Non solo “Canzonette”

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Se fra molti valposchiavini aleggia ancora un forte spirito patriottico e una (quasi) incrollabile fede nel progresso, lo si deve in buona parte anche al lascito culturale di Tommaso Lardelli (1818-1908). Fra le sue numerose iniziative, nel 1841, pubblicò un testo didattico dal titolo Canzonette per le scuole italiane del Grigione.

Recentemente, grazie all’opera meritoria di un fisico bregagliotto in pensione e appassionato di musica, Radolf Salis, le “Canzonette” sono state ristampate dalla Tipografia Menghini in una veste totalmente riveduta. Il libricino contenente ben 90 canti è stato presentato presso la chiesa evangelica di Poschiavo venerdì scorso 16 luglio dal suo nuovo curatore, il quale ha eseguito diversi brani alla fisarmonica, accompagnato dalla bella voce di Silvia Rutigliano, conosciuta alle nostre latitudini per una collaborazione giornalistica di lungo corso al Grigione Italiano. Ad illustrare meglio la figura poliedrica di Tommaso Lardelli e la genesi del testo didattico c’era invece l’ex docente di italiano e storia Nando Iseppi.  

L’idea di pubblicare un libretto del genere venne al Lardelli ispirandosi ad alcuni libri per l’apprendimento del canto già in uso nelle scuole di altri Cantoni di lingua tedesca, nei primi decenni dell’Ottocento; è lui stesso a dichiararlo nella prefazione del 1841, che è stata inserita anche nella nuova edizione. Tommaso Lardelli tradusse in italiano, o riscrisse ex novo, i testi di queste canzoni provenienti perlopiù dalla vasta area tedescofona d’Europa e ne adattò – semplificandole – le melodie per il canto polifonico. Un altro particolare di una certa rilevanza, sottolineato anche da Nando Iseppi, è che tutti i brani sono in tonalità maggiore, riflettendo così l’ideale di fierezza e gioia che sottende ai testi. Da convinto patriota e liberale, in un’epoca in cui in Svizzera la popolazione si era divisa su due fronti opposti in quella che passò alla storia come la “Guerra del Sonderbund”, il Lardelli credeva fermamente negli ideali di patria, libertà e fratellanza fra i cittadini della nascente Confederazione, ma nei suoi testi troviamo però anche altri temi, come l’amore per la propria terra poschiavina, la natura, gli animali, le tradizioni contadine e la fede in Dio.   

Uno dei brani eseguiti, dal titolo I Poschiavini, esemplifica al meglio lo spirito del tempo incarnato dal Lardelli. Qui di seguito il testo della prima strofa:

Noi siamo Poschiavini,
godiam felicità!
Il mite ciel d’Italia,
l’Elveta libertà!
Non chiedono i regnanti
il gran dei nostri campi.
Noi siamo Poschiavini,
godiam felicità!

La melodia di questo brano, come spiegato in seguito da Radolf Salis, è identica a un canto tradizionale della Svizzera tedesca, ma con il suo testo il Lardelli riesce immediatamente a darne una coloritura e una connotazione assolutamente originali.

Dal punto di vista strettamente musicale alcune sequenze melodiche delle “Canzonette” sembrano riecheggiare in alcune canzoni popolari composte successivamente da autori valposchiavini del primo e secondo Novecento: a dimostrazione di come ciò che noi consideriamo essere la “nostra” cultura (in questo caso musicale), in realtà sia da sempre permeabile a fenomeni di tipo sociologico o pedagogico.

Sembrerebbe dunque che Tommaso Lardelli fosse pienamente cosciente del fatto che la scuola, e con essa l’insegnamento del canto, rivestisse un ruolo di primaria importanza nella creazione di una precisa identità culturale e politica.

Il libricino con le “Canzonette” di Tommaso Lardelli rielaborate da Radolf Salis è acquistabile a Poschiavo nel punto vendita del Caseificio Valposchiavo e nel negozio di coloniali-alimentari Pozzy, oppure direttamente presso la Tipografia Menghini.


Achille Pola