Via di Palazz, la raccolta firme raggiunge le case: presto un incontro con il Comune

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In queste ore, attraverso la Posta, stanno per essere consegnati nelle case dei poschiavini i moduli per la raccolta firme che ha come obiettivo quello di tutelare e valorizzare il patrimonio della Via di Palazz e di renderlo più agibile e sicuro anche per i pedoni (per ulteriori informazioni e approfondimenti: www.palazzi-poschiavo.ch). Nei giorni scorsi, inoltre, i confinanti della strada storica si sono nuovamente rivolti all’amministrazione con una lettera: fra poche settimane dovrebbe essere fissato un incontro tra le parti. A questa vicenda, si aggiunge una nuova lettera firmata da una singola persona (in rappresentanza di una decina di cittadini) che ha lo scopo di segnalare al Consiglio comunale “le notorie problematiche legate ai carichi di traffico che riguardano gli assi stradali di Via di Palazz, Mot da Jochum e Via da Santa Maria”; ad esse è strettamente legata la sicurezza stradale: “[…] le strade sono frequentate soprattutto dagli scolari spesso carenti a livello di percezione del pericolo, dai pedoni e dai ciclisti. L’applicazione di misure tendenti a ridurre i fattori di rischio sono quindi più che legittime”.

“I lavori programmati dal CSVP e la prevista funzione del Centro Medico – si legge ancora nella missiva del singolo cittadino – rappre­sentano un’aggravante nel senso che generano un traffico aggiuntivo e accen­tuano una situazione viaria di per sé già compromessa e superata allo stato at­tuale. A scanso di equivoci, – viene sottolineato – si segnala innanzitutto che la realizzazione del Centro Medico da parte del CSVP è apprezzata e ampiamente condivisa”.

L’impatto connesso alla costruzione del Centro evidenzierebbe, secondo il nuovo gruppo di cittadini, l’impellente necessità di ripensare l’aspetto del piano viario legato al traffico della Via di Palazz, compresa la tratta denominata Mot da Jochum e i rispettivi allacciamenti di Cologna e Li Clüsüri, e a quello della Via da Santa Maria. “ln questo contesto – viene precisato – i contenuti e le iniziative promosse dai “Confinanti della via di Palazz” non possono quindi che essere condivise e sostenute”.

La sicurezza viaria rappresenta quindi un’istanza comune con i confinanti della via di Palazz. Questi ultimi, come anticipato, hanno indirizzato una nuova lettera al Comune: “Prendiamo atto – si legge nella missiva datata 25 maggio – che anche le Autorità comunali condividono con noi l’importanza del complesso dei “Palazz” e le problematiche legate alla sua viabilità […] più si aspetterà (e più il territorio verrà pregiudicato dalla costruzione di nuove strutture), più sarà difficile trovare delle soluzioni al problema”.

I firmatari si dichiarano inoltre dispiaciuti del fatto che non siano stati trovati percorsi alternativi per i trasporti legati alla realizzazione del nuovo centro medico, per il quale, come specificato dai confinanti, non si vogliono causare ritardi. “A prescindere – si legge nella missiva – dai già menzionati disagi e pericoli che questo traffico causerà a pedoni (adulti e minori) e dal pregiudizio che esso causerà all’attrattività turistica del complesso, facciamo nuovamente notare che gli immobili di Via di Palazz subiscono un danneggiamento permanente a causa del traffico”.

Per evitare danni strutturali al patrimonio architettonico e storico comunale, si chiede quindi un riesame della questione del traffico legato alla costruzione del centro medico, “considerando anche soluzioni che implichino accorgimenti strutturali, come per esempio l’allestimento di piste provvisorie e l’adattamento di tracciati esistenti, per esempio mediante allargamenti o rinforzamenti temporanei […] In ultima istanza chiediamo che per tutto il traffico, o perlomeno per il traffico pesante non deviabile, venga introdotto un limite di velocità di 20 km/h e che in ogni caso i rulli compressori (localmente anche detti valze) vengano deviati su altri percorsi perché a ogni passaggio essi provocano già ora delle scosse particolarmente deleterie sulle strutture”.

A conclusione della lettera, i firmatari si dichiarano “in ogni momento disponibili a un incontro, anche per discutere di eventuali soluzioni”. Un’apertura al dialogo che è stata ben accolta dal Comune di Poschiavo che, come anticipato, nei prossimi giorni fisserà un incontro con i confinanti della Via di Palazz.


Marco Travaglia

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione

3 COMMENTI

  1. Prima della chiusura al traffico della Piazza, la strada cantonale di collegamento a Cologna passava per la via da Mezz e via dal Pozz. Per alcuni anni rimase iscritta a Registro fondiario la proprietà del Cantone di queste due strade anche se, in pratica, non venivano usate come allacciamento a Cologna. Di fatto, fino al 1993 le strade utilizzate da chi si recava a Cologna o vi scendeva erano quelle di Via di Palazz e di S.ta Maria, nei due sensi di marcia. Con l’aumento del traffico, sia sulla Via di Palazz che sulla Via di S,ta Maria dove sono presenti le scuole, il Comune ha ritenuto necessario intervenire con delle modifiche. D’accordo con l’Ufficio tecnico cantonale, la Via di Palazz fu ridotta a un senso unico in direzione ovest – est e la Via di S.ta Maria un parziale senso unico in direzione nord – sud. Poiché il Cantone, di regola, può avere una sola strada di collegamento a una frazione con più di 30 abitanti, si decise che ufficialmente questa sarebbe stata la Via di S.ta Maria mentre la Via di Palazz sarebbe rimasta proprietà comunale. Di fatto, però, entrambe le due strade servono per raggiungere Cologna: una per salire e una per scendere. Sarebbe improponibile usare solo la Via di S.ta Maria sia per salire che per scendere da Cologna, considerata la presenza delle scuole e degli scolari. In conclusione per togliere il traffico dalla Via di Palazz serve un’altra strada che permetta di raggiungere Cologna in modo adeguato, d’accordo o per opera del Cantone.

  2. Se la memoria non mi tradisce, la Via di Palazz da una trentina d’anni è parte integrante della strada cantonale d’allacciamento per Cologna. Quindi l’interlocutore principale per una variante dovrebbe essere il Cantone. Prego controllare 🙂