Il Gran Consiglio retico in seduta a Davos

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Potremmo definirla la sessione degli atti parlamentari dato che ne sono stati discussi ben 17, senza contare una richiesta di Decreto diretto (per intervenire a Berna in favore della tassazione individuale che elimina la differenza tra coniugati e no, accettata dal GC con 62 voti favorevoli e 52 contrari) ed un’Interpellanza urgente finalizzata alla regolazione della popolazione dei lupi. All’ordine del giorno oltre una lunga informazione e discussione sulla problematica Covid-19 nei Grigioni, anche un credito supplementare di 150 000 franchi per la conclusione (si spera) del rapporto sul Cartello edile nell’inchiesta della Commissione parlamentare. Con questo supplemento – accettato dal GC – il costo del rapporto si situerà a 1,1 milione.

Sessione all’insegna della causa femminile

“Se il bello si vede già dal mattino…”. Proprio cosi perché il discorso d’apertura del Presidente del GC, Martin Wieland, risultava già dall’inizio improntato alle donne in politica, al loro numero ancora troppo basso e terminava con un appello affinché si giungesse ad una situazione numerica piu’ equa tra uomini e donne nei luoghi della politica. Come già detto il primo atto parlamentare della sessione, difeso dal deputato Horrer (PS) e accettato dal GC riguardava in grande misura la parità donna-uomo (tassazione individuale); seguiva, ad opera del parlamentare Rettich (PS) ed accattato all’unanimità dal GC, la richiesta di una misura di legge contro lo “stalking”, stato di sopraffazione del quale è vittima soprattutto la donna. Accettati anche nel corso della sessione, sia la richiesta del deputato liberale Bigliel (con 88 si, 1 no e 8 astenuti) affinché ci siano strade nel cantone che portino un nome di donna (oggi delle 7800 strade solo 5 sono dedicate ad una donna) e quella della deputata di Coira, Hoffmann (PS), che affidava l’incarico al Governo di finalmente provvedere al che le posizioni quadro del Cantone fossero occupate anche da donne affermando che, malgrado le molte sollecitazioni, lo status quo mostra sempre ancora che dei 35 posti dirigenziali del cantone ben 32 sono occupati da uomini. Il GC accoglieva l’incarico Hoffmann con 106 voti e nessun contrario.

Blocco degli impieghi: Governo e Gran Consiglio contrari

Con una richiesta vincolante, la frazione del Partito dei borghesi democratici in Gran Consiglio chiedeva, il blocco delle assunzioni nell’amministrazione cantonale in vista di un eventuale peggioramento economico della cassa cantonale. Questo, anche in riferimento ad un consuntivo cantonale che prevede un utile di ben 82 milioni di franchi provocava una vivace protesta da parte degli altri partiti. Il Governo proponeva allora, di elaborare un’analisi ai fini della richiesta entro il giugno 2022. Opzione che veniva fatta propria dal Partito democratico cristiano (fino a quel momento ancora cosi denominato nei Grigioni) e che veniva votata in ragione di 83 Si, 26 No e di due astensioni. Nel dibattito mi sono subito dichiarata contraria a qualsiasi blocco del personale (in consonanza del resto con il Governo e con molti altri parlamentari) in quanto oltre che non necessario non rispetta i tempi e le necessità, determinate anche dalla pandemia, e lancia un brutto segnale sia alla popolazione che ai Comuni. Ed ecco servito il paradosso: quello di una sindaca che nel Parlamento cantonale puo’ difendere chi lavora e le necessità del tempo in cui viviamo, mentre nel suo Comune non lo puo’ fare.


Nicoletta Noi-Togni