fune di guardiacirca 60 km
Isolatori in porcellana smontati circa 250 pezzi
Peso conduttori in alluminio + fune di guardia in acciaio circa 30t + circa 10t
Peso medio per tralicciocirca 5t
Ore impiegate per lo smontaggio completo di un tralicciocirca 40 ore
Attrezzi impiegati per lo smontaggioArgano, trattore forestale, in parte elicottero, escavatore ragno per la demolizione delle fondamenta

Nella pratica, come avvengono i lavori? “I conduttori di alluminio – spiega Thomas Grond – vengono sganciati dagli isolatori e, dove possibile, calati a terra e avvolti su bobine per lo smaltimento; dove questa manovra non è possibile vengono messi su carrucole appese ai tralicci e sfilati avvolgendoli su bobine. Gli isolatori vengono poi calati a terra e smaltiti a loro volta. Il traliccio viene poi agganciato a un argano e tagliato con la fiamma ossidrica, infine si tira con l’argano finché il traliccio cade a terra nella posizione prescelta, un po’ come abbattere un’albero. Dove questa manovra non è possibile il traliccio viene smontato pezzo per pezzo con l’elicottero e portato in un punto di raccolta per poi essere smaltito. Si procede infine – conclude il portavoce di Repower – alla demolizione del fondamento in calcestruzzo e sassi ripristinando la superficie del terreno in modo da poterla ricoltivare”.

I lavori sono stati programmati prevalentemente nel periodo invernale per evitare, per quanto possibile, di rovinare i terreni circostanti con i macchinari necessari.


Marco Travaglia

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione